Cibo, vino e racconti: Empoli presenta “Ricette Vegane”, la cucina che unisce
24-10-2025 08:10 - Libridine
Metti tre amici a cena: ottimi piatti, buon vino, qualche chiacchiera e un film da vedere insieme. Succede una, due, tre sere. Il rituale si ripete nel tempo, fino a diventare quasi una formula. Di sicuro, diventa un libro. Ricette vegane è questo. Ma sarebbe un titolo incompleto, se non lo si estendesse nel suo vero significato: “Ricette vegane, più vino, più storie e film”. Perché più che un libro è uno stile di vita che tre amici empolesi – Maura Alfaroli, Enrico Roccato e Mario Mancini – hanno voluto portare fuori dalle loro case e condividere con altri.
I tre autori sono molto conosciuti sul territorio: Maura Alfaroli, presidente della condotta dell'Empolese-Valdelsa di Slow Food, è cuoca e gastronoma: è stata la curatrice ed esecutrice delle ricette; Enrico Roccato, ex dirigente sanitario, si occupa di alimentazione sostenibile: ha curato la selezione dei vini e Mario Mancini, autore delle storie e dei suggerimenti cinematografici è un editore, co-fondatore di GoWare e del sito web Mymovies.
Questo libro è un viaggio nella cultura gastronomica, artistica e letteraria che attraversa continenti, secoli e sensibilità. I testi alternano storie di cucina popolare, riferimenti a opere d’arte e film, e riflessioni sui valori etici e sociali del cibo, con uno stile che unisce divulgazione e narrazione. Sono idee, pensieri e suggestioni da mettere in circolo, che vanno oltre i fornelli. Perché, come recita il sottotitolo del libro, “La cucina che unisce”, sedersi a tavola significa fare comunità, e forse mettersi a tavola è il primo atto politico dell’uomo.
Ma andiamo per ordine. Le ricette sono tutte vegane e realizzate con ingredienti facilmente reperibili nei supermercati o nei negozi cittadini. Molte appartengono al menù casalingo di ognuno di noi. Sono 36 in totale, tre per ogni mese dell’anno, a scandire il ritmo delle stagioni e delle serate conviviali che hanno ispirato il libro. L’obiettivo è semplice e concreto: suggerire a ciascuno di noi che, almeno due o tre volte al mese, si può cucinare… vegano.
Poi c’è il vino. Per ogni ricetta gli autori propongono un abbinamento: etichette del territorio o di altre regioni, bianchi, rossi, bollicine – mai oltre i venti euro. In alcuni casi, la scelta ricade sulla birra. Tutto con un principio guida: il piacere non deve essere un lusso, ma un’esperienza accessibile e consapevole.
Lo scopo, dicono gli autori, è far scoprire la cucina vegana non come rinuncia, ma come atto di creatività e consapevolezza, capace di raccontare la storia dei popoli e il legame profondo tra cultura e natura. Le ricette, semplici e stagionali, sono accompagnate da aneddoti, curiosità e riferimenti cinematografici e letterari: ogni piatto è una piccola narrazione che unisce sapori e pensieri.
E poi ci sono le storie, che legano il cibo alle persone e alla memoria. Ci sono i carciofi di Michelangelo, le lenticchie di Cenerentola, il gazpacho di Almodóvar, il cavolo romanesco di Pasqualino, che profuma di mercati popolari e saggezza contadina, o il ragù finto che rivela il carattere ironico e frugale dei toscani. E ancora l’hummus, definito “il più politico dei cibi del Mediterraneo”, capace di mettere d’accordo gli uomini anche nelle terre dove i popoli si fanno guerra da sempre. Il cibo, insomma, come linguaggio universale. Un messaggio rafforzato dalle immagini e dai cinque film suggeriti per ogni ricetta, scelti in base agli ingredienti o ai temi evocati.
Per questo il lavoro di Alfaroli, Roccato e Mancini non può essere considerato soltanto un libro di ricette. È molto di più: una guida per stare bene a tavola, che nutre non solo il corpo ma anche l’anima.
Sabato 25 ottobre 2025, alle 18:15, nella Sala Soci del Centro*Empoli (via Raffaello Sanzio, 199), si terrà la presentazione ufficiale del libro “Ricette Vegane. La cucina che unisce”, promossa dalla Sezione Soci Unicoop Firenze di Empoli in collaborazione con la Libreria Ubik-Rinascita.
Questo libro è un viaggio nella cultura gastronomica, artistica e letteraria che attraversa continenti, secoli e sensibilità. I testi alternano storie di cucina popolare, riferimenti a opere d’arte e film, e riflessioni sui valori etici e sociali del cibo, con uno stile che unisce divulgazione e narrazione. Sono idee, pensieri e suggestioni da mettere in circolo, che vanno oltre i fornelli. Perché, come recita il sottotitolo del libro, “La cucina che unisce”, sedersi a tavola significa fare comunità, e forse mettersi a tavola è il primo atto politico dell’uomo.
Ma andiamo per ordine. Le ricette sono tutte vegane e realizzate con ingredienti facilmente reperibili nei supermercati o nei negozi cittadini. Molte appartengono al menù casalingo di ognuno di noi. Sono 36 in totale, tre per ogni mese dell’anno, a scandire il ritmo delle stagioni e delle serate conviviali che hanno ispirato il libro. L’obiettivo è semplice e concreto: suggerire a ciascuno di noi che, almeno due o tre volte al mese, si può cucinare… vegano.
Poi c’è il vino. Per ogni ricetta gli autori propongono un abbinamento: etichette del territorio o di altre regioni, bianchi, rossi, bollicine – mai oltre i venti euro. In alcuni casi, la scelta ricade sulla birra. Tutto con un principio guida: il piacere non deve essere un lusso, ma un’esperienza accessibile e consapevole.
Lo scopo, dicono gli autori, è far scoprire la cucina vegana non come rinuncia, ma come atto di creatività e consapevolezza, capace di raccontare la storia dei popoli e il legame profondo tra cultura e natura. Le ricette, semplici e stagionali, sono accompagnate da aneddoti, curiosità e riferimenti cinematografici e letterari: ogni piatto è una piccola narrazione che unisce sapori e pensieri.
E poi ci sono le storie, che legano il cibo alle persone e alla memoria. Ci sono i carciofi di Michelangelo, le lenticchie di Cenerentola, il gazpacho di Almodóvar, il cavolo romanesco di Pasqualino, che profuma di mercati popolari e saggezza contadina, o il ragù finto che rivela il carattere ironico e frugale dei toscani. E ancora l’hummus, definito “il più politico dei cibi del Mediterraneo”, capace di mettere d’accordo gli uomini anche nelle terre dove i popoli si fanno guerra da sempre. Il cibo, insomma, come linguaggio universale. Un messaggio rafforzato dalle immagini e dai cinque film suggeriti per ogni ricetta, scelti in base agli ingredienti o ai temi evocati.
Per questo il lavoro di Alfaroli, Roccato e Mancini non può essere considerato soltanto un libro di ricette. È molto di più: una guida per stare bene a tavola, che nutre non solo il corpo ma anche l’anima.
Sabato 25 ottobre 2025, alle 18:15, nella Sala Soci del Centro*Empoli (via Raffaello Sanzio, 199), si terrà la presentazione ufficiale del libro “Ricette Vegane. La cucina che unisce”, promossa dalla Sezione Soci Unicoop Firenze di Empoli in collaborazione con la Libreria Ubik-Rinascita.
Saranno presenti i tre autori, con letture a cura dell’attore Emanuele Taddei. Al termine della presentazione, il pubblico potrà gustare la torta di fagioli al cioccolato preparata da Maura Alfaroli, accompagnata da un vino scelto da Enrico Roccato. Un momento conviviale che rispecchia perfettamente lo spirito del volume: la cucina come incontro, dialogo e scoperta.






