30 Aprile 2025
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#EmpoliGlass: la rinascita social del vetro verde di Empoli

13-04-2025 09:38 - Cronaca
C'è un hashtag su Instagram che racconta una storia tutta italiana fatta di artigianato, design e memoria: #EmpoliGlass. Più di 17mila post documentano una rinascita inaspettata, poetica, contemporanea. Brocche, bicchieri, piatti, ampolle e vasi dalle forme sobrie e solide, dallo spirito semplice ma intenso. Oggetti nati tra le fornaci di Empoli quasi un secolo fa, oggi sono tornati a nuova vita sotto i riflettori digitali.
Vaso in vetro empolese degli anni Trenta realizzato dalla vetreria TaddeiLa community che ruota intorno a #EmpoliGlass è viva, appassionata, attenta. Scorre nei feed di creativi, interior designer, collezionisti, fotografi. Racconta di un materiale – il vetro verde empolese – che sembrava dimenticato e che invece si rivela ancora carico di stile e significato. Un simbolo autentico di italianità e gusto che, dai servizi da tavola degli anni Trenta alle tavole da brunch di oggi, continua a parlare il linguaggio della bellezza.
Una storia che viene da lontano
La tradizione vetraria di Empoli affonda le sue radici nel XV secolo, ma è nel Settecento che prende slancio grazie a Domenico Lorenzo Levantini, che avvia una produzione integrata di maiolica e vetro nei pressi di porta Pisana. Da lì si arriva al 1830, quando Francesco Del Vivo e Michele Ristori fondano una vetreria destinata a diventare uno dei motori dell'economia locale fino al 1984. Il vetro, ad Empoli, è stato una cosa seria: occupava intere famiglie, coinvolgeva operai, artigiani, e soprattutto donne, le "fiascaie", che da casa confezionavano le bottiglie impagliate.
Nel Novecento, in particolare tra gli anni Venti e Trenta, il vetro empolese – nella sua caratteristica sfumatura verde – trova una nuova forma espressiva. Non più solo contenitori per vino, ma veri oggetti d'arte. Semplici, rigorosi, funzionali. Ispirati alla tradizione toscana, ma proiettati verso la modernità. Gio Ponti li definì “eleganti nella loro essenza”, e ne favorì la diffusione nei migliori negozi di design dell'epoca. (nella foto a sinistra un vaso in vetro verde di Empoli realizzato alla Vetreria Taddei negli anni Trenta)
L'anima del vetro verde
Quella tinta verdognola, ora chiara ora intensa, che ha reso celebre il vetro empolese, è dovuta alla naturale presenza di ossido di ferro nella sabbia usata per la produzione. È un colore non omogeneo, vivo, mutevole con la luce. A renderlo ancora più speciale sono le forme: brocche panciute, piatti essenziali, bicchieri tozzi ma armonici. Un'eleganza sussurrata che ha conquistato intellettuali, collezionisti e artisti negli anni Trenta, proprio perché sembrava un ritorno a un'arte pura, radicata, senza fronzoli.

Quei vetri verdi – prodotti da vetrerie storiche come Taddei, Etrusca, Cooperativa Artistica del Vetro – erano la risposta toscana al modernismo europeo: razionali, funzionali, sobri. Eppure, incredibilmente raffinati. Nei salotti fiorentini convivevano con vetri veneziani, ceramiche di Montelupo, bronzi etruschi. In un perfetto pastiche estetico che univa tradizione e sperimentazione.
Declino e rinascita
Negli anni '60 e '70, con l'affermarsi di nuovi gusti e materiali, il vetro verde perde appeal. È rimpiazzato da soluzioni più vistose, cromaticamente nette, più “di tendenza”. Ma il suo declino dura poco. Negli anni '80, l'élite culturale toscana lo riscopre. Negli anni 2000 arrivano le mostre, i cataloghi, gli studi storici. E infine, oggi, il popolo dei social.
#EmpoliGlass: la rivincita social Il vetro verde oggi è oggetto di culto.
Grazie a Instagram, il tag #EmpoliGlass è diventato un archivio visivo, una galleria diffusa, un ponte tra generazioni. C'è chi lo espone nelle case di design a Brooklyn, chi lo cerca nei mercatini di Milano, chi ne posta le sfumature su fondi in lino grezzo, con un'allure da “summer brunch in Toscana”. È l'estetica slow, il vintage funzionale, la semplicità che torna a essere eleganza.
Questo nuovo interesse è anche una grande occasione: per valorizzare il territorio empolese, per rilanciare la produzione artigiana locale, per recuperare una filiera che unisce bellezza, memoria e sostenibilità.
Dal passato al presente (e ritorno)
Il vetro verde di Empoli è più di un materiale: è uno stile di vita. Racconta la storia di una comunità operosa, di un'estetica misurata, di un'Italia che sa unire artigianato e arte. Oggi torna nei feed di Instagram, domani – forse – nei salotti di tutto il mondo.

E chissà che proprio il popolo dei social, quello che clicca, colleziona e condivide, non sia il motore di una seconda, magari anche luminosa, stagione. Più contemporanea che mai.


Qui sotto il post di una delle tante aziende che commercializzano nel mondo il vetro verde di Empoli
vetro di empoli su instagram
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