I giovani di Clara: Natalone pessimo da tutti i punti di vista
11-12-2024 08:48 - Politica
Clara, il movimento studentesco che raggruppa studenti universitari oltre che del Virgilio e del Pontormo, interviene sul Natale
Il quarto clone della sindaca Barnini, in una piazza dei leoni ad appena 46 gradi, apre i festeggiamenti per la MEGALOPOLI DI NATALE, il grande progetto che occupa tutto l'empolese valdelsa nel più grande festeggiamento del Natale del mondo che chiuderà i battenti il 24 aprile 2064”. Questa è la prospettiva che ci aspetta probabilmente: un'eterna rincorsa all'evento più grosso e che dura di più per poter dire che siamo la VERA città del Natale e battere tutti i record, come vuole la società in cui purtroppo viviamo.
Di questa società il Natalone ne è la rappresentazione plastica: ampliamento infinito, perché la crescita non si può mai arrestare, durata allungata, per rendere speciali più giorni del calendario possibili, e soprattutto mercificare tutto quello che ci passa per la mente. Tutti gli spazi, anche quello pubblici, devono diventare aree commerciali. Al diavolo la socialità, la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio storico culturale…serviva occupare con bancarelle anche Piazza dei Leoni. Noi non crediamo al dictat neoliberista che porta a pensare che non sia possibile diminuire i consumi (anzi riteniamo necessario cominciare a pensare a una decrescita economica) e per questo il Natalone è per noi pessimo da tutti i punti di vista. Non stupisce il fatto che il partito che è a capo del comune empolese sia lo stesso che negli ultimi anni ha trasformato Firenze in una grande giostra di lusso per turisti, rendendola inabitabile per qualsiasi persona di medio-bassa estrazione sociale.
La classe politica italiana, per non dire occidentale, tanto a destra quanto a sinistra, è contraddistinta da una visione che privilegia la massimizzazione del valore economico come principio guida per trasformare risorse (compreso il territorio urbano) in opportunità di profitto. Si tratta della cosiddetta “ontologia imprenditoriale”, di cui parla Mark Fisher nel suo Realismo capitalista, “per la quale è semplicemente ovvio che tutto, dalla salute all'educazione, andrebbe gestito come un'azienda”. Empoli città del Natale è una manifestazione del realismo capitalista nella sua capacità di trasformare una tradizione culturale in un prodotto economico, consolidando l'idea che il consumo e la spettacolarizzazione siano le uniche strade percorribili per lo sviluppo urbano.
Forse la resistenza deve partire proprio dal rifiuto. Rifiutare l'idea che mercificare una città trasformandola in un non-luogo sia una buona cosa, che più grande sia meglio, che più lungo sia necessario, che più consumo sia progresso. Il Natalone non è altro che la rappresentazione di un sistema che non sa fermarsi, un'enorme macchina delle illusioni che divora noi e il nostro mondo.
Fonte: Ufficio stampa