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Dopo il voto/ Carriero (Fdi): “Giani riconfermato ma il centrosinistra resta fragile: segnali di cambiamento nell’Empolese-Valdelsa”

15-10-2025 13:05 - Politica
di Cosimo Carriero
(Consigliere Capogruppo Fratelli d'Italia - Empoli e Presidente Gioventù Nazionale Empoli)


Le elezioni regionali toscane hanno consegnato un risultato netto: Eugenio Giani è stato riconfermato presidente della Regione con quasi il 54% dei voti, distanziando di tredici punti il candidato del centrodestra Alessandro Tomasi. Un successo che, però, non può essere letto soltanto in chiave aritmetica. Dietro la compattezza apparente della coalizione di centrosinistra si cela un intreccio di contraddizioni e fragilità politiche che rendono questa vittoria più complessa di quanto sembri.

Fino a poche settimane fa, lo stesso Giani era un candidato tutt'altro che scontato. Il suo nome era contestato da una parte rilevante della coalizione: Verdi e Sinistra Italiana chiedevano "discontinuità" rispetto all'amministrazione uscente, mentre il Movimento 5 Stelle toscano minacciava l'autosospensione nel caso in cui il Pd avesse confermato il governatore uscente. Anche dentro il Partito Democratico non mancavano perplessità: al Nazareno si valutavano altri profili per "riaprire il cantiere toscano".

Giani, per non restare schiacciato, ha reagito con una mossa di forza: ha formalizzato la propria disponibilità alla candidatura appellandosi allo Statuto del partito, costringendo di fatto la direzione regionale a un pronunciamento politico. Una scelta che gli ha permesso di restare in corsa, ma che ha anche mostrato una verità difficilmente occultabile: il "campo largo" non nasce da una visione condivisa, ma da un compromesso di sopravvivenza.

Oggi i sorrisi e i brindisi raccontano un fronte compatto, ma la prova del governo sarà un'altra. Dalle infrastrutture alla sanità, dalle politiche industriali alla transizione ecologica, le distanze tra Giani e i suoi alleati restano notevoli. Come si concilia, ad esempio, la necessità di completare opere strategiche come la Tirrenica, la Due Mari o l'aeroporto di Firenze, con le posizioni contrarie dei Verdi e dei 5 Stelle? Come potrà una maggioranza tanto eterogenea esprimere una linea chiara e coerente sul futuro energetico della Toscana o sulla gestione dei rifiuti?

La vera sfida di Giani comincia ora: governare con chi, fino a ieri, voleva farlo fuori. E questo rappresenta un test politico e personale che andrà ben oltre i numeri del voto.

Accanto a questi elementi di analisi regionale, è doveroso guardare anche ai dati locali, che raccontano un'altra Toscana — quella del centrodestra in crescita e, in particolare, del radicamento sempre più solido di Fratelli d'Italia. Nell'Empolese-Valdelsa, il partito ha ottenuto risultati significativi, consolidando e in alcuni casi ampliando la base elettorale rispetto alle precedenti tornate. A Empoli, Fratelli d'Italia conferma la propria presenza come prima forza del centrodestra e continua a crescere nei quartieri e nelle frazioni. Ma il dato più rilevante arriva da Fucecchio, dove il centrodestra ha vinto, così come nei comuni del comprensorio del cuoio, dove il voto popolare ha premiato in modo pressoché unanime la coalizione guidata da Alessandro Tomasi. Segnali concreti di un territorio che cambia, di una società che chiede risposte diverse da quelle offerte da decenni di governo monocolore.

C'è poi un dato che attraversa tutte le analisi e che non può essere ignorato: l'astensionismo. Solo il 47% dei toscani si è recato alle urne. È un segnale chiaro di disillusione e di distanza crescente tra cittadini e politica. Già nel 2015 la partecipazione era stata bassa (48%), ma nel 2020 — con l'election day e il referendum costituzionale — era risalita al 62%. Oggi il calo è tornato evidente: una parte larga dell'elettorato non crede più nella possibilità di cambiamento, o non si riconosce più nei partiti tradizionali.

Questo è il vero terreno su cui si giocherà il futuro politico della Toscana: ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini, offrendo risposte concrete ai problemi reali — sanità, infrastrutture, sicurezza, lavoro, tutela del territorio.

Come Fratelli d'Italia, il nostro compito sarà vigilare, proporre e costruire un'alternativa che si misuri sui risultati, non sulle formule elettorali. Ma è anche necessario che una nuova generazione si assuma la responsabilità di pensare il futuro con uno sguardo diverso.

Per questo, da Gioventù Nazionale, lancio un appello ai giovani toscani: non lasciate che la politica resti affare di pochi. Partecipate, studiate, formatevi. Il cambiamento non nasce dal disincanto, ma dalla consapevolezza che la buona politica è fatta di idee e di coraggio, non di alleanze di convenienza.

La Toscana ha bisogno di energie nuove, di chi crede ancora che il servizio pubblico sia una missione e non una carriera.

Solo così, al di là dei colori e delle sigle, potremo restituire senso e credibilità alla parola "governare".



COSIMO CARRIERO

Consigliere Capogruppo Fratelli d'Italia - Empoli

Presidente Gioventù Nazionale - Empoli