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FdI Empoli replica a Spinelli: “Cpr: l’ipocrisia del Pd tra propaganda e verità dei fatti”

02-09-2025 19:07 - Politica
Dal gruppo consiliare Fratelli d'Italia Empoli riceviamo questo comunicato di risposta alla assessora regionale Spinelli sui Cpr. E volentieri pubblichiamo.
Le dichiarazioni dell’assessore regionale Serena Spinelli sui Centri di permanenza per il rimpatrio in Toscana dimostrano, ancora una volta, come il Partito Democratico scelga la strada della propaganda ideologica anziché quella della verità dei fatti.

Spinelli, in risposta alle dichiarazioni di Alessandro Tomasi, parla di “vero volto della destra” e di “ghetti disumani” con riferimento ai cpr, ma finge di dimenticare che furono proprio governi di centrosinistra a istituire questi strumenti. I CPT – Centri di permanenza temporanea - furono introdotti dal decreto legislativo n. 286/1998, con la firma di due noti esponenti della sinistra italiana come il ministro dell’Interno Giorgio Napolitano (che fu anche Capo dello Stato) e il ministro per la solidarietà sociale Livia Turco, entrambi ministri del governo Prodi. Successivamente, gli attuali CPR – Centri di permanenza per il rimpatrio – sono stati previsti dal decreto-legge n. 13/2017, a firma del ministro dell’Interno Marco Minniti e controfirmato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, entrambi appartenenti al Partito Democratico e ministri del governo Gentiloni.

Giova ricordare all’assessore Spinelli cosa prevede il comma 3, dell’art. 19, del decreto-legge n. 13/2017 varato dal governo Gentiloni:” 3. Al fine di assicurare la più efficace esecuzione dei provvedimenti di espulsione dello straniero, il Ministro dell'interno, d'intesa con il Ministro dell'economia e delle finanze, adotta le iniziative per garantire l'ampliamento della rete dei centri di cui all'articolo 14, comma 1, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, in modo da assicurare la distribuzione delle strutture sull'intero territorio nazionale. La dislocazione dei centri di nuova istituzione avviene, sentito il presidente della regione o della provincia autonoma interessata, privilegiando i siti e le aree esterne ai centri urbani che risultino più facilmente raggiungibili e nei quali siano presenti strutture di proprietà pubblica che possano essere, anche mediante interventi di adeguamento o ristrutturazione, resi idonei allo scopo, tenendo conto della necessità di realizzare strutture di capienza limitata idonee a garantire condizioni di trattenimento che assicurino l'assoluto rispetto della dignità della persona […]”.

Altro che invenzione della destra: i CPR sono stati concepiti, normati e applicati da governi di centrosinistra come strumento indispensabile di gestione dei rimpatri per chi non ha titolo a restare in Italia.

Se poi non bastasse, invitiamo a leggere i vari comunicati stampa, diramati negli anni da alcuni sindaci dell’empolese-valdelsa tra cui Empoli e Castelfiorentino, che annunciavano l’allontanamento dalle città e la traduzione presso i cpr lontani dalla Toscana di soggetti stranieri che creavano problemi per l’ordine e la sicurezza pubblica.

Oggi Alessandro Tomasi ribadisce una posizione di buonsenso e responsabilità, in coerenza con quanto prevede la legge dello Stato: servono luoghi idonei, regolati e trasparenti, che permettano di distinguere tra chi ha diritto alla protezione e all’accoglienza – e deve essere sostenuto – e chi invece non ha titolo e deve essere rimpatriato in sicurezza e legalità.

L’alternativa alla proposta della sinistra è l’anarchia: lasciare irregolari sul territorio senza alcun controllo, alimentando degrado e insicurezza sociale. È questa la vera irresponsabilità politica, non certo la volontà di rispettare le regole e garantire sia i diritti dei cittadini italiani sia quelli di chi chiede asilo in modo regolare.

Fratelli d’Italia e il centrodestra non accettano lezioni da un partito che, prima istituisce i CPR, e poi finge di indignarsi quando se ne ricorda l’esistenza. I cittadini toscani hanno bisogno di serietà, non di ipocrisie.


Cosimo Carriero, capogruppo

Francesca Peccianti

Danilo Di Stefano