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FdI Empoli: “Garante per la disabilità, la maggioranza rinuncia a un’occasione di condivisione e autonomia”

04-10-2025 00:22 - Politica
Nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale di Empoli, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, composto dal capogruppo Cosimo Carriero, Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano, ha scelto di astenersi sulla mozione di maggioranza riguardante l'istituzione del garante per la disabilità. Una decisione che, secondo il gruppo, è stata dettata dal «senso di responsabilità e spirito di coerenza politica», ma che allo stesso tempo segnala una netta divergenza di vedute con l'attuale maggioranza sul modo in cui si intende trattare un tema fondamentale per i diritti delle persone con disabilità.

La scelta di Fratelli d’Italia si inserisce in un contesto di riflessione sul lavoro dell’Amministrazione Comunale. Già a marzo, il gruppo di FdI aveva presentato una proposta per l’introduzione di un garante per la disabilità, ma fu rifiutata dalla maggioranza che, secondo il gruppo di opposizione, non avrebbe voluto aprire a una discussione più ampia, motivando il diniego con la presenza di un simile obiettivo già nel programma elettorale della giunta. «Un atteggiamento che, a nostro avviso, denota una scarsa volontà di aprirsi a una logica di collaborazione istituzionale su un tema tanto rilevante», ha commentato Cosimo Carriero, capogruppo di FdI.

Secondo Fratelli d’Italia, la figura del garante per la disabilità non può essere ridotta a una mera formalità. Il gruppo ritiene che questa figura debba essere dotata di completa autonomia, indipendenza e competenze specifiche per garantire la tutela dei diritti delle persone con disabilità, vigilando sull’attuazione delle politiche e segnalando eventuali inadempienze. Tuttavia, la mozione approvata dalla maggioranza disegna una figura che, secondo FdI, risulta priva di potere effettivo. Il garante, infatti, sarebbe nominato direttamente dal sindaco, senza passare per il Consiglio Comunale, e potrebbe essere revocato in qualsiasi momento senza un vero confronto istituzionale. «Un meccanismo che svuota il ruolo di autorevolezza del garante», ha commentato Francesca Peccianti, «e lo riduce a un atto di mera facciata».

Un altro elemento che non convince Fratelli d’Italia è il fatto che il garante per la disabilità sia previsto come figura gratuita, mentre vengono retribuiti incarichi di coordinamento per programmi culturali che, pur importanti, non possono essere considerati di pari rilievo rispetto alla tutela dei diritti delle persone con disabilità. Secondo il gruppo, questo comportamento dimostra un’ulteriore disattenzione verso un tema fondamentale, quale la disabilità, e non è in linea con la serietà che tale incarico richiede.

Il gruppo di Fratelli d’Italia, quindi, non si oppone al principio di istituire un garante per la disabilità, ma contesta la modalità con cui viene proposta la sua attuazione. «Non basta istituire un garante se poi lo si rende privo di autonomia», ha affermato Danilo Di Stefano. «Le persone con disabilità hanno bisogno di una figura che rappresenti davvero i loro interessi, con la libertà di denunciare eventuali criticità, anche quelle interne al Comune. Con il modello approvato dalla maggioranza rischiamo invece di creare una figura debole e legata a logiche di parte, che non sarà in grado di garantire i diritti e l’inclusione che le persone con disabilità meritano».

La decisione di astenersi non nasce da un'opposizione preconcetta, ma dalla volontà di richiamare l’Amministrazione Comunale a un approccio più serio e rispettoso. Per FdI, infatti, un garante per la disabilità non deve diventare un adempimento burocratico o un titolo da esibire per mera propaganda, ma deve essere un vero e proprio presidio di civiltà, credibilità e partecipazione democratica.

Fratelli d’Italia continuerà a monitorare l'evoluzione della situazione e a chiedere che la figura del garante per la disabilità venga istituita in modo tale che possa svolgere un ruolo effettivo nella tutela dei diritti delle persone con disabilità. La sfida è quella di rendere questo strumento davvero utile e in grado di rispondere alle necessità di una delle categorie più vulnerabili della società.