Empoli commemora i deportati dell'8 marzo 1944: un appello alla memoria e alla solidarietà internazionale
08-03-2025 12:56 - Cronaca
Empoli ha celebrato con grande solennità la commemorazione dei deportati del 1944, una data tragica che ha segnato la deportazione di cittadini empolesi e dei comuni limitrofi verso i campi di concentramento nazisti. Alla cerimonia erano presenti non solo numerosi familiari delle vittime, ma anche una folta delegazione dalla cittadina austriaca di Saint Georgen unter Gusen, gemellata con Empoli, che ha portato il proprio tributo di memoria e solidarietà, guidata dal sindaco Andrea Derntl. Un momento di riflessione e un appello forte alla memoria storica, a cui hanno contribuito diversi protagonisti, fra cui il consigliere comunale delegato per la memoria Raffaele Donati, Roberto Bagnoli, presidente dell'Associazione ANED, e il sindaco di Empoli, Alessio Mantellassi.
L'Intervento di Raffaele Donati: la Memoria come impegno costante. Raffaele Donati, consigliere comunale delegato per la memoria, ha aperto i discorsi con un appello significativo, incentrato sulla necessità di non dimenticare le atrocità del passato e di trasmettere il ricordo alle nuove generazioni. "Oggi siamo qui non solo per onorare le vittime della deportazione, ma anche per rendere omaggio a chi, ogni giorno, porta avanti il ricordo dei propri cari," ha affermato Donati. Ha sottolineato come il lavoro fatto dai familiari dei deportati, e in particolare iniziative come le "pietre d'inciampo", costituisca un segno tangibile della memoria nel tessuto urbano della città. Questi piccoli monumenti, incastonati nei marciapiedi, sono diventati dei luoghi di riflessione quotidiana che permettono alla comunità di non dimenticare mai le storie di chi ha sofferto durante il regime fascista.
Donati ha anche sottolineato l'importanza di portare questi valori nelle scuole, affinché i giovani possano comprendere la gravità degli eventi passati e l'urgenza di non ripetere gli errori storici. In un mondo segnato da conflitti e divisioni, ha ribadito come la memoria della Resistenza, della democrazia e della libertà non debba mai venire meno, invitando tutti a impegnarsi attivamente per costruire un futuro di solidarietà.
Roberto Bagnoli: l'i'mportanza dell'impegno per la Memoria storica Successivamente, ha preso la parola Roberto Bagnoli, presidente dell'Associazione Nazionale Ex Deportati (ANED) di Empoli, che ha rimarcato l'importanza di preservare la memoria storica, sottolineando il peso del lavoro che ANED svolge ogni giorno per mantenere viva la testimonianza degli ex deportati. “La memoria storica è l'unico strumento che ci permette di evitare che simili tragedie si ripetano,” ha dichiarato Bagnoli. Ha evidenziato come la deportazione non abbia solo devastato le vite di chi ha subito la violenza diretta, ma abbia lasciato cicatrici profonde in tutte le famiglie coinvolte, generando un dolore che si tramanda di generazione in generazione.
In particolare, Bagnoli ha ricordato come il lavoro di sensibilizzazione nelle scuole, il coinvolgimento delle giovani generazioni e la creazione di luoghi di memoria, come le pietre d'inciampo, siano strumenti cruciali per mantenere viva la luce della memoria, un faro che può illuminare la strada per un futuro di giustizia e pace.
Il sindaco Alessio Mantellassi: un legame indissolubile con Saint Georgen unter Gusen. Infine, il sindaco di Empoli, Alessio Mantellassi, ha preso la parola, facendo un bilancio dei progressi compiuti dal gemellaggio con Saint Georgen unter Gusen, che dal 1997 è un simbolo di riconciliazione e speranza. "Questo gemellaggio è un segno concreto della volontà di costruire un futuro di pace e solidarietà tra popoli che, pur con un passato doloroso, oggi si impegnano a non dimenticare le atrocità di quel periodo," ha dichiarato Mantellassi. Il sindaco ha evidenziato l'importanza di consolidare questi legami internazionali, facendo riferimento non solo al valore simbolico della commemorazione, ma anche alla necessità di affrontare con serietà le sfide che il presente ci pone.
Mantellassi ha anche sottolineato come il valore del gemellaggio sia legato alla costruzione di una comunità unita dalla memoria storica, ma anche dalla volontà di trasmettere alle nuove generazioni i valori fondamentali di democrazia e solidarietà. "Il nostro impegno non si ferma al ricordo del passato, ma si estende alla costruzione di un'Europa che non dimentica le proprie radici e che difende la libertà e la pace," ha concluso il sindaco.
Il gemellaggio con Saint Georgen unter Gusen - che nel 2027 segnerà i trent'anni di vita - e il continuo impegno delle istituzioni e delle associazioni locali rappresentano una testimonianza concreta di come la memoria storica non solo celebri il passato, ma costruisca anche un futuro di pace, giustizia e solidarietà tra le generazioni.