28 Maggio 2025
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Empoli, il 21 giugno torna il “Volo del Ciuco”: e se portasse un messaggio di pace?

26-05-2025 14:25 - Lifestyle
Quando la storia si fa leggenda, e la leggenda si fa festa: sabato 21 giugno, vigilia del Corpus Domini, Empoli si prepara a vivere uno dei suoi appuntamenti più amati e originali, il tradizionale “Volo del Ciuco”. Una giornata che mescola memoria storica, folklore, spettacolo e spirito di comunità, trasformando il centro cittadino in un palcoscenico all’aperto dove passato e presente si intrecciano con leggerezza e un pizzico di ironia.

Un volo che nasce dalla beffa Secondo la leggenda, il primo volo del ciuco risalirebbe al 1397, quando gli empolesi avrebbero voluto irridere i sanminiatesi, sconfitti e arrendevoli, facendo “volare” un asino in segno di scherno. La frase attribuita alla colonnella sanminiatese Silvera – “Gli asini volar vedremo prima che San Miniato cada in mano agli empolesi” – divenne la scintilla di una burla rimasta viva nei secoli.

In realtà, l’episodio fu narrato in forma letteraria nel Seicento da Ippolito Neri, che rievocò l’assedio fiorentino a San Miniato e la beffa delle pecore con le lanterne. Ma è proprio questa mescolanza di verità e finzione ad aver reso il Volo del Ciuco un simbolo duraturo e riconoscibile: la capacità empolese di trasformare la rivalità in invenzione, la sconfitta in festa, la storia in racconto condiviso.

Il programma: tra tamburi e ali di cartapesta Come da tradizione, la manifestazione prenderà il via nel pomeriggio con un corteo storico per le vie del centro, animato da figuranti in abiti medievali, tamburini, chiarine e le contrade cittadine, a rievocare lo spirito del tempo.

Il momento clou è atteso in serata, quando un finto ciuco – realizzato anche quest’anno dagli studenti del Liceo Artistico “Virgilio” di Empoli – prenderà il volo dal campanile della Collegiata di Sant’Andrea, planando tra musica, giochi di luce ed entusiasmo del pubblico fino a Piazza Farinata degli Uberti. Il nome dell’animale, da sempre tenuto segreto fino all’ultimo, sarà svelato solo al momento del volo.

Un rito che ogni anno conquista grandi e piccoli, residenti e turisti, e che è ormai diventato un emblema dell’identità empolese: ironica, creativa, orgogliosa delle sue radici.

Un messaggio che oggi parla di pace In un’epoca segnata da conflitti e tensioni, questa burla secolare assume un significato inaspettatamente attuale. Da antica rivalità a possibile simbolo di riconciliazione e dialogo, il Volo del Ciuco potrebbe diventare un messaggio di pace, di leggerezza che non è superficialità, ma capacità di guardare al passato con il sorriso e costruire ponti tra le differenze.

Per questo, si auspica che i sindaci di Empoli e San Miniato possano rilasciare una dichiarazione congiunta proprio sotto quel cielo dove ogni anno vola l’asino più famoso della Toscana. Un gesto simbolico, ma potente, per ricordare che anche gli scontri più duri – storici, politici o culturali – possono nel tempo trasformarsi in memoria condivisa e rispetto reciproco.

Il ciuco che vola: da burla a metafora Far volare un ciuco è impossibile? Forse. Ma il sogno, la fantasia, la cultura popolare insegnano che anche l’impossibile, a volte, può prendere il volo.

Ed è proprio questo lo spirito del “Volo del Ciuco”: prendersi poco sul serio per ricordare cose molto serie. La storia, la comunità, la capacità di fare festa insieme, di tramandare un’identità attraverso il gioco, l’arte, la partecipazione.

Sabato 21 giugno, dunque, Empoli non farà solo volare un ciuco: farà volare la memoria, l’immaginazione e la voglia di stare insieme.

E chissà che sotto quelle ali di cartapesta non ci sia, anche quest’anno, un piccolo miracolo laico: quello di sentirsi, per una sera, parte della stessa storia.

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