Dalla rovina alla rinascita: l'Ecopark di Ponte a Elsa, cuore funzionale di una comunità
13-12-2025 12:49 - Primo piano
E’ un sabato mattina freddo ma luminoso, carico di attese e speranze per la frazione di Ponte a Elsa, che finalmente si appropria di uno spazio che per anni è stato sinonimo di abbandono, di degrado e un sogno in frantumi. Oggi, grazie a un lungo e difficile percorso, l'area che un tempo ospitava l'ormai noto "ecomostro" si è trasformata in uno spazio che promette di essere vitale e al servizio della comunità.
Il passato di questo luogo è lontano, ma non così lontano da essere dimenticato. Il vecchio cantiere, mai terminato, era stato il simbolo di una promessa infranta. Nel 2004, l’impresa che avrebbe dovuto completare l’edificio dichiarò fallimento. Un progetto incompiuto, con un immobile che per anni aveva rovinato il paesaggio e creato malessere tra i residenti. "Avevo 18 anni, nel 2014, e mi candidavo per la prima volta a consigliere comunale. Ricordo bene il giorno in cui fu indetta una assemblea qui, dalla gente del posto, che chiedeva soluzioni per quel che avevano battezzato “ecomostro”. Ricordo la frustrazione e l'impotenza che provavo guardando quel cantiere interrotto", ha raccontato il sindaco Alessio Mantellassi nel suo discorso inaugurale.
Quell’edificio, che per più di un decennio ha dominato il panorama di Ponte a Elsa come una ferita aperta, oggi non esiste più. Al suo posto, una struttura moderna, funzionale e completamente integrata con il territorio, che raccoglie il sogno di molti: il riscatto di un’area abbandonata.
"Quando sono diventato sindaco, mi sono preso l'impegno di risolvere una volta per tutte questo problema. Non era solo una questione di riqualificare una zona, ma di dare una risposta a tutta la città", ha dichiarato Mantellassi. Un impegno che, per quanto sembrasse arduo, è stato portato avanti con determinazione e passione.
L’acquisizione dell’immobile è stata la chiave di volta. La decisione l’aveva presa l’ex sindaca Brenda Barnini, oggi consigliera regionale: nel 2019, con un’offerta a un’asta deserta, il Comune di Empoli si è aggiudicato l’area per circa 750 mila euro. Un investimento che molti avevano visto come azzardato, ma che si è rivelato essere un atto di coraggio e lungimiranza. Ma contenzioso e braccio di ferro per ridurre i disagi che quel cantiere abbandonato creava alla comunità di POnte a Elsa, risalgono addirittura al mandato da sindaco di Luciana Cappelli (che firmò l'ordinanza per la rimozione della grossa gru lasciata all'interno dell'area)
I lavori di demolizione, avviati nel 2023, hanno dato il via a una fase di recupero che ha coinvolto non solo l’area, ma anche il cuore della comunità locale. La riqualificazione degli spazi pubblici e la creazione di 400 metri quadrati di verde hanno trasformato l’area in un polmone verde che, a pochi passi dalle case, offre respiro e bellezza.
Il nuovo Ecopark non è solo una struttura funzionale, ma un vero e proprio simbolo di rinascita. Un'area che ora ospita parcheggi, spazi verdi, e una nuova piazza con una superficie di 1500 metri quadrati. L'edificio, a un piano, è stato progettato con grande attenzione all'estetica e alla sostenibilità. "Abbiamo ridotto significativamente il volume dell’edificio rispetto al vecchio, abbattendo l’altezza e permettendo a questa zona di respirare finalmente", ha sottolineato Mantellassi.
Ciò che più ha colpito durante l’inaugurazione è stato l’entusiasmo degli abitanti di Ponte a Elsa, che per anni hanno vissuto nel disagio. "Ricordo ancora le riunioni difficili, il clima di rabbia e frustrazione. Ma oggi vediamo il frutto di quella fatica, e non possiamo che essere orgogliosi", ha aggiunto il sindaco, visibilmente emozionato.
Una delle parti più suggestive dell'Ecopark è rappresentata dai murales realizzati da Lisa Gelli: riportano, tra l’altro, il ponte, simbolo tangibile della frazione.
Un aspetto che il sindaco ha voluto sottolineare è l’importanza della collaborazione tra le istituzioni, i professionisti e la comunità. "Questo è il risultato del lavoro di tanti, un vero e proprio lavoro di squadra", ha detto Mantellassi, ringraziando i vari soggetti coinvolti, dalle istituzioni locali alle aziende, dai tecnici agli uffici comunali.
Brenda Barnini, ex sindaco, ha avuto un ruolo cruciale nel lanciare la sfida e nel credere nel progetto quando tutto sembrava essere contro. "Sapevo che non sarebbe stato facile, ma abbiamo messo cuore e testa in questo progetto", ha detto emozionata durante la cerimonia. Un plauso è stato rivolto anche a Fabio Barsottini, ex vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, che ha seguito da vicino il progetto; l’assessore Adolfo Bellucci, all’epoca assessore alle manutenzioni. Ma un ruolo importante lo hanno avuto – e il sindaco ne dà merito nel suo intervento – anche i vari uffici comunali: dalla ex segretaria generale del Comune, Rita Ciardelli, la responsabile dell’ufficio patrimonio Eutilia Proietti, la dirigente dell’ufficio lavori pubblici, Roberta Scardigli, Sara Malatesti, Ugo Reali, l'ingegner Alessandro Annunziati.
Ponte a Elsa, oggi, non è più quella frazione dimenticata, ma un luogo che guarda con fiducia al futuro. L'Ecopark è il cuore pulsante di una comunità che ha saputo rialzarsi, e che oggi può finalmente sorridere, respirando a pieni polmoni un'aria nuova.
L’Ecopark non è solo uno spazio di recupero urbano, ma un punto di riferimento per i servizi alla cittadinanza. "Questa struttura sarà il cuore pulsante della comunità di Ponte a Elsa", ha detto Mantellassi. "Non si tratta solo di un parco, ma di un vero e proprio polo di servizi per la frazione."
L’edificio, che si sviluppa su un solo piano (e che ospita nel sotterraneo 48 posti auto) , ospiterà numerosi servizi per i residenti, rendendo questa zona non più una periferia dimenticata, ma una parte viva e dinamica della città. "In questo luogo, abbiamo previsto la realizzazione di un secondo centro giovani, che aprirà il 17 dicembre. Questo centro sarà un punto di riferimento per i ragazzi che non studiano e non lavorano, e avrà un orario di apertura che si estenderà progressivamente", ha spiegato il sindaco.
A partire dal 17 dicembre, il nuovo spazio ospiterà anche il punto prestito della biblioteca, che sarà aperto il mercoledì pomeriggio. Inoltre, la zona ospiterà il primo sportello URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) diffuso, che aprirà il mercoledì mattina. Nel prossimo anno, il servizio si estenderà anche alle frazioni di Montrappoli e Villanuova, rispondendo così a una delle esigenze più sentite dai residenti: l'accesso facile e diretto ai servizi comunali.
Il sindaco ha poi ricordato come questo progetto sia frutto di un lungo lavoro e di una forte collaborazione tra le istituzioni e la comunità. "L'acquisizione dell'immobile, l'inizio dei lavori e la riqualificazione sono stati possibili grazie al supporto dei fondi PNRR, ma anche alla determinazione di tutta la cittadinanza", ha affermato Mantellassi.
C'è anche una grande attenzione alla sostenibilità: sulla terrazza dell'edificio, infatti, sono stati installati pannelli fotovoltaici, che garantiranno l'autosufficienza energetica della struttura.
Entro la fine dell’anno, inoltre, sarà aperto il bando per l’individuazione di un soggetto che gestisca i servizi sociosanitari nell’altro blocco dell’edificio. "Vogliamo che l’Ecopark diventi un centro che risponde ai bisogni concreti della gente. Ecco perché abbiamo progettato un bar, un punto di incontro per la comunità", ha detto Mantellassi.
L'inaugurazione dell'Ecopark non è solo una tappa raggiunta, ma l'inizio di una nuova fase per Ponte a Elsa. "Abbiamo messo in campo un investimento che non è solo economico, ma che riguarda la qualità della vita di tutti i cittadini", ha concluso Mantellassi. "Questo non è un parco, è il segno tangibile di come, quando una comunità si unisce, possa trasformare anche le sfide più difficili in opportunità di crescita".
Il passato di questo luogo è lontano, ma non così lontano da essere dimenticato. Il vecchio cantiere, mai terminato, era stato il simbolo di una promessa infranta. Nel 2004, l’impresa che avrebbe dovuto completare l’edificio dichiarò fallimento. Un progetto incompiuto, con un immobile che per anni aveva rovinato il paesaggio e creato malessere tra i residenti. "Avevo 18 anni, nel 2014, e mi candidavo per la prima volta a consigliere comunale. Ricordo bene il giorno in cui fu indetta una assemblea qui, dalla gente del posto, che chiedeva soluzioni per quel che avevano battezzato “ecomostro”. Ricordo la frustrazione e l'impotenza che provavo guardando quel cantiere interrotto", ha raccontato il sindaco Alessio Mantellassi nel suo discorso inaugurale.
Quell’edificio, che per più di un decennio ha dominato il panorama di Ponte a Elsa come una ferita aperta, oggi non esiste più. Al suo posto, una struttura moderna, funzionale e completamente integrata con il territorio, che raccoglie il sogno di molti: il riscatto di un’area abbandonata.
"Quando sono diventato sindaco, mi sono preso l'impegno di risolvere una volta per tutte questo problema. Non era solo una questione di riqualificare una zona, ma di dare una risposta a tutta la città", ha dichiarato Mantellassi. Un impegno che, per quanto sembrasse arduo, è stato portato avanti con determinazione e passione.
L’acquisizione dell’immobile è stata la chiave di volta. La decisione l’aveva presa l’ex sindaca Brenda Barnini, oggi consigliera regionale: nel 2019, con un’offerta a un’asta deserta, il Comune di Empoli si è aggiudicato l’area per circa 750 mila euro. Un investimento che molti avevano visto come azzardato, ma che si è rivelato essere un atto di coraggio e lungimiranza. Ma contenzioso e braccio di ferro per ridurre i disagi che quel cantiere abbandonato creava alla comunità di POnte a Elsa, risalgono addirittura al mandato da sindaco di Luciana Cappelli (che firmò l'ordinanza per la rimozione della grossa gru lasciata all'interno dell'area)
I lavori di demolizione, avviati nel 2023, hanno dato il via a una fase di recupero che ha coinvolto non solo l’area, ma anche il cuore della comunità locale. La riqualificazione degli spazi pubblici e la creazione di 400 metri quadrati di verde hanno trasformato l’area in un polmone verde che, a pochi passi dalle case, offre respiro e bellezza.
Il nuovo Ecopark non è solo una struttura funzionale, ma un vero e proprio simbolo di rinascita. Un'area che ora ospita parcheggi, spazi verdi, e una nuova piazza con una superficie di 1500 metri quadrati. L'edificio, a un piano, è stato progettato con grande attenzione all'estetica e alla sostenibilità. "Abbiamo ridotto significativamente il volume dell’edificio rispetto al vecchio, abbattendo l’altezza e permettendo a questa zona di respirare finalmente", ha sottolineato Mantellassi.
Ciò che più ha colpito durante l’inaugurazione è stato l’entusiasmo degli abitanti di Ponte a Elsa, che per anni hanno vissuto nel disagio. "Ricordo ancora le riunioni difficili, il clima di rabbia e frustrazione. Ma oggi vediamo il frutto di quella fatica, e non possiamo che essere orgogliosi", ha aggiunto il sindaco, visibilmente emozionato.
Una delle parti più suggestive dell'Ecopark è rappresentata dai murales realizzati da Lisa Gelli: riportano, tra l’altro, il ponte, simbolo tangibile della frazione.
Un aspetto che il sindaco ha voluto sottolineare è l’importanza della collaborazione tra le istituzioni, i professionisti e la comunità. "Questo è il risultato del lavoro di tanti, un vero e proprio lavoro di squadra", ha detto Mantellassi, ringraziando i vari soggetti coinvolti, dalle istituzioni locali alle aziende, dai tecnici agli uffici comunali.
Brenda Barnini, ex sindaco, ha avuto un ruolo cruciale nel lanciare la sfida e nel credere nel progetto quando tutto sembrava essere contro. "Sapevo che non sarebbe stato facile, ma abbiamo messo cuore e testa in questo progetto", ha detto emozionata durante la cerimonia. Un plauso è stato rivolto anche a Fabio Barsottini, ex vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, che ha seguito da vicino il progetto; l’assessore Adolfo Bellucci, all’epoca assessore alle manutenzioni. Ma un ruolo importante lo hanno avuto – e il sindaco ne dà merito nel suo intervento – anche i vari uffici comunali: dalla ex segretaria generale del Comune, Rita Ciardelli, la responsabile dell’ufficio patrimonio Eutilia Proietti, la dirigente dell’ufficio lavori pubblici, Roberta Scardigli, Sara Malatesti, Ugo Reali, l'ingegner Alessandro Annunziati.
Ponte a Elsa, oggi, non è più quella frazione dimenticata, ma un luogo che guarda con fiducia al futuro. L'Ecopark è il cuore pulsante di una comunità che ha saputo rialzarsi, e che oggi può finalmente sorridere, respirando a pieni polmoni un'aria nuova.
L’Ecopark non è solo uno spazio di recupero urbano, ma un punto di riferimento per i servizi alla cittadinanza. "Questa struttura sarà il cuore pulsante della comunità di Ponte a Elsa", ha detto Mantellassi. "Non si tratta solo di un parco, ma di un vero e proprio polo di servizi per la frazione."
L’edificio, che si sviluppa su un solo piano (e che ospita nel sotterraneo 48 posti auto) , ospiterà numerosi servizi per i residenti, rendendo questa zona non più una periferia dimenticata, ma una parte viva e dinamica della città. "In questo luogo, abbiamo previsto la realizzazione di un secondo centro giovani, che aprirà il 17 dicembre. Questo centro sarà un punto di riferimento per i ragazzi che non studiano e non lavorano, e avrà un orario di apertura che si estenderà progressivamente", ha spiegato il sindaco.
A partire dal 17 dicembre, il nuovo spazio ospiterà anche il punto prestito della biblioteca, che sarà aperto il mercoledì pomeriggio. Inoltre, la zona ospiterà il primo sportello URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico) diffuso, che aprirà il mercoledì mattina. Nel prossimo anno, il servizio si estenderà anche alle frazioni di Montrappoli e Villanuova, rispondendo così a una delle esigenze più sentite dai residenti: l'accesso facile e diretto ai servizi comunali.
Il sindaco ha poi ricordato come questo progetto sia frutto di un lungo lavoro e di una forte collaborazione tra le istituzioni e la comunità. "L'acquisizione dell'immobile, l'inizio dei lavori e la riqualificazione sono stati possibili grazie al supporto dei fondi PNRR, ma anche alla determinazione di tutta la cittadinanza", ha affermato Mantellassi.
C'è anche una grande attenzione alla sostenibilità: sulla terrazza dell'edificio, infatti, sono stati installati pannelli fotovoltaici, che garantiranno l'autosufficienza energetica della struttura.
Entro la fine dell’anno, inoltre, sarà aperto il bando per l’individuazione di un soggetto che gestisca i servizi sociosanitari nell’altro blocco dell’edificio. "Vogliamo che l’Ecopark diventi un centro che risponde ai bisogni concreti della gente. Ecco perché abbiamo progettato un bar, un punto di incontro per la comunità", ha detto Mantellassi.
L'inaugurazione dell'Ecopark non è solo una tappa raggiunta, ma l'inizio di una nuova fase per Ponte a Elsa. "Abbiamo messo in campo un investimento che non è solo economico, ma che riguarda la qualità della vita di tutti i cittadini", ha concluso Mantellassi. "Questo non è un parco, è il segno tangibile di come, quando una comunità si unisce, possa trasformare anche le sfide più difficili in opportunità di crescita".
Emilio Chiorazzo






