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Empolesi a Venezia/2. Costanza Giuntini, il debutto in "Orfeo" la porta dal lago alla laguna

06-09-2025 07:07 - Le interviste di Clebs.it
Una voce nuova, fresca, ma già capace di imporsi con grazia e decisione: è quella di Costanza Giuntini, giovane attrice empolese che ha da poco esordito come protagonista nel cortometraggio “Orfeo”, opera che sta raccogliendo consensi in due contesti prestigiosi: il Garda Festival e, nientemeno, la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

Un traguardo importante, soprattutto se si considera che per Costanza si tratta di un debutto assoluto sul grande schermo. Una prima esperienza intensa, coinvolgente e già significativa, che conferma come il talento, quando incontra la determinazione e lo studio, possa davvero trovare la propria strada, anche nei circuiti più selettivi del cinema italiano.

Una passione coltivata con metodo. L'approccio di Costanza alla recitazione non nasce da un sogno infantile, ma da una decisione consapevole maturata in età adulta. Dopo la laurea in Giurisprudenza, ha deciso di intraprendere un percorso formativo presso la Scuola di Cinema Immagina di Firenze, diretta dal regista Giuseppe Ferlito. «Ho iniziato a frequentare questa scuola due anni fa – ci racconta – ed è stata una scoperta che ha cambiato il mio modo di guardare non solo il cinema, ma anche me stessa. È un mondo che sto imparando a conoscere, e in cui spero di costruire qualcosa di duraturo».

La sua formazione, tuttora in corso (sta per iniziare il terzo anno), ha trovato già una prima, concreta espressione in Orfeo, il cortometraggio che l'ha vista protagonista e che è stato presentato in anteprima proprio al Garda Festival.

Un set magico sul Lago di Garda. Girato tra le suggestive vie di Lazise, affacciate sul Lago di Garda, Orfeo è nato in occasione di un festival di musica classica. Una cornice decisamente insolita ma perfettamente calzante per l'atmosfera evocativa del corto. «Durante le riprese – ci racconta ancora Costanza – c'erano le prove del pianista che avrebbe tenuto il concerto la sera stessa. Così ci siamo ritrovati a girare con questo sottofondo musicale che ha reso tutto ancora più poetico. È stata un'esperienza molto intensa, anche perché per me era la prima volta su un set vero, da protagonista, con una troupe professionale, due registi, un direttore della fotografia, un altro attore: insomma, mi sono sentita davvero parte di qualcosa di importante».

Il battesimo veneziano. Se Lazise ha rappresentato il primo contatto con il “fare cinema”, la tappa successiva – Venezia – ha avuto tutto il sapore di un battesimo artistico. «Arrivare alla Mostra del Cinema – dice – è stato come entrare fisicamente dentro un mondo che finora avevo sempre visto solo sugli schermi. È stato emozionante, stimolante, e soprattutto mi ha dato ancora più voglia di continuare. Vedere da vicino registi, attori, ascoltare le loro interviste, respirare quell'aria... mi ha fatto capire che vorrei davvero far parte di tutto questo».

Un futuro ancora da scrivere.
Per ora, Costanza Giuntini proseguirà con il terzo anno della scuola fiorentina, ma non nasconde la volontà di ampliare il proprio percorso: «Sto valutando l'idea di frequentare anche corsi a Roma, che resta un po' la “capitale” del cinema italiano. Ma più in generale vorrei affiancare alla scuola altre collaborazioni, partecipare a nuovi progetti, entrare in contatto con ambienti diversi. È ancora tutto in divenire, ma sono determinata a continuare».
In un panorama cinematografico che fatica spesso a dare spazio ai volti nuovi, storie come quella di Costanza sono piccoli segnali incoraggianti. Perché dimostrano che il talento può nascere ovunque – anche a Empoli – e che con passione e serietà si può davvero iniziare un percorso autentico.

Il cortometraggio Orfeo è la prima pagina di una storia che potrebbe avere molti altri capitoli. E noi, da spettatori e concittadini, non possiamo che augurarci di leggerli – o meglio, di vederli – tutti.
Emilio Chiorazzo