25 Maggio 2025
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Fdi: "chiarezza sui rifiuti speciali abbandonati"

24-05-2025 08:41 - Politica
Il Gruppo Consiliare di Fratelli d'Italia Empoli, in occasione del prossimo consiglio comunale, con i consiglieri Cosimo Carriero (capogruppo), Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano, ha presentato un'interrogazione a risposta orale per fare piena luce sulla vicenda dell'abbandono di rifiuti speciali – fili telefonici, bobine in legno e parti metalliche – lasciati da anni sotto l'antenna telefonica nei pressi del cimitero di Sant'Andrea.

Un caso emblematico, che assume tratti di evidente incoerenza amministrativa, prima denunciato da Fratelli d'Italia con un comunicato stampa lo scorso mese di novembre, poi con altra interrogazione a risposta orale presentata in occasione del consiglio comunale dello scorso 8 maggio. Da una parte, infatti, l'amministrazione comunale si vanta regolarmente sulla stampa dei risultati ottenuti contro l'abbandono dei rifiuti, elogiando l'operato degli ispettori ambientali di Alia e della Polizia Municipale, e sottolineando la severità delle sanzioni comminate a cittadini e attività che violano le norme ambientali. Dall'altra, però, di fronte a un caso grave e duraturo – si parla di oltre tre anni – in un'area pubblica e sensibile come quella adiacente al cimitero, tutto tace: nessuna sanzione, nessuna informazione chiara sull'eventuale coinvolgimento delle autorità competenti, nonostante la stessa assessora all'ambiente Mannucci abbia ammesso in Consiglio comunale la responsabilità della ditta Telecom Italia S.p.A.?

«Non possiamo tollerare un doppio standard – dichiarano i consiglieri Carriero, Peccianti e Di Stefano – che punisce i cittadini e lascia impunite le grandi aziende o coloro i quali da queste dipendono. La legge deve essere uguale per tutti. E se da tre anni quei rifiuti erano sotto gli occhi di tutti, ci chiediamo: perché nessuno è intervenuto prima? Perché si è atteso un atto dell'opposizione per attivarsi?».

Nell'interrogazione presentata, Fratelli d'Italia chiede al Sindaco se:

•siano stati effettuati accertamenti formali sull'area;

•siano stati informati enti come ARPAT o altre autorità competenti;

•sia stata emessa ordinanza di smaltimento dei rifiuti;

•siano state comminate sanzioni amministrative o avviati procedimenti penali;

•il Comune fosse già a conoscenza della situazione prima dell'interrogazione.

«La lotta all'abbandono dei rifiuti non può essere a targhe alterne – proseguono i consiglieri – e non può trasformarsi in uno strumento di propaganda a danno della trasparenza e della legalità. Il rispetto del territorio e delle norme ambientali non si misura con i comunicati stampa, ma con gli atti amministrativi coerenti e tempestivi».

Fratelli d'Italia attende ora una risposta pubblica e dettagliata nella prossima seduta del Consiglio comunale, affinché si ristabilisca una piena verità su quanto accaduto, e si chiarisca se vi siano state omissioni, ritardi o responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto intervenire.


Fonte: Ufficio stampa
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