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Empoli riscopre il suo Novecento: la provincia torna protagonista dell’arte moderna

08-10-2025 17:10 - Lifestyle
Dal 8 novembre 2025 al 15 febbraio 2026, gli spazi rinnovati dell'Antico Ospedale San Giuseppe accoglieranno una delle mostre più attese dell'autunno toscano: Provincia Novecento. Arte a Empoli 1925–1960. Curata da Belinda Bitossi, Marco Campigli, Cristina Gelli e David Parri, e promossa dal Comune di Empoli con il sostegno della Fondazione CR Firenze, l'esposizione riporta alla luce una stagione artistica straordinariamente vitale, che trasformò una “provincia” apparentemente periferica in un sorprendente laboratorio di modernità.

Empoli e la modernità: una provincia che parla al futuro. Lontano dai clamori delle grandi città, Empoli visse tra gli anni Venti e Sessanta un periodo di fervore culturale raro, in cui giovani artisti, animati da passione e curiosità, seppero costruire un dialogo profondo con le avanguardie e con le sfide del loro tempo. La mostra racconta questo percorso con oltre 150 opere, molte delle quali mai esposte prima, provenienti da collezioni pubbliche e private. Dipinti, sculture, disegni, bozzetti e fotografie d'epoca compongono un affresco corale di una generazione che fece dell'arte una forma di libertà civile e poetica.

Dalla “stanzina” di via Tripoli all'Italia del Novecento. Tutto ebbe inizio nel 1925, quando due adolescenti, Mario Maestrelli e Virgilio Carmignani, riunirono in una piccola stanza di via Tripoli un gruppo di amici accomunati dalla passione per il disegno e la pittura. Da quell'incontro nacque una comunità artistica che avrebbe inciso profondamente nella vita culturale empolese, dando origine a una delle esperienze più originali del Novecento toscano. Nel percorso espositivo, articolato in otto sezioni tematiche, si ripercorrono le tappe di questa avventura collettiva: dalle prime prove all'Istituto d'Arte di Porta Romana di Firenze, dove si formarono artisti come Amleto Rossi, Ghino Baragatti, Loris Fucini e Sineo Gemignani, fino alla maturità espressiva degli anni Cinquanta e Sessanta, tra realismo, astrazione e nuove sperimentazioni figurative.

Un laboratorio di idee, tra guerra e rinascita. Gli artisti empolesi attraversarono la storia del secolo con intensità e coraggio: parteciparono ai Littoriali dell'Arte, alle Biennali di Venezia, alle Triennali di Milano, vivendo la Guerra, la prigionia, la Resistenza e infine la ricostruzione. Le loro opere diventano così specchio di un tempo di contrasti e speranze, capaci di raccontare una provincia che non subisce la modernità, ma la interpreta con voce autonoma.

Accanto ai nomi più noti — Renato Alessandrini, Enzo Faraoni, Piero Sedoni, Pietro Tognetti, Gino Terreni e Gigi Boni — emergono figure meno celebrate ma di grande sensibilità, la cui riscoperta rappresenta uno degli aspetti più affascinanti della mostra.

Un percorso tra arte, memoria e identità.
Provincia Novecento non è solo un viaggio nel passato, ma un atto di restituzione: l'intento dei curatori è quello di ricucire il legame emotivo e culturale tra la città e i suoi artisti, riportando alla luce non soltanto le opere ma anche le relazioni, le amicizie e le atmosfere che animarono quella “Empoli del secolo breve”. Fotografie d'epoca, lettere, materiali d'archivio e documenti inediti raccontano la rete di relazioni tra artisti, territorio e società, componendo un mosaico di esperienze condivise che intrecciano la storia locale con quella nazionale.

La Galleria d'Arte Moderna e della Resistenza: una memoria viva. La mostra è anche un riconoscimento al lavoro della Galleria d'Arte Moderna e della Resistenza di Empoli, fondata nel 1973 proprio per custodire e valorizzare questo patrimonio. Il progetto espositivo attuale ne rinnova la missione, dimostrando come il passato possa ancora parlare al presente: la “provincia del Novecento” diventa metafora di un luogo aperto, libero, capace di produrre cultura e bellezza fuori dai centri canonici del potere artistico.

Una mostra per la città e per il territorio. Provincia Novecento è dunque più di un evento espositivo: è un atto di identità collettiva, un'occasione per riflettere sul ruolo dell'arte nella costruzione della memoria e nella formazione del senso civico di una comunità. Nel restaurato Antico Ospedale San Giuseppe, gli spazi luminosi e accoglienti accompagneranno il visitatore in un percorso che intreccia biografie e stili, tra figurazione e sperimentazione, in un dialogo continuo con la storia.

INFORMAZIONI PRATICHE
Provincia Novecento. Arte a Empoli 1925–1960
Antico Ospedale San Giuseppe, Empoli
8 novembre 2025 – 15 febbraio 2026
A cura di: Belinda Bitossi, Marco Campigli, Cristina Gelli, David Parri
Promossa da: Comune di Empoli e Fondazione CR Firenze

Orari di apertura:

Martedì, mercoledì, giovedì: 10.00 – 18.00
  • Venerdì: 10.00 – 22.00
  • Sabato e domenica: 10.00 – 19.00
  • (Chiuso il lunedì)