Giornata 'frizzante' nel Pd empolese che sabato sarà a Roma
13-03-2025 20:00 - Politica
Ci sarà anche il Pd empolese con i suoi vertici alla manifestazione in programma sabato prossimo a Roma ‘una piazza per l'Europa'. Pur senza bandiere di partito al seguito, via Fabiani ha organizzato un pullman che è stato riempito, pullman sul quale salirà anche il sindaco Alessio Mantellassi. Il primo cittadino ha annunciato la presenza con un intervento a sua firma uscito sulla cronaca locale de La Nazione nel quale spiega il perché della sua adesione. Con lui ci saranno fra gli altri anche il senatore Dario Parrini, il segretario della federazione Jacopo Mazzantini e quello empolese Fabio Barsottini. L'ex sindaca Brenda Barnini non potrà invece partecipare per un impegno personale, pur condividendo pienamente lo spirito dell'iniziativa.
E proprio lei, in questa giornata particolarmente ‘frizzante' dopo la spaccatura del partito a Bruxelles sul voto per il piano di riarmo europeo, si è fatta sentire con un post facebook.
“Come era ampiamente prevedibile nella mia bolla social come nella vostra presumo, si parla solo della spaccatura del PD nel voto europeo – scrive - ma forse non sarebbe il caso di concentrarsi un attimo sul fatto che sempre ieri in parlamento europeo sulla risoluzione Fratelli d'Italia e Lega hanno votato uno a favore e l'altro contro (altro che astensione) e governano insieme l'Italia? Se l'unica cosa che ci interessa è decidere chi ha più ragione tra di noi invece di lavorare per tenere insieme un perimetro di posizioni diverse penso che la Meloni potrà stare tranquilla altri dieci anni al governo del Paese”.
Il senatore Dario Parrini, invece, è intervenuto sulla questione Europa e sulla manifestazione romana citando l'intervento che Romano Prodi ha fatto oggi sulle colonne de La Repubblica. “In questi giorni leggere Romano Prodi è una delle cose che più apre la mente, che più fa capire il senso e la portata dei grossi mutamenti in corso nelle relazioni internazionali e in particolare nello scenario europeo. Quando si trattano questi temi, che sono decisivi e di rilevanza mondiale, è bene che tutti si sforzino di porsi alla loro altezza, senza banalizzazioni, contrapposizioni e semplicismi da talk-show di serie C”. “La riflessione odierna di Prodi su "Repubblica" – prosegue - è magistrale: contiene un elenco completo e ragionato dei grandi motivi di fondo per cui è giusto essere in piazza sabato, a Roma, per un'Europa più unita, più forte, più autonoma!”
Pur non facendo parte ormai da tempo dei vertici del partito, si è fatta sentire anche una voce storica della sinistra empolese, quella di Piero Bartalucci che non ha lesinato una dura critica dopo quanto visto al parlamento europeo. “Il Pd si spacca in due al Parlamento europeo, metà delegazione non segue le indicazioni della segreteria e Elly Schlein. Secondo il gruppo dirigente che appoggia la segretaria, il merito, c'entra poco, il distinguo dei moderati va letto come un'operazione politica. Probabilmente il clima è cambiato con l'uscita di Paolo Gentiloni e in effetti l'affondo punta dritto alla leader, per metterla in discussione, almeno come possibile candidata premier alle prossime politiche. Un'offensiva per screditarla come guida di un possibile governo progressista”. “La rottura sicuramente avrà delle conseguenze – prosegue - perché, vista dall'esterno, sembra impossibile continuare con la gestione unitaria dal momento che Bonaccini, anziché garantire l'unità del partito, si è sfilato proprio mentre parte l'attacco alla segretaria. Sarebbe auspicabile un chiarimento insomma che ponga fine allo stillicidio dei distinguo di tanti dirigenti anche di primo piano praticamente su tutto, al solo scopo di indebolire la segretaria. Insomma nella spaccatura odierna del PD sull'Europa c'è poco merito e molto regolamento di conti. E' desolante”.
E proprio lei, in questa giornata particolarmente ‘frizzante' dopo la spaccatura del partito a Bruxelles sul voto per il piano di riarmo europeo, si è fatta sentire con un post facebook.
“Come era ampiamente prevedibile nella mia bolla social come nella vostra presumo, si parla solo della spaccatura del PD nel voto europeo – scrive - ma forse non sarebbe il caso di concentrarsi un attimo sul fatto che sempre ieri in parlamento europeo sulla risoluzione Fratelli d'Italia e Lega hanno votato uno a favore e l'altro contro (altro che astensione) e governano insieme l'Italia? Se l'unica cosa che ci interessa è decidere chi ha più ragione tra di noi invece di lavorare per tenere insieme un perimetro di posizioni diverse penso che la Meloni potrà stare tranquilla altri dieci anni al governo del Paese”.
Il senatore Dario Parrini, invece, è intervenuto sulla questione Europa e sulla manifestazione romana citando l'intervento che Romano Prodi ha fatto oggi sulle colonne de La Repubblica. “In questi giorni leggere Romano Prodi è una delle cose che più apre la mente, che più fa capire il senso e la portata dei grossi mutamenti in corso nelle relazioni internazionali e in particolare nello scenario europeo. Quando si trattano questi temi, che sono decisivi e di rilevanza mondiale, è bene che tutti si sforzino di porsi alla loro altezza, senza banalizzazioni, contrapposizioni e semplicismi da talk-show di serie C”. “La riflessione odierna di Prodi su "Repubblica" – prosegue - è magistrale: contiene un elenco completo e ragionato dei grandi motivi di fondo per cui è giusto essere in piazza sabato, a Roma, per un'Europa più unita, più forte, più autonoma!”
Pur non facendo parte ormai da tempo dei vertici del partito, si è fatta sentire anche una voce storica della sinistra empolese, quella di Piero Bartalucci che non ha lesinato una dura critica dopo quanto visto al parlamento europeo. “Il Pd si spacca in due al Parlamento europeo, metà delegazione non segue le indicazioni della segreteria e Elly Schlein. Secondo il gruppo dirigente che appoggia la segretaria, il merito, c'entra poco, il distinguo dei moderati va letto come un'operazione politica. Probabilmente il clima è cambiato con l'uscita di Paolo Gentiloni e in effetti l'affondo punta dritto alla leader, per metterla in discussione, almeno come possibile candidata premier alle prossime politiche. Un'offensiva per screditarla come guida di un possibile governo progressista”. “La rottura sicuramente avrà delle conseguenze – prosegue - perché, vista dall'esterno, sembra impossibile continuare con la gestione unitaria dal momento che Bonaccini, anziché garantire l'unità del partito, si è sfilato proprio mentre parte l'attacco alla segretaria. Sarebbe auspicabile un chiarimento insomma che ponga fine allo stillicidio dei distinguo di tanti dirigenti anche di primo piano praticamente su tutto, al solo scopo di indebolire la segretaria. Insomma nella spaccatura odierna del PD sull'Europa c'è poco merito e molto regolamento di conti. E' desolante”.