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Fratelli d’Italia: “Difendiamo la coerenza e il futuro dei servizi pubblici. Il PD resti fedele alle scelte che ha votato

13-11-2025 13:56 - Politica
All’indomani del referendum svoltosi a Empoli, Fratelli d’Italia ribadisce la propria posizione a favore del progetto Multiutility, definendolo una scelta di visione e responsabilità per garantire ai cittadini servizi pubblici moderni, sostenibili ed efficienti. A sottolinearlo sono i dirigenti provinciali del partito Federico Pavese e Leonardo Rossi, che difendono con forza la linea del partito. “Il modello Multiutility – afferma Pavese, membro del coordinamento regionale FdI – non è una scommessa, ma una realtà consolidata e vincente in molte regioni italiane. Basti guardare a Hera, A2A o Iren, aziende che hanno saputo coniugare efficienza, sostenibilità e investimenti costanti sul territorio. Queste esperienze dimostrano che una gestione integrata dei servizi può garantire qualità, innovazione e risparmi per i cittadini”. Rossi, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, interviene invece sul piano politico: “Dispiace vedere come, nel dibattito empolese, qualcuno abbia preferito la convenienza personale alla coerenza politica. C’è chi, da ex esponente di Fratelli d’Italia, sosteneva convintamente il progetto, salvo poi cambiare posizione e schierarsi per l’abrogazione per puro calcolo. E se la sinistra radicale almeno ha mantenuto la sua contrarietà, il Partito Democratico mostra invece un’ambiguità evidente: prima ha votato e difeso la Multiutility come progetto strategico, poi, di fronte alle polemiche, ha iniziato a prendere le distanze, arrivando addirittura a ipotizzare una gestione in house dei servizi. Un atteggiamento ondivago che rivela più timore di perdere consenso che volontà di difendere le proprie scelte”. Pavese aggiunge: “Fratelli d’Italia resta coerente e continuerà a sostenere con convinzione un modello che guarda al futuro, fondato su efficienza, investimenti e sostenibilità. Quanto alla possibile quotazione in borsa, oggi non all’ordine del giorno, riteniamo opportuno mantenere un approccio laico e pragmatico: non è una necessità né una soluzione universale, ma una possibilità da non escludere in caso di carenze di finanziamento”. Rossi e Pavese concludono sottolineando i ritardi della Toscana nella costruzione di una vera azienda multiservizi: “Le tariffe elevate non dipendono dall’apertura al mercato o dall’ingresso dei privati, ma dalla mancanza di una programmazione seria e lungimirante: pochi impianti di smaltimento, reti idriche inadeguate e carenza di investimenti. È su questi problemi concreti, non su paure ideologiche, che deve concentrarsi l’azione politica, per offrire ai cittadini servizi efficienti, sostenibili e a costi giusti”.