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Chiude Contè.sto, è già tempo di bilanci

14-09-2025 08:48 - Primo piano
Ultima giornata del festival Conté.sto. È già tempo di tracciare un bilancio che, va detto, presenta tutte le voci con il segno positivo. Anzi, più che positivo. Fin dall'avvio della manifestazione dedicata alla storia contemporanea, ogni evento e ogni iniziativa hanno registrato una presenza di pubblico che, in più di un'occasione, ha superato ogni aspettativa.

Il primo punto di forza di Conté.sto, fortemente voluto dal sindaco Alessio Mantellassi e dall'assessore Giacomo Bensi, è l'originalità della proposta. Nei giorni del festival si è parlato di storia contemporanea, interrogandosi anche — come hanno fatto all'inaugurazione il direttore scientifico Carlo Greppi insieme ad Alessandro Vanoli — se la storia possa davvero essere “contemporanea”. Si sono affrontati temi che hanno avuto il merito di consegnare a chi ha partecipato strumenti preziosi, a volte indispensabili, per interpretare il presente che viviamo. E questa è un'altra delle forze dimostrate da Conté.sto: essere pienamente al passo con i tempi.

Si è discusso di nazionalismi, di come si inventa una nazione, di come nasce una rivoluzione, di come una nazione diventa grande, di come prende forma una dittatura, di come comincia una persecuzione, di come e perché si sceglie la lotta armata. Strumenti per leggere il passato, ma anche per comprendere il nostro presente.

E poi la qualità degli ospiti: sarebbe riduttivo citarne solo alcuni, perché il direttore Greppi ha saputo scegliere per questa prima edizione relatori capaci di coinvolgere e appassionare il pubblico.

Un plauso va anche agli organizzatori locali e all'amministrazione comunale, che hanno saputo coinvolgere scuole, studenti e insegnanti, nonostante le lezioni non fossero ancora riprese.

Conté.sto ha così avuto il merito di restituirci un altro volto della nostra città: la voglia di cultura, di spazi dove apprendere e confrontarsi sui grandi temi del nostro tempo.

Non è mancata neppure l'attenzione alla dimensione locale, in tutte le sue sfaccettature: dal canto delle lavandaie ai vecchi lavatoi cittadini, proposti dall'Associazione Pro Empoli, alla band empolese che ha reinterpretato Fabrizio De André; dall'esplorazione degli anni cittadini che precedettero i fatti del 1921 fino all'evento di chiusura di questa sera, dedicato all'arte di Gino Terreni.

Il festival era iniziato nel segno dell'arte, con una seguitissima conferenza del professor Carlo Sisi e della dirigente dell'Ufficio Cultura del Comune di Empoli, Cristina Gelli, sui pittori empolesi, ai quali il Comune dedicherà una mostra a partire dal prossimo 7 novembre.

Il sindaco Alessio Mantellassi lo aveva annunciato: “tracceremo una via nuova della cultura”. Il percorso è avviato.


IL PROGRAMMA DI OGGI DOMENICA 14

Chiostro degli Agostiniani, alle 10.00
COME FINISCE UNA GUERRA

Isabella Insolvibile
introduce Giada Kogovsek (Istituto Storico Toscano della Resistenza)

Piazza del Popolo, alle 11.30
COME (E PERCHÉ) SI SCEGLIE LA LOTTA ARMATA
Miguel Gotor

introduce Cosimo Ceccuti


FUORI/contè.sto/
Parco Mariambini, alle 15

Presentazione del libro
Volontari della libertà. L'arruolamento nei Gruppi di combattimento a Empoli e in Valdelsa
di Carmelo Albanese
introduce Isabella Insolvibile

Piazza F. degli Uberti, alle 16.00
COME FARE I CONTI CON IL PASSATO
Benedetta Tobagi

introduce Giovanni Baldini

Piazza F. degli Uberti, alle 17.30
COS'È LA STORIA CONTEMPORANEA?
Giorgio Zanchini intervista Giovanni De Luna


FUORI/contè.sto
Chiostro degli Agostiniani, alle 19.30

incontro e mostra
Egocity: sviluppo di comunità sensibili
a cura di Mirco Donati
intervengono il curatore Sergio Risaliti e l'artista Marco Bagnoli. Nel Chiostro una performance artistica di Alessio Londi
L'iniziativa è promossa dall'Istituto Calasanzio di Empoli

FUORI/contè.sto/
Cenacolo degli Agostiniani, alle 21.30
Documentario su Gino Terreni: lo stupore pittorico

introduce Leonardo Terreni