Fratelli d’Italia propone di intitolare un luogo pubblico a Sergio Ramelli: “Un atto di civiltà, non di parte”
27-10-2025 10:12 - Politica
Nel Consiglio Comunale di oggi, lunedì 27 ottobre, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia presenterà una mozione per l’intitolazione di un luogo pubblico a Sergio Ramelli, il giovane milanese ucciso nel 1975 a soli 19 anni per le sue idee politiche.
L’iniziativa, annunciata dal capogruppo Cosimo Carriero, intende – nelle parole dello stesso esponente di FdI – «rendere omaggio a un ragazzo vittima della violenza ideologica, non come gesto politico, ma come atto di civiltà e di memoria condivisa».
Ramelli, iscritto al Fronte della Gioventù, venne aggredito a colpi di chiave inglese il 13 marzo 1975 da militanti dell’estrema sinistra, e morì dopo 47 giorni di agonia. La sua storia è diventata, negli anni, uno dei simboli più dolorosi degli “anni di piombo”, epoca segnata da scontri ideologici e attentati che insanguinarono l’Italia.
Carriero ha ricordato nel suo comunicato un passaggio dell’articolo che Walter Veltroni dedicò a Ramelli nel 2020 sul Corriere della Sera, sottolineando come anche figure di area progressista abbiano invitato a una riflessione comune sulla memoria delle vittime di quegli anni. «Ricordare Ramelli — ha scritto Veltroni — non è un atto di destra, ma un atto di umanità».
“Intitolargli un luogo a Empoli – spiega Carriero – significa dire che nessuno deve più morire per un’idea. La memoria non può essere selettiva, la compassione non può avere colore politico. È un gesto di riconciliazione, non di rivendicazione”.
Secondo Fratelli d’Italia, la mozione vuole lanciare un messaggio soprattutto ai giovani: la politica come dialogo, confronto e rispetto, e non come contrapposizione violenta. «Empoli – aggiunge Carriero – può dare un segnale di maturità democratica e di pietà civile. Ramelli non deve essere dimenticato: fu ucciso da suoi coetanei solo per un’opinione. Ricordarlo significa rifiutare ogni forma di odio politico».
Il testo della mozione sarà discusso nel corso della seduta consiliare odierna. Non è escluso che la proposta possa aprire un confronto tra le forze politiche cittadine su come declinare oggi la memoria degli anni di piombo, tra la necessità di riconciliazione nazionale e la sensibilità verso le diverse storie che hanno segnato quel periodo.
L’iniziativa, annunciata dal capogruppo Cosimo Carriero, intende – nelle parole dello stesso esponente di FdI – «rendere omaggio a un ragazzo vittima della violenza ideologica, non come gesto politico, ma come atto di civiltà e di memoria condivisa».
Ramelli, iscritto al Fronte della Gioventù, venne aggredito a colpi di chiave inglese il 13 marzo 1975 da militanti dell’estrema sinistra, e morì dopo 47 giorni di agonia. La sua storia è diventata, negli anni, uno dei simboli più dolorosi degli “anni di piombo”, epoca segnata da scontri ideologici e attentati che insanguinarono l’Italia.
Carriero ha ricordato nel suo comunicato un passaggio dell’articolo che Walter Veltroni dedicò a Ramelli nel 2020 sul Corriere della Sera, sottolineando come anche figure di area progressista abbiano invitato a una riflessione comune sulla memoria delle vittime di quegli anni. «Ricordare Ramelli — ha scritto Veltroni — non è un atto di destra, ma un atto di umanità».
“Intitolargli un luogo a Empoli – spiega Carriero – significa dire che nessuno deve più morire per un’idea. La memoria non può essere selettiva, la compassione non può avere colore politico. È un gesto di riconciliazione, non di rivendicazione”.
Secondo Fratelli d’Italia, la mozione vuole lanciare un messaggio soprattutto ai giovani: la politica come dialogo, confronto e rispetto, e non come contrapposizione violenta. «Empoli – aggiunge Carriero – può dare un segnale di maturità democratica e di pietà civile. Ramelli non deve essere dimenticato: fu ucciso da suoi coetanei solo per un’opinione. Ricordarlo significa rifiutare ogni forma di odio politico».
Il testo della mozione sarà discusso nel corso della seduta consiliare odierna. Non è escluso che la proposta possa aprire un confronto tra le forze politiche cittadine su come declinare oggi la memoria degli anni di piombo, tra la necessità di riconciliazione nazionale e la sensibilità verso le diverse storie che hanno segnato quel periodo.






