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Donne di Resistenza: Anpi Empoli porta le voci palestinesi in prima linea

02-09-2025 23:11 - Cronaca
Una serata intensa e partecipata, organizzata dall’ANPI, in occasione dell'81° anniversario della liberazione di empoli, per parlare di resistenza, di resistenza al femminile, di Resistenza oggi. Dopo la presentazione dell'evento - che si è tenuto nel Chiostro dell'ex cenacolo degli agostiniani, davanti a un pubblico numeroso e attento - da parte di Roberto Franchini, presidente di anpi Empoli, è intervenuto il consigliere comunale Raffaele Donati, che è titolare della delega alla memoria. Poi la serata è proseguita dando voce a testimonianze e riflessioni sul ruolo delle donne nella resistenza palestinese, intrecciando memoria storica e attualità politica.
Ad aprire l’incontro è stato l’attivista Giuseppe Flavio Pagano, che ha sottolineato come lo sguardo sulla resistenza palestinese possa illuminare con nuova luce anche la nostra storia partigiana: “Vedere cosa accade in Palestina ci aiuta a capire meglio quanto è accaduto più di ottant’anni fa nelle nostre terre”, ha detto, richiamando l’importanza di restituire visibilità al contributo femminile, troppo a lungo rimasto in un cono d’ombra.
Pagano ha ricordato che la partecipazione delle donne alla resistenza palestinese non nasce con la creazione dello Stato di Israele nel 1948, ma affonda le radici già nell’epoca del mandato britannico. Da allora, collettivi e associazioni femminili hanno accompagnato tutte le fasi della lotta, fino ai giorni nostri, con un impegno duplice: da un lato contro l’occupazione israeliana, dall’altro nella rivendicazione di spazi e diritti dentro la società palestinese. “Quando da occidentali – ha osservato – guardiamo queste realtà, emergono pregiudizi orientalisti e razzisti che riducono le donne palestinesi al lavoro di cura, negando loro un ruolo nella resistenza. Per questo è necessario ascoltare direttamente le loro voci, invece di lasciare che altri le raccontino al loro posto”.
La giornalista e analista italo-palestinese Dalia Ismail ha ribadito con forza il ruolo cruciale delle donne palestinesi. Non solo madri ed educatrici, ma trasmettitrici dei valori della resistenza, capaci di diffondere nella società i principi di liberazione e solidarietà. Ha ricordato come anche nelle carceri le donne abbiano dato vita a collettivi per sensibilizzare i prigionieri politici e sostenere i giovani, e come nella storia palestinese molte siano state protagoniste: fondatrici di associazioni, presidenti di sindacati, militanti femministe e persino partecipi nei movimenti della resistenza armata. Per Ismail, la narrazione occidentale che dipinge le donne musulmane solo come vittime di oppressione non è neutra, ma rischia di rafforzare la propaganda imperialista e al tempo stesso di praticare una forma di sessismo pesante. “La nostra è una doppia lotta – ha detto – contro il patriarcato interno e contro il colonialismo israeliano. La vera solidarietà non è dare lezioni dall’esterno, ma amplificare le nostre voci”.
Dal contributo introduttivo di Pagano all’intervento diretto di Ismail, la serata ha ribadito con forza che le donne palestinesi non sono vittime silenziose, ma protagoniste attive della resistenza, capaci di affrontare insieme occupazione e discriminazioni. Un invito, rivolto anche all’Occidente, a sospendere lo sguardo paternalista e scegliere invece di ascoltare e sostenere le loro voci.