"Col dottor Bonechi perdo un amico ed un bravo collega"
04-07-2025 14:07 - Opinioni
È morto all'età di 65 anni il dottor Francesco Bonechi, stimato cardiologo, che ha lavorato nel corso della sua carriera prima nella cardiologia di Fucecchio – dal 1994 al 2008 – per poi passare all'ospedale San Giuseppe di Empoli dove è diventato responsabile dell'emodinamica fino all'anno della pensione nel 2023.
Il dottor Alessandro Bini, collega cardiologo, lo ricorda con affetto con questo articolo scritto per clebs.
di Alessandro Bini
Il dottor Francesco Bonechi si era specializzato in Cardiologia presso l'Università di Firenze ed aveva esercitato la sua professione di ottimo cardiologo ospedaliero ed eccellente emodinamista presso l'U.O. di Cardiologia dell'ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio, almeno fino all'inizio degli anni 2000.
Appunto in tale epoca ebbe inizio la mia collaborazione con il dottor Francesco Bonechi quando, cioè, si affacciò la proposta della costituzione nell'USL11 di un centro di Emodinamica e Cardiologia Interventistica, unico per le due sedi ospedaliere dell'USL11 al fine di garantire un servizio di tale attività attivo 24 ore su 24 per 365 giorni su 365.
All'epoca ero stato nominato Coordinatore delle due UU.OO. di Cardiologia dell'USL11 e fu in tale veste che sottoposi quella proposta all'attenzione dell'Ufficio Direzione dell'USL 11. Poiché la creazione di quel centro presupponeva l'utilizzo di cardiologi e infermieri emodinamisti provenienti dai due ospedali, non ci fu unanimità nella sua approvazione (riemergeva la stupida rivalità fra le due cardiologie!).
Il buon senso prevalse. Il Centro Unico di Emodinamica e Cardiologia Interventistica fu istituito e gli emodinamisti di Empoli e di Fucecchio operarono nelle due sedi dimenticando la loro provenienza. Ciò ebbe inizio nell'ottobre del 2002 con grande benefico per i cittadini dlle due città e di tutta la zona. Il dottor Francesco Bonechi in quei momenti un po' inquieti si dimostrò un uomo buono e saggio e fu un protagonista molto attivo, sempre al mio fianco.
Questa morte prematura e per me inattesa mi addolora molto. Francesco era anche un mio amico. Ricordo che quando andò in pensione (poco più di un anno fa) gli telefonai e ci scambiammo parole e pensieri affettuosi.
Il dottor Alessandro Bini, collega cardiologo, lo ricorda con affetto con questo articolo scritto per clebs.
di Alessandro Bini
Il dottor Francesco Bonechi si era specializzato in Cardiologia presso l'Università di Firenze ed aveva esercitato la sua professione di ottimo cardiologo ospedaliero ed eccellente emodinamista presso l'U.O. di Cardiologia dell'ospedale San Pietro Igneo di Fucecchio, almeno fino all'inizio degli anni 2000.
Appunto in tale epoca ebbe inizio la mia collaborazione con il dottor Francesco Bonechi quando, cioè, si affacciò la proposta della costituzione nell'USL11 di un centro di Emodinamica e Cardiologia Interventistica, unico per le due sedi ospedaliere dell'USL11 al fine di garantire un servizio di tale attività attivo 24 ore su 24 per 365 giorni su 365.
All'epoca ero stato nominato Coordinatore delle due UU.OO. di Cardiologia dell'USL11 e fu in tale veste che sottoposi quella proposta all'attenzione dell'Ufficio Direzione dell'USL 11. Poiché la creazione di quel centro presupponeva l'utilizzo di cardiologi e infermieri emodinamisti provenienti dai due ospedali, non ci fu unanimità nella sua approvazione (riemergeva la stupida rivalità fra le due cardiologie!).
Il buon senso prevalse. Il Centro Unico di Emodinamica e Cardiologia Interventistica fu istituito e gli emodinamisti di Empoli e di Fucecchio operarono nelle due sedi dimenticando la loro provenienza. Ciò ebbe inizio nell'ottobre del 2002 con grande benefico per i cittadini dlle due città e di tutta la zona. Il dottor Francesco Bonechi in quei momenti un po' inquieti si dimostrò un uomo buono e saggio e fu un protagonista molto attivo, sempre al mio fianco.
Questa morte prematura e per me inattesa mi addolora molto. Francesco era anche un mio amico. Ricordo che quando andò in pensione (poco più di un anno fa) gli telefonai e ci scambiammo parole e pensieri affettuosi.
Non mi resta ora che rivolgere le mie più sentite condoglianze alla famiglia.