Due popoli, 2 Stati: Montespertoli aderisce alla Rete per i diritti del popolo palestinese
26-09-2025 09:23 - Circondiario
Montespertoli sceglie di schierarsi apertamente a favore della pace in Medio Oriente.
Nella seduta di giovedì 25 settembre, il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno che sancisce l'adesione del Comune alla Rete degli Enti Locali per i Diritti del Popolo Palestinese, iniziativa promossa dall'organizzazione Pace e Giustizia in Medio Oriente.
Con questo atto, l'amministrazione guidata dal sindaco Alessio Mugnaini ribadisce la propria vicinanza alle popolazioni colpite dal conflitto e rilancia la prospettiva della “soluzione a due Stati” come unico percorso per garantire sicurezza e diritti sia agli israeliani che ai palestinesi. Già nel Consiglio comunale di maggio l'assise cittadina si era espressa per il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Durante il dibattito Mugnaini ha parlato di un vero e proprio “cantiere universale della pace”, sottolineando l'importanza di sostenere tutte quelle realtà, da entrambe le parti, che lavorano per mantenere vivi i ponti di dialogo e per resistere alla logica degli estremismi.
L'ordine del giorno approvato non si limita a un gesto simbolico: condanna duramente le politiche militari del governo Netanyahu e il terrorismo di Hamas, chiede la fine della guerra e dell'uso della fame come arma, la liberazione incondizionata degli ostaggi, la fine dell'occupazione in Cisgiordania, il disarmo di Hamas e il sostegno a chi, sia in Israele che a Gaza, si oppone alle derive violente.
“Non possiamo restare indifferenti davanti a una tragedia umanitaria che tocca la coscienza di tutti – ha ribadito il sindaco –. La pace nasce solo dal riconoscimento reciproco e dal rispetto del diritto internazionale”.
Con questa decisione, Montespertoli si unisce a molti altri comuni italiani che hanno scelto di dare voce a chi, anche nei territori martoriati, continua a credere nella convivenza e nella giustizia internazionale.
Nella seduta di giovedì 25 settembre, il Consiglio comunale ha approvato all'unanimità l'ordine del giorno che sancisce l'adesione del Comune alla Rete degli Enti Locali per i Diritti del Popolo Palestinese, iniziativa promossa dall'organizzazione Pace e Giustizia in Medio Oriente.
Con questo atto, l'amministrazione guidata dal sindaco Alessio Mugnaini ribadisce la propria vicinanza alle popolazioni colpite dal conflitto e rilancia la prospettiva della “soluzione a due Stati” come unico percorso per garantire sicurezza e diritti sia agli israeliani che ai palestinesi. Già nel Consiglio comunale di maggio l'assise cittadina si era espressa per il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Durante il dibattito Mugnaini ha parlato di un vero e proprio “cantiere universale della pace”, sottolineando l'importanza di sostenere tutte quelle realtà, da entrambe le parti, che lavorano per mantenere vivi i ponti di dialogo e per resistere alla logica degli estremismi.
L'ordine del giorno approvato non si limita a un gesto simbolico: condanna duramente le politiche militari del governo Netanyahu e il terrorismo di Hamas, chiede la fine della guerra e dell'uso della fame come arma, la liberazione incondizionata degli ostaggi, la fine dell'occupazione in Cisgiordania, il disarmo di Hamas e il sostegno a chi, sia in Israele che a Gaza, si oppone alle derive violente.
“Non possiamo restare indifferenti davanti a una tragedia umanitaria che tocca la coscienza di tutti – ha ribadito il sindaco –. La pace nasce solo dal riconoscimento reciproco e dal rispetto del diritto internazionale”.
Con questa decisione, Montespertoli si unisce a molti altri comuni italiani che hanno scelto di dare voce a chi, anche nei territori martoriati, continua a credere nella convivenza e nella giustizia internazionale.
Sull'importante decisione del consiglio comunale interviene anche il gruppo consiliare VivoMontespertoli, con un comunicato che pubblichiamo di seguito:
"Il Consiglio Comunale del Comune di Montespertoli ieri, giovedì 25 settembre, ha approvato all'unanimità la proposta del Gruppo Consiliare Vivo Montespertoli di aderire alla Rete degli Enti Locali per i diritti del popolo palestinese: una scelta di campo che si aggiunge a quelle già prese dal Consiglio Comunale di maggio, che si era già espresso a favore del riconoscimento di uno Stato di Palestina.
Nell'atto condanniamo la criminale strategia di guerra di Netanyahu e l'uso della fame come arma, condanniamo il terrorismo di Hamas e l'uso dei civili come scudi, chiediamo il rilascio degli ostaggi israeliani, la fine dell'occupazione militare e degli insediamenti, e sosteniamo chi manifesta contro Netanyahu in Israele e contro Hamas a Gaza.
Il nostro sostegno alla popolazione palestinese non è solo un gesto di solidarietà verso un popolo che sta vivendo violenze indicibili e condizioni disumane. È soprattutto un atto politico che afferma con forza che bisogna schierarsi dalla parte dei diritti, della pace e della convivenza tra i popoli.
Non possiamo dimenticare che 156 Paesi membri delle Nazioni Unite su 193 hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina. È la comunità internazionale, nel suo insieme, ad aver preso posizione. Eppure il Governo di Giorgia Meloni ha scelto di nascondersi dietro vincoli assurdi pur di non esporsi. Le destre estreme, i nazionalismi, i fondamentalismi: è questo il vero nemico. Perché non cercano soluzioni, non vogliono la pace, hanno bisogno del conflitto per sopravvivere politicamente alimentando un clima di paura e di odio che distrugge ogni possibilità di convivenza e che ha già spezzato troppe vite innocenti.
Da una parte Netanyahu e il suo governo, sorretto da partiti razzisti ed estremisti, che alimentano odio, violenza ed una colonizzazione, criminale. Dall'altra Hamas e i fondamentalismi che soffocano la stessa popolazione palestinese, utilizzando civili come scudi e negando libertà e democrazia. Entrambi rappresentano la stessa faccia della stessa medaglia: la negazione della pace e del futuro.
"Questo ordine del giorno è un atto di giustizia. È il nostro modo di affermare che la pace non è un'utopia, ma una necessità, e che i veri nemici sono le destre e gli estremismi che si nutrono di guerra e di odio. Non risolve il conflitto, certo, ma contribuisce a cambiare il clima politico e culturale che lo alimenta. È un segnale chiaro che anche i Comuni, anche le realtà locali, possono prendere posizione contro le destre estreme e gli estremismi che hanno bisogno della guerra per sopravvivere. Aderire alla Rete degli Enti Locali per i diritti del popolo palestinese significa dire che la pace non è solo un tema di governi e diplomazie, ma riguarda le comunità, le persone, la società civile. In un Paese come il nostro, che continua a nascondersi dietro scuse e condizioni, questo atto diventa ancora più importante: è la dimostrazione che dal basso si può dare un contributo concreto a quel cambio di paradigma culturale senza il quale nessuna pace sarà possibile." commenta il capogruppo di Vivo Montespertoli Giacomo Giusti.
Nell'atto condanniamo la criminale strategia di guerra di Netanyahu e l'uso della fame come arma, condanniamo il terrorismo di Hamas e l'uso dei civili come scudi, chiediamo il rilascio degli ostaggi israeliani, la fine dell'occupazione militare e degli insediamenti, e sosteniamo chi manifesta contro Netanyahu in Israele e contro Hamas a Gaza.
Il nostro sostegno alla popolazione palestinese non è solo un gesto di solidarietà verso un popolo che sta vivendo violenze indicibili e condizioni disumane. È soprattutto un atto politico che afferma con forza che bisogna schierarsi dalla parte dei diritti, della pace e della convivenza tra i popoli.
Non possiamo dimenticare che 156 Paesi membri delle Nazioni Unite su 193 hanno già riconosciuto lo Stato di Palestina. È la comunità internazionale, nel suo insieme, ad aver preso posizione. Eppure il Governo di Giorgia Meloni ha scelto di nascondersi dietro vincoli assurdi pur di non esporsi. Le destre estreme, i nazionalismi, i fondamentalismi: è questo il vero nemico. Perché non cercano soluzioni, non vogliono la pace, hanno bisogno del conflitto per sopravvivere politicamente alimentando un clima di paura e di odio che distrugge ogni possibilità di convivenza e che ha già spezzato troppe vite innocenti.
Da una parte Netanyahu e il suo governo, sorretto da partiti razzisti ed estremisti, che alimentano odio, violenza ed una colonizzazione, criminale. Dall'altra Hamas e i fondamentalismi che soffocano la stessa popolazione palestinese, utilizzando civili come scudi e negando libertà e democrazia. Entrambi rappresentano la stessa faccia della stessa medaglia: la negazione della pace e del futuro.
"Questo ordine del giorno è un atto di giustizia. È il nostro modo di affermare che la pace non è un'utopia, ma una necessità, e che i veri nemici sono le destre e gli estremismi che si nutrono di guerra e di odio. Non risolve il conflitto, certo, ma contribuisce a cambiare il clima politico e culturale che lo alimenta. È un segnale chiaro che anche i Comuni, anche le realtà locali, possono prendere posizione contro le destre estreme e gli estremismi che hanno bisogno della guerra per sopravvivere. Aderire alla Rete degli Enti Locali per i diritti del popolo palestinese significa dire che la pace non è solo un tema di governi e diplomazie, ma riguarda le comunità, le persone, la società civile. In un Paese come il nostro, che continua a nascondersi dietro scuse e condizioni, questo atto diventa ancora più importante: è la dimostrazione che dal basso si può dare un contributo concreto a quel cambio di paradigma culturale senza il quale nessuna pace sarà possibile." commenta il capogruppo di Vivo Montespertoli Giacomo Giusti.