E' il giorno di Dionisi, un nuovo inizio per un vecchio amore
18-10-2025 19:27 - Sport
di Gabriele Guastella
Torniamo all'inizio del racconto, alle parole del Direttore Sportivo Roberto Gemmi che ringrazia il lavoro svolto da Guido Pagliuca e del suo staff: "non ne facciamo una ragione di chi sia più bravo o meno, la scelta che abbiamo fatto è perché crediamo che in questo momento ci sia bisogno di uno come Alessio Dionisi". Parole che risuonano come un dejavu, come un qualcosa di già visto e sentito. Ed è proprio così. Anche in quel caso, come oggi, era un giorno 18: per la precisione lunedì 18 dicembre 2017, un lunedì; il lunedì in cui Andrea Butti, all'epoca Direttore Generale azzurro, irruppe nella sala stampa con decisione per presentare Aurelio Andreazzoli, con un monologo di qualche minuto, unico nel suo genere per la storia calcistica empolese: "ringraziamo Vincenzo Vivarini per il lavoro svolto, riteniamo che fosse lui l'allenatore giusto la scorsa estate per il lavoro di ricostruzione, come oggi riteniamo avessimo bisogno di uno come Andreazzoli per proseguire il lavoro in questa seconda parte di stagione... abbiamo del potenziale, e dei giovani da far crescere e crediamo che Aurelio sia l'allenatore giusto". L'unica differenza è solo temporale, questa volta l'Empoli si è mosso due mesi prima, le motivazioni sembrano identiche a distanza di sette anni e dieci mesi esatti. Le prime parole di Alessio Dionisi sembrano confermarlo: "Empoli è una piazza dove si fa calcio, non sono io a dirlo, lo dicono i fatti, basta vedere quello che ha saputo fare questo club solo negli ultimi trent'anni. Ritengo questo gruppo giovane e con del potenziale, credo sia necessario un percorso di crescita, dove serve pazienza e fiducia. Ho seguito l'Empoli, ho visto le partite, sono qui da giovedì, tre allenamenti e domani giochiamo contro il Venezia, una squadra costruita per tornare subito in Serie A". Le parole potenziale e giovani importanti da far crescere le avevamo già sentite.
C'è il momento in cui per qualche attimo c'è distensione, è quello in cui si ricorda come Dionisi e Gemmi siano stati compagni di squadra per una stagione e qualche mese, e precisamente nel campionato di Serie D 2007/08 con la maglia della Tritium, con annessa promozione in Serie C: "Alessio era un giovane capitano, capitano solo perchè portava la fascia...", sorrisi e distensione (piccolo aneddoto storico, Gemmi lasciò la Tritium a novembre dell'anno successivo per approdare al Fanfulla, ndr).
I pensieri, in realtà, sono già rivolti al Venezia, e anche qui è un incrocio pazzesco, perché Dionisi inizia la sua seconda avventura sulla panchina azzurra affrontando proprio quella squadra dal quale approdò all'Empoli nell'estate 2020: "avevo preferito non ricordarlo..." - chiosa Gemmi, con un pizzico di autoironia, mentre il tecnico elogia club, staff dirigenziale, tecnico e squadra "sono un club ed una squadra importante...".
Ma c'è un momento in cui esce fuori l'uomo Alessio Dionisi, per la verità un momento che in ordine temporale si è verificato subito; è il momento in cui alla prima domanda che gli è stata posta non esita a chiedere scusa al popolo empolese e ai suoi tifosi: "chiedo scusa perché riconosco di aver sbagliato, di aver agito male; oggi mi sento cambiato, è passato qualche anno, credo di aver fatto un po' di esperienza, ero giovane, oggi ho qualche anno in più...".
Alessio Dionisi e l'Empoli si riabbracciano dunque, ma c'è un ultimo intreccio da snodare, è quello del 25 febbraio 2024: quel giorno l'Empoli vinse 3-2 in casa del suo Sassuolo, e quella sconfitta costò la panchina a Dionisi che fu esonerato proprio da quella squadra per cui tre anni prima il tecnico amiatino decise di lasciare l'Empoli facendo arrabbiare i suoi tifosi... oggi, forse, è un cerchio che si chiude, magari aprendone un altro.
D'altronde ancora ad Empoli non c'è stato un allenatore capace di portarci per due volte in Serie A...
Ore 14:07 di sabato 18 Ottobre 2025, sala stampa "Antonio Bassi", è il minuto preciso in cui, nel ventre della tribuna centrale dello stadio Carlo Castellani Computer Gross Arena, fa il suo ingresso Alessio Dionisi, che precede il direttore sportivo Roberto Gemmi, e i dirigenti Perna e Calistri; visibilmente emozionato saluta i giornalisti, dopo aver lasciato però le prime parole proprio al direttore sportivo. E qui, in pratica, si iniziano a sciogliere i primi intrecci che il calcio sa regalare.
Partiamo però da un primo intreccio, sentimentale, che si era consumato in settimana, prima che Alessio Dionisi, nato ad Abbadia San Salvatore ma di Piancastagnaio, ereditasse la panchina azzurra dal suo predecessore, il cecinese Guido Pagliuca. E' un passaggio di testimone tra uomini di calcio tutti toscani: in quei due giorni di apparente "vuoto", o di "sospensione cosmica" come definirebbe qualcuno, si è verificato in realtà un profondo senso di continuità tecnica. Una continuità che porta il nome di Stefano Bianconi, di San Miniato ma ormai empolese a tutti gli effetti, collaboratore tecnico di Pagliuca prima, collaboratore tecnico di Dionisi in questa nuova era, e già collaboratore tecnico dello stesso Dionisi nel 2020/21. Stefano, ex difensore azzurro e bandiera dell'Empoli, ha allenato il gruppo azzurro martedì e mercoledì, in quei due giorni in cui tutti i tifosi stavano attendendo con trepidazione gli sviluppi sulla guida tecnica; in realtà è stata solo una questione burocratica, perché Dionisi possiamo considerarlo a tutti gli effetti il tecnico dell'Empoli già da sabato scorso, quando, dopo l'ultimo allenamento della settimana consumatosi al Centro Sportivo di Petroio, nel giro di poche ore in città è cominciata a trapelare la notizia che Guido Pagliuca fosse stato esonerato e che al suo posto fosse già pronto ad approdare l'ex tecnico di Sassuolo e Palermo. La magia del calcio ha regalato a Stefano Bianconi il giusto palcoscenico, anzi il palcoscenico giusto: quello del manto erboso di Petroio. Lui che da ragazzo su quel terreno di gioco ha difeso i colori dell'Intercomunale Vinci tra il 1988 ed il 1991, in qualche occasione anche con la fascia di capitano al braccio, a meno di quattro chilometri dal Castellani, giocando in Interregionale, la quarta serie di un tempo, e poi in Promozione, ed in pratica spiccando quel volo che lo ha poi portato nell'estate del 1994 ad indossare la maglia azzurra, dopo due parentesi con Certaldo e Sangiovannese. Era già promesso sposo del Montevarchi, fortemente voluto da Piero Braglia, ma quando arrivò la chiamata di Silvano Bini non ci penso un attimo. Empoli è diventato il suo amore eterno: duecento presenze, una Coppa Italia di Serie C, una promozione in B, poi un'altra in A, la salvezza in massima serie, il famoso gol fantasma con la Juve, quello dell'anno successivo questa volta buono contro i bianconeri; "chioccia" per i giovani nell'ultima stagione da calciatore dell'Empoli nel 2000/01, con Silvio Baldini in B. E poi, dopo un fugace ritorno come vice-allenatore di Guido Carboni nel 2011/12, di nuovo dal 2017, prima nel settore giovanile e poi dal 2019 in prima squadra. Stefano Bianconi è quel filo conduttore che da continuità alla guida tecnica dell'Empoli in questa stagione. C'è spazio anche per un piccolo, ma mica tanto, secondo intreccio che lo lega al passato; è il ritorno ad Empoli di Paolo Cozzi collaboratore tecnico di Dionisi, suo ex compagno di squadra e di reparto nel 1996/97, quello della promozione in A con Luciano Spalletti, e vice-allenatore di Dionisi nel 2020/21, la stagione dell'ultima promozione in massima serie in ordine cronologico.Torniamo all'inizio del racconto, alle parole del Direttore Sportivo Roberto Gemmi che ringrazia il lavoro svolto da Guido Pagliuca e del suo staff: "non ne facciamo una ragione di chi sia più bravo o meno, la scelta che abbiamo fatto è perché crediamo che in questo momento ci sia bisogno di uno come Alessio Dionisi". Parole che risuonano come un dejavu, come un qualcosa di già visto e sentito. Ed è proprio così. Anche in quel caso, come oggi, era un giorno 18: per la precisione lunedì 18 dicembre 2017, un lunedì; il lunedì in cui Andrea Butti, all'epoca Direttore Generale azzurro, irruppe nella sala stampa con decisione per presentare Aurelio Andreazzoli, con un monologo di qualche minuto, unico nel suo genere per la storia calcistica empolese: "ringraziamo Vincenzo Vivarini per il lavoro svolto, riteniamo che fosse lui l'allenatore giusto la scorsa estate per il lavoro di ricostruzione, come oggi riteniamo avessimo bisogno di uno come Andreazzoli per proseguire il lavoro in questa seconda parte di stagione... abbiamo del potenziale, e dei giovani da far crescere e crediamo che Aurelio sia l'allenatore giusto". L'unica differenza è solo temporale, questa volta l'Empoli si è mosso due mesi prima, le motivazioni sembrano identiche a distanza di sette anni e dieci mesi esatti. Le prime parole di Alessio Dionisi sembrano confermarlo: "Empoli è una piazza dove si fa calcio, non sono io a dirlo, lo dicono i fatti, basta vedere quello che ha saputo fare questo club solo negli ultimi trent'anni. Ritengo questo gruppo giovane e con del potenziale, credo sia necessario un percorso di crescita, dove serve pazienza e fiducia. Ho seguito l'Empoli, ho visto le partite, sono qui da giovedì, tre allenamenti e domani giochiamo contro il Venezia, una squadra costruita per tornare subito in Serie A". Le parole potenziale e giovani importanti da far crescere le avevamo già sentite.
C'è il momento in cui per qualche attimo c'è distensione, è quello in cui si ricorda come Dionisi e Gemmi siano stati compagni di squadra per una stagione e qualche mese, e precisamente nel campionato di Serie D 2007/08 con la maglia della Tritium, con annessa promozione in Serie C: "Alessio era un giovane capitano, capitano solo perchè portava la fascia...", sorrisi e distensione (piccolo aneddoto storico, Gemmi lasciò la Tritium a novembre dell'anno successivo per approdare al Fanfulla, ndr).
I pensieri, in realtà, sono già rivolti al Venezia, e anche qui è un incrocio pazzesco, perché Dionisi inizia la sua seconda avventura sulla panchina azzurra affrontando proprio quella squadra dal quale approdò all'Empoli nell'estate 2020: "avevo preferito non ricordarlo..." - chiosa Gemmi, con un pizzico di autoironia, mentre il tecnico elogia club, staff dirigenziale, tecnico e squadra "sono un club ed una squadra importante...".
Ma c'è un momento in cui esce fuori l'uomo Alessio Dionisi, per la verità un momento che in ordine temporale si è verificato subito; è il momento in cui alla prima domanda che gli è stata posta non esita a chiedere scusa al popolo empolese e ai suoi tifosi: "chiedo scusa perché riconosco di aver sbagliato, di aver agito male; oggi mi sento cambiato, è passato qualche anno, credo di aver fatto un po' di esperienza, ero giovane, oggi ho qualche anno in più...".
Alessio Dionisi e l'Empoli si riabbracciano dunque, ma c'è un ultimo intreccio da snodare, è quello del 25 febbraio 2024: quel giorno l'Empoli vinse 3-2 in casa del suo Sassuolo, e quella sconfitta costò la panchina a Dionisi che fu esonerato proprio da quella squadra per cui tre anni prima il tecnico amiatino decise di lasciare l'Empoli facendo arrabbiare i suoi tifosi... oggi, forse, è un cerchio che si chiude, magari aprendone un altro.
D'altronde ancora ad Empoli non c'è stato un allenatore capace di portarci per due volte in Serie A...
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La presentazione di Dionisi
Il ritorno di Alessio Dionisi sulla panchina dell'Empoli calcio, ecco le immagini della sua presentazione