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Fermi occupato/ Chiedono di essere ascoltati, vengono identificati dalla polizia

27-11-2025 15:06 - Primo piano
C’è una parola, che più delle altre, mettono in evidenza. E’ “dialogo”. Lo hanno chiesto a gran voce nei giorni scorsi, nelle settimane passate. Ma sono rimasti inascoltati. Volevano un incontro con il loro dirigente scolastico, per confrontarsi su tutti i problemi che la loro scuola, la struttura, le aule dove trascorrono gran parte delle loro giornate, presenta da ormai troppo tempo. Non hanno avuto risposta. E quando hanno deciso di occupare la scuola, perché quelle cose che avrebbero voluto risolvere con chi, quella scuola la dirige, si sono trovati davanti a pressioni, minacce e alle forze dell’ordine che è intervenuta per identificare alcuni di loro.

Da martedì scorso, gli studenti dell'Istituto Tecnico "Enrico Fermi" occupano la sede di via Bonistallo e la succursale di via Fabiani. Una protesta che, pur avendo portato alla mobilitazione di forze politiche e istituzionali, è soprattutto un grido di allarme per la sicurezza e la condizione delle strutture scolastiche.

La protesta ha radici in un malcontento che affonda le sue origini in anni di incuria e disattenzione verso gli edifici scolastici. Le denunce degli studenti riguardano problematiche strutturali gravi, che vanno da soffitti pericolanti a impianti di riscaldamento insufficienti, passando per bagni inagibili e finestre pericolosamente danneggiate. Le condizioni della scuola, hanno dichiarato gli studenti, sono ormai insostenibili e mettono a rischio la sicurezza di chi ogni giorno frequenta quegli spazi: ragazzi, docenti e personale scolastico.
Quando siamo arrivati nell'edificio di via Fabiani (invitati dal sindaco di Empoli, che ricopre anche il ruolo di vicesindaco della Città Metropolitana, ente che gestisce l'edilizia scolastica), in palestra erano appena caduti dei calcinacci dal soffitto. Che pure è protetto da reti. Ma il resto della visita non è stata da meno: muffa alle pareti, alcune delle quali presentano buchi, finestre che, per restare chiuse, devono essere ancorate da sedie, fili elettrici volanti e interruttori a rischio scossa. E' la realtà delle scuole dove i nostri figli trascorrono ore e ore.

Aurora Turcarolo, una delle rappresentanti degli studenti, ha illustrato la situazione in modo dettagliato, facendo emergere non solo le difficoltà logistiche e strutturali, ma anche un malessere più profondo legato al disinteresse che, a loro avviso, le istituzioni hanno dimostrato nei confronti delle loro richieste.

Tra i principali problemi segnalati ci sono soffitti che cedono, pareti piene di muffa, reti rotte, e bagni inagibili. Alcuni dei bagni non si aprono nemmeno, altri sono usati male da una manutenzione carente. Ma non è tutto: anche la palestra presenta gravi problematiche strutturali e la situazione climatica nelle aule è tutt’altro che ideale, con i riscaldamenti attivi solo per un paio d’ore al giorno. In alcune aule, le finestre sono tanto danneggiate da far temere che possano cedere in qualsiasi momento, con il rischio che i vetri possano cadere sugli studenti durante le lezioni.

"Abbiamo fatto di tutto per essere ascoltati"
, afferma Aurora, sottolineando l'importanza della loro protesta non solo come forma di rivendicazione, ma come un atto di responsabilità nei confronti della scuola e del proprio futuro. "Ci stiamo prendendo cura della scuola come non è mai stato fatto prima", aggiunge, parlando della pulizia e della manutenzione che gli stessi studenti stanno cercando di realizzare all’interno dell'edificio per contrastare l’abbandono in cui versa la struttura.

A rispondere alle richieste degli studenti è stato anche il sindaco Alessio Mantellassi, che insieme all’assessore alla Pubblica Istruzione Pasqualetti ha visitato la scuola nei giorni scorsi. Mantellassi ha subito sottolineato la lucidità e la maturità degli studenti, definendoli una generazione "molto presente" e "motivata". Un riconoscimento che si allinea con la loro determinazione e il loro spirito critico.

Il sindaco, pur riconoscendo la serietà delle problematiche sollevate, ha fatto sapere che la gestione della scuola rientra sotto la competenza della Città Metropolitana, e non direttamente del Comune Tuttavia, ha dichiarato che, come amministrazione locale, "ci preoccupiamo di ciò che riguarda il nostro territorio" e ha promesso di fare il possibile per sollecitare gli interventi necessari.

"Questa è una delle realtà scolastiche della città metropolitana", ha detto il sindaco, "quindi non è una competenza diretta del Comune, ma come territorio ci interessiamo di ciò che c'è, di quello che manca e di quello che c'è da fare". Mantellassi ha anche aggiunto che sono in corso significativi investimenti per altre scuole della zona, come l'Istituto Virgilio, e ha confermato che anche il Fermi sarà oggetto di interventi, pur ammettendo che il cantiere di via Bonistallo è particolarmente impegnativo.

"Stamattina abbiamo fatto il punto con i ragazzi, li ringrazio perché sono stati estremamente bravi", ha dichiarato il sindaco, riferendosi all'incontro con gli studenti, durante il quale sono emerse le principali criticità. "Vedremo con gli interventi di piccola manutenzione cosa si può fare per migliorare la sicurezza e l’aspetto della scuola", ha continuato Mantellassi, indicando che insieme ai tecnici della Città Metropolitana, a breve verrà effettuato un sopralluogo per verificare le problematiche e programmare gli interventi.

Mantellassi ha infine riconosciuto che le scuole come quella di via Bonistallo e altre simili, come la sede del Pontormo, necessitano di interventi urgenti. "Queste strutture hanno bisogno di interventi manutentivi", ha detto il sindaco, aggiungendo che le priorità riguardano soprattutto la sicurezza degli studenti e la qualità dell’ambiente scolastico.

Nel frattempo, la protesta degli studenti ha attirato anche l'attenzione delle forze dell’ordine. Secondo le dichiarazioni degli studenti sono giunti anche agenti in borghese che hanno preso i nomi di molti studenti, sia maggiorenni che minorenni, senza però che venisse formalizzata alcuna denuncia. L'atteggiamento delle forze dell’ordine, a detta degli studenti, non è stato di repressione immediata, ma c'è stata una preoccupazione riguardo la sicurezza pubblica e il rispetto delle leggi.

Molti dei ragazzi coinvolti nell’occupazione si sono detti pronti a resistere finché non verranno ascoltati completamente. La loro richiesta non è solo di una risoluzione parziale, ma di un impegno concreto da parte delle istituzioni affinché la scuola venga finalmente messa in sicurezza e non venga più lasciata in uno stato di degrado.

Il futuro della scuola dipenderà dalle azioni concrete che verranno intraprese nei prossimi mesi. Le rassicurazioni del sindaco Mantellassi sono un passo importante, ma ora gli studenti attendono risposte tangibili. La visita delle istituzioni ha avuto sicuramente un valore simbolico, ma non basterà se non seguiranno interventi reali e tempestivi.

Quello che emerge chiaramente da questa protesta è un tema che riguarda non solo la sicurezza e la condizione degli edifici scolastici, ma anche il modo in cui la scuola viene vissuta e percepita dalla comunità. Gli studenti del Fermi, con la loro mobilitazione, ci ricordano che la scuola è un bene comune, da tutelare e proteggere, e che ogni anno che passa senza interventi strutturali rischia di compromettere non solo la sicurezza fisica, ma anche la qualità dell’esperienza formativa.

(e.ch.)