Giovedì mattina i funerali di Franco Polidori, giornalista che ha raccontato il territorio per 40 anni
27-08-2025 09:16 - Circondiario
Si è spento all’età di 70 anni Franco Polidori, storico giornalista, scrittore e figura di riferimento del panorama culturale toscano. Originario di San Miniato Basso – che amava chiamare affettuosamente “Pinocchino”, il suo nome antico – viveva da decenni a Fucecchio, cittadina che aveva adottato con amore e dove ha trascorso gran parte della sua vita. A strapparlo all’affetto della famiglia e di una comunità intera è stata una malattia improvvisa e aggressiva, che non gli ha lasciato scampo nonostante il coraggio con cui l’ha affrontata.
“È con profondo dolore che annunciamo la scomparsa del nostro amato Franco”, hanno scritto la moglie Maura e i figli Caterina e Michele sulla sua pagina Facebook. Un messaggio semplice, ma carico di dolore e amore, rivolto a tutti coloro che hanno condiviso con lui un pezzo di strada, di parole, di memoria.
Polidori era giornalista pubblicista dal 7 maggio 1984. Per oltre quarant’anni è stato una firma costante e autorevole per Il Tirreno, raccontando la sua terra con sguardo attento, spirito critico e una straordinaria capacità di cogliere le storie nei dettagli quotidiani. Il suo era un giornalismo di prossimità, fatto di presenza, ascolto e comprensione. Amava profondamente il comprensorio del Cuoio e la Toscana tutta, che raccontava con il rispetto di chi la viveva davvero, e non solo da cronista.
Il suo impegno nel mondo della comunicazione andava ben oltre la carta stampata: radio, televisione e, soprattutto, la scrittura lo hanno accompagnato per tutta la vita. Tra le sue opere più significative, Le mie radici e l’ultimo libro pubblicato solo pochi mesi fa, 50 El Sombrero – la storia e le emozioni, dedicato a uno dei luoghi simbolo della vita notturna toscana. Con quel libro Franco ha saputo intrecciare memoria e cultura popolare, dando voce a generazioni che in quella discoteca si sono incontrate, amate, divertite.
Franco Polidori è stato anche presidente dell’associazione Arga Toscana – che riunisce i giornalisti specializzati in agricoltura, alimentazione, ambiente e territorio – e della Fiera del Libro Toscano, ruoli che ha ricoperto con passione, competenza e spirito di servizio. Ha dedicato la sua vita a valorizzare la cultura locale, a difendere il paesaggio e le radici, e a promuovere un’informazione corretta e vicina alla gente.
Era in pensione dalle Poste, dove aveva ricoperto incarichi di rilievo, ma non si era mai fermato davvero. Continuava a scrivere, raccontare, incontrare le persone. Il suo progetto più recente era quello delle Storie di paese, piccoli affreschi della vita locale, che raccoglievano aneddoti, ricordi, tradizioni. Un lavoro di tessitura umana e culturale che oggi assume il valore di un testamento.
I funerali si terranno giovedì 28 agosto, alle ore 10, nella chiesa Collegiata di Fucecchio. Fino ad allora, chi vorrà potrà rendergli omaggio nella sua casa di via Mazzini 10.
Franco Polidori lascia un vuoto profondo, ma anche un’eredità ricchissima di parole, immagini e memoria. La Toscana perde uno dei suoi più affezionati narratori. E noi, un collega generoso e un uomo perbene.
Buon viaggio, Franco. Continueremo a raccontare la tua Toscana, con le tue parole nel cuore.
“È con profondo dolore che annunciamo la scomparsa del nostro amato Franco”, hanno scritto la moglie Maura e i figli Caterina e Michele sulla sua pagina Facebook. Un messaggio semplice, ma carico di dolore e amore, rivolto a tutti coloro che hanno condiviso con lui un pezzo di strada, di parole, di memoria.
Polidori era giornalista pubblicista dal 7 maggio 1984. Per oltre quarant’anni è stato una firma costante e autorevole per Il Tirreno, raccontando la sua terra con sguardo attento, spirito critico e una straordinaria capacità di cogliere le storie nei dettagli quotidiani. Il suo era un giornalismo di prossimità, fatto di presenza, ascolto e comprensione. Amava profondamente il comprensorio del Cuoio e la Toscana tutta, che raccontava con il rispetto di chi la viveva davvero, e non solo da cronista.
Il suo impegno nel mondo della comunicazione andava ben oltre la carta stampata: radio, televisione e, soprattutto, la scrittura lo hanno accompagnato per tutta la vita. Tra le sue opere più significative, Le mie radici e l’ultimo libro pubblicato solo pochi mesi fa, 50 El Sombrero – la storia e le emozioni, dedicato a uno dei luoghi simbolo della vita notturna toscana. Con quel libro Franco ha saputo intrecciare memoria e cultura popolare, dando voce a generazioni che in quella discoteca si sono incontrate, amate, divertite.
Franco Polidori è stato anche presidente dell’associazione Arga Toscana – che riunisce i giornalisti specializzati in agricoltura, alimentazione, ambiente e territorio – e della Fiera del Libro Toscano, ruoli che ha ricoperto con passione, competenza e spirito di servizio. Ha dedicato la sua vita a valorizzare la cultura locale, a difendere il paesaggio e le radici, e a promuovere un’informazione corretta e vicina alla gente.
Era in pensione dalle Poste, dove aveva ricoperto incarichi di rilievo, ma non si era mai fermato davvero. Continuava a scrivere, raccontare, incontrare le persone. Il suo progetto più recente era quello delle Storie di paese, piccoli affreschi della vita locale, che raccoglievano aneddoti, ricordi, tradizioni. Un lavoro di tessitura umana e culturale che oggi assume il valore di un testamento.
I funerali si terranno giovedì 28 agosto, alle ore 10, nella chiesa Collegiata di Fucecchio. Fino ad allora, chi vorrà potrà rendergli omaggio nella sua casa di via Mazzini 10.
Franco Polidori lascia un vuoto profondo, ma anche un’eredità ricchissima di parole, immagini e memoria. La Toscana perde uno dei suoi più affezionati narratori. E noi, un collega generoso e un uomo perbene.
Buon viaggio, Franco. Continueremo a raccontare la tua Toscana, con le tue parole nel cuore.