Dionisi, il figliol prodigo
12-10-2025 16:59 - Sport
di Gabriele Guastella
Questione di ore, ma la scelta è stata fatta. Alessio Dionisi è il nuovo allenatore dell'Empoli! Si tratta di un ritorno, Dionisi, infatti, ha allenato gli azzurri nella stagione 2020/21, ottenendo al primo colpo, e nell'unica parentesi azzurra, la vittoria del campionato con promozione in Serie A.
Ma andiamo con ordine, partendo dalla situazione relativa a Guido Pagliuca: tra l'attuale allenatore degli azzurri e l'Empoli c'è un contratto biennale in essere. Pagliuca, che aveva un contratto di un altro anno con la Juve Stabia (scadenza giugno 2026, ndr), nel giugno scorso riuscì a liberarsi dalle "vespe" firmando poi con l'Empoli: il tecnico originario di Cecina è arrivato in azzurro tra l'entusiasmo generale per le ultime due stagioni vissute a Castellammare di Stabia in cui ha prima vinto il campionato di Serie C e poi condotto ad una storica qualificazione ai Play Off la squadra campana; un premio meritato, va detto, dopo una lunga gavetta costruita in centinaia di partite tra settore giovanile, dilettanti e Serie C soprattutto in campi di calcio e stadi della Toscana.
Sembrava arrivato il momento del grande passo e della consacrazione nell'olimpo del calcio che conta per il tecnico che da calciatore, e di ruolo terzino destro, aveva vestito le casacche di Cecina, Livorno, Follonica e Rosignano Solvay, prima di iniziare il cammino come allenatore, a soli 28 anni quindi giovanissimo a causa di un infortunio, proprio dal settore giovanile del Rosignano.
In realtà, soprattutto chi mastica più da vicino le cose di casa Empoli, sapeva benissimo che non sarebbe stato un compito facile per un tecnico che a determinati livelli non ha, probabilmente, ancora maturato determinate esperienze: l'Empoli, infatti, in questa calda estate 2025 doveva completamente ricostruire tutto il progetto tecnico della prima squadra, ripartendo in pratica dalle fondamenta; e senza tralasciare anche l'aspetto emotivo, per cui la piazza arrivava da una cocente delusione per la retrocessione in Serie B maturata nell'ultima giornata, dopo quattro anni consecutivi vissuti in "Paradiso", e per giunta dopo due stagioni di sofferenze in cui gli sportivi empolesi non hanno goduto di un gran bello spettacolo a livello di piacevolezza di gioco, pur brindando e gioendo per la clamorosa salvezza all'ultimo minuto nella vittoria con la Roma nel maggio 2024.
Poco importa che il Direttore Sportivo Roberto Gemmi si sia presentato, al tramonto della campagna estiva di calciomercato, in sala stampa per definire come obiettivo la salvezza degli azzurri; anzi quella dichiarazione, pur capendone il senso, ha suscitato l'irritazione di molti sportivi, perché sì siamo l'Empoli e ce lo ricordiamo spesso, ma quando negli ultimi trent'anni e su quattordici campionati di Serie B ne vinci tre, per altre due volte arrivi secondo ed una volta quarto andando in A (6 promozioni solo negli ultimi trent'anni, ndr), e nelle altre otto partecipazioni fai una finale Play Off, una semifinale ed una terza qualificazione (nel 2020, ndr), con altri piazzamenti come quinto e ottavo posto, è chiaro che in serie cadetta l'aspettativa è pari ad una big in Serie A. Inutile girarci intorno, in Serie B la maglia dell'Empoli inizia a pesare, perché senti l'importanza di una storia fatta di imprese e gloria.
Fatto sta che Pagliuca per almeno un mese di ritiro precampionato ha lavorato con una squadra fondata quasi esclusivamente su giovani provenienti dal proprio settore giovanile e su altri di ritorno da esperienze maturate altrove, molti delle quali in serie minori: giovani di prospettiva e valore, ma pur sempre ragazzi che al momento, forse, non potevano essere in grado di apportare quel qualcosa in più. E' stato un lavoro eccelso, va scritto anche questo, perché ha permesso all'Empoli dal punto di vista tecnico di valutare ogni singolo elemento, capirne le potenzialità e quindi valorizzare al meglio ogni prospetto: ci sono state conferme e sorprese, come Popov ad esempio, mentre altri giovani sono ripartiti per nuove destinazioni, nell'ottica di una crescita individuale continua e costante.
I rinforzi veri e propri, di categoria insomma, sono arrivati per lo più ad Agosto ed in maniera particolare specialmente nella seconda parte del mese: a stagione ufficiale iniziata e dopo la prima giornata andata in archivio. Basta ricordare che nel solo giorno di lunedì 18 Agosto il club ha ufficializzato l'arrivo di ben tre calciatori: Obaretin, Lovato e Nasti. Nel frattempo l'Empoli di Pagliuca superava a fatica, e solo dopo i calci di rigore, il primo turno di Coppa Italia con la Reggiana, vincendo poi con il Padova grazie alle prodezze dell'inatteso e giovanissimo attaccante ucraino Popov, subentrato in campo al posto di Shpendi infortunato. Pur tra mille difficoltà il progetto sembrava potesse decollare... Il crollo di Reggio Emilia in campionato, quello clamoroso di Pescara negli ultimi venti minuti di partita, la difesa traballante che subisce gol in ogni gara, il gioco che stenta a decollare, il primo tempo di Bolzano nonostante la superiorità numerica, e forse qualche "atteggiamento disciplinare" dello stesso tecnico hanno finito per creare distanza tra lui e il club, ma anche con parte della tifoseria empolese, visto l'evidente generalizzato malcontento che si è iniziato a respirare in città. Quello di sabato mattina 11 ottobre, che si è svolto al Centro Sportivo di Petroio (Vinci), potrebbe esser stato l'ultimo allenamento azzurro di Pagliuca e del suo staff.
Da qualche giorno, infatti, l'Empoli, che ricordiamo ha sotto contratto fino a giugno 2026 anche Roberto D'Aversa, stava cercando eventuali altre soluzioni tecniche e, già nella giornata di giovedì 9 ottobre, è andato in scena un contatto positivo con un tecnico che Empoli e l'Empoli lo ha conosciuto nel suo recente passato: Alessio Dionisi, appunto. Dionisi ha, però, un contratto in essere ancora con il Palermo: scadenza giugno 2026. Il tecnico toscano anche lui, originario di Abbadia San Salvatore e di quattro anni più giovane di Pagliuca, grazie anche ad un regolamento in essere per la Lega Serie B, dovrebbe svincolarsi senza particolari patiboli dal club rosanero e quindi firmare successivamente con l'Empoli; una mossa che per Alessio Dionisi significa la rinuncia ad un contratto importantissimo con il Palermo, e la sottoscrizione di un nuovo contratto con l'Empoli ad una cifra inferiore, ma che il tecnico vuol fare anche perché mosso da un senso di debito nei confronti della piazza empolese.
Questione di ore, ma la scelta è stata fatta. Alessio Dionisi è il nuovo allenatore dell'Empoli! Si tratta di un ritorno, Dionisi, infatti, ha allenato gli azzurri nella stagione 2020/21, ottenendo al primo colpo, e nell'unica parentesi azzurra, la vittoria del campionato con promozione in Serie A.
Ma andiamo con ordine, partendo dalla situazione relativa a Guido Pagliuca: tra l'attuale allenatore degli azzurri e l'Empoli c'è un contratto biennale in essere. Pagliuca, che aveva un contratto di un altro anno con la Juve Stabia (scadenza giugno 2026, ndr), nel giugno scorso riuscì a liberarsi dalle "vespe" firmando poi con l'Empoli: il tecnico originario di Cecina è arrivato in azzurro tra l'entusiasmo generale per le ultime due stagioni vissute a Castellammare di Stabia in cui ha prima vinto il campionato di Serie C e poi condotto ad una storica qualificazione ai Play Off la squadra campana; un premio meritato, va detto, dopo una lunga gavetta costruita in centinaia di partite tra settore giovanile, dilettanti e Serie C soprattutto in campi di calcio e stadi della Toscana.
Sembrava arrivato il momento del grande passo e della consacrazione nell'olimpo del calcio che conta per il tecnico che da calciatore, e di ruolo terzino destro, aveva vestito le casacche di Cecina, Livorno, Follonica e Rosignano Solvay, prima di iniziare il cammino come allenatore, a soli 28 anni quindi giovanissimo a causa di un infortunio, proprio dal settore giovanile del Rosignano.
In realtà, soprattutto chi mastica più da vicino le cose di casa Empoli, sapeva benissimo che non sarebbe stato un compito facile per un tecnico che a determinati livelli non ha, probabilmente, ancora maturato determinate esperienze: l'Empoli, infatti, in questa calda estate 2025 doveva completamente ricostruire tutto il progetto tecnico della prima squadra, ripartendo in pratica dalle fondamenta; e senza tralasciare anche l'aspetto emotivo, per cui la piazza arrivava da una cocente delusione per la retrocessione in Serie B maturata nell'ultima giornata, dopo quattro anni consecutivi vissuti in "Paradiso", e per giunta dopo due stagioni di sofferenze in cui gli sportivi empolesi non hanno goduto di un gran bello spettacolo a livello di piacevolezza di gioco, pur brindando e gioendo per la clamorosa salvezza all'ultimo minuto nella vittoria con la Roma nel maggio 2024.
Poco importa che il Direttore Sportivo Roberto Gemmi si sia presentato, al tramonto della campagna estiva di calciomercato, in sala stampa per definire come obiettivo la salvezza degli azzurri; anzi quella dichiarazione, pur capendone il senso, ha suscitato l'irritazione di molti sportivi, perché sì siamo l'Empoli e ce lo ricordiamo spesso, ma quando negli ultimi trent'anni e su quattordici campionati di Serie B ne vinci tre, per altre due volte arrivi secondo ed una volta quarto andando in A (6 promozioni solo negli ultimi trent'anni, ndr), e nelle altre otto partecipazioni fai una finale Play Off, una semifinale ed una terza qualificazione (nel 2020, ndr), con altri piazzamenti come quinto e ottavo posto, è chiaro che in serie cadetta l'aspettativa è pari ad una big in Serie A. Inutile girarci intorno, in Serie B la maglia dell'Empoli inizia a pesare, perché senti l'importanza di una storia fatta di imprese e gloria.
Fatto sta che Pagliuca per almeno un mese di ritiro precampionato ha lavorato con una squadra fondata quasi esclusivamente su giovani provenienti dal proprio settore giovanile e su altri di ritorno da esperienze maturate altrove, molti delle quali in serie minori: giovani di prospettiva e valore, ma pur sempre ragazzi che al momento, forse, non potevano essere in grado di apportare quel qualcosa in più. E' stato un lavoro eccelso, va scritto anche questo, perché ha permesso all'Empoli dal punto di vista tecnico di valutare ogni singolo elemento, capirne le potenzialità e quindi valorizzare al meglio ogni prospetto: ci sono state conferme e sorprese, come Popov ad esempio, mentre altri giovani sono ripartiti per nuove destinazioni, nell'ottica di una crescita individuale continua e costante.
I rinforzi veri e propri, di categoria insomma, sono arrivati per lo più ad Agosto ed in maniera particolare specialmente nella seconda parte del mese: a stagione ufficiale iniziata e dopo la prima giornata andata in archivio. Basta ricordare che nel solo giorno di lunedì 18 Agosto il club ha ufficializzato l'arrivo di ben tre calciatori: Obaretin, Lovato e Nasti. Nel frattempo l'Empoli di Pagliuca superava a fatica, e solo dopo i calci di rigore, il primo turno di Coppa Italia con la Reggiana, vincendo poi con il Padova grazie alle prodezze dell'inatteso e giovanissimo attaccante ucraino Popov, subentrato in campo al posto di Shpendi infortunato. Pur tra mille difficoltà il progetto sembrava potesse decollare... Il crollo di Reggio Emilia in campionato, quello clamoroso di Pescara negli ultimi venti minuti di partita, la difesa traballante che subisce gol in ogni gara, il gioco che stenta a decollare, il primo tempo di Bolzano nonostante la superiorità numerica, e forse qualche "atteggiamento disciplinare" dello stesso tecnico hanno finito per creare distanza tra lui e il club, ma anche con parte della tifoseria empolese, visto l'evidente generalizzato malcontento che si è iniziato a respirare in città. Quello di sabato mattina 11 ottobre, che si è svolto al Centro Sportivo di Petroio (Vinci), potrebbe esser stato l'ultimo allenamento azzurro di Pagliuca e del suo staff.
Da qualche giorno, infatti, l'Empoli, che ricordiamo ha sotto contratto fino a giugno 2026 anche Roberto D'Aversa, stava cercando eventuali altre soluzioni tecniche e, già nella giornata di giovedì 9 ottobre, è andato in scena un contatto positivo con un tecnico che Empoli e l'Empoli lo ha conosciuto nel suo recente passato: Alessio Dionisi, appunto. Dionisi ha, però, un contratto in essere ancora con il Palermo: scadenza giugno 2026. Il tecnico toscano anche lui, originario di Abbadia San Salvatore e di quattro anni più giovane di Pagliuca, grazie anche ad un regolamento in essere per la Lega Serie B, dovrebbe svincolarsi senza particolari patiboli dal club rosanero e quindi firmare successivamente con l'Empoli; una mossa che per Alessio Dionisi significa la rinuncia ad un contratto importantissimo con il Palermo, e la sottoscrizione di un nuovo contratto con l'Empoli ad una cifra inferiore, ma che il tecnico vuol fare anche perché mosso da un senso di debito nei confronti della piazza empolese.
Per l'Empoli prima di tutto, il club che lo ha consacrato in maniera definitiva ai vertici del calcio italiano, e anche per i tifosi azzurri perché il suo addio fu piuttosto improvviso, inatteso quanto burrascoso. Quella "burrasca" che ha finito per lasciare i segni tra gli sportivi empolesi, ed una ferita ancora aperta, che potrà essere sanata solo con un chiarimento definitivo ed un ideologico abbraccio che già martedì 14 ottobre potrebbe concretizzarsi alla ripresa degli allenamenti. Quella che sta per aprirsi per Dionisi potrebbe essere una settimana di emozioni clamorose: il ritorno ad Empoli, con tutto ciò che ne consegue e che abbiamo descritto, e il confronto proprio con il Venezia, ovvero quella squadra da cui arrivò ad Empoli il tecnico amiatino, e anche in quel caso l'addio ai lagunari causò un traumatico e burrascoso evento con i tifosi arancioneroverdi.
Se tutti gli elementi del puzzle dovessero, come pare ormai, incastrarsi a dovere martedì l'Empoli avrà un nuovo allenatore alla guida della prima squadra, con eventualmente la presentazione alla stampa, e quindi agli sportivi, il giorno seguente.
Se tutti gli elementi del puzzle dovessero, come pare ormai, incastrarsi a dovere martedì l'Empoli avrà un nuovo allenatore alla guida della prima squadra, con eventualmente la presentazione alla stampa, e quindi agli sportivi, il giorno seguente.