08 Febbraio 2025
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Il comitato: serve alla pace continuare ad inviare armi all'Ucraina?

01-02-2025 11:30 - Politica
Il Senato il 21 e 22 e la Camera 28 gennaio hanno discusso e deliberato l'invio di armi in Ucraina per questo 2025. Hanno votato a favore I partiti di maggioranza, nonché PD, Italia Viva e Azione. Il comitato Empoli per la Pace è nato nel maggio 2022 tra persone accomunate da cinque obiettivi costitutivi che sono altrettante richieste al parlamento ed ai partiti politici.

Il primo punto era il no all' invio di armi in Ucraina, a seguito della proterva invasione da parte della Russia. La nostra condanna di quella invasione è sempre stata netta, poiché contraria al Diritto internazionale. Eravamo tuttavia consapevoli che violazioni altrettanto gravi del diritto internazionale si ripetono dalla nascita dell'Onu e tutt'ora, senza interventi in difesa dell'aggredito.

Oggi confermiamo la nostra preoccupazione per il persistere di posizioni in Parlamento che hanno secondo noi l'effetto di spingere il mondo verso una escalation bellica gravissima. Temiamo che i popoli europei pagheranno un prezzo altissimo, a partire dal popolo ucraino. Lo scontro tra Ucraina e Russia, due paesi che erano già in guerra sanguinosa per motivi ben noti, dal 2014, si è trasformata nel 2022, in una guerra tra blocco occidentale e Russia. Ma con il ripetersi degli aiuti militari, questo scontro si sta trasformando in una guerra tra Occidente e resto del mondo. Un Occidente che si sta sempre di più compattando in una sfrenata corsa al riarmo, contrapponendosi allo sviluppo economico e tecnologico della Cina e degli altri paesi del mondo ( Brics) non con il dialogo, ma con la supremazia delle armi

Nei prossimi giorni analizzeremo più approfonditamente le decine di interventi tra Camera e Senato. Studieremo le registrazioni e i resoconti stenografici delle sedute. Vogliamo analizzare, oltre alle contraddizioni che ci appaiono evidenti, anche le sfumature che distinguono gli interventi e che fanno sperare.

Il nostro cammino si fa sempre più in salita via via che prosegue la rassegnazione alla guerra, il pervasivo clima di guerra ed il bisogno umano di leggerezza che condividiamo tutti. Tuttavia, proseguiamo e chiediamo alla cittadinanza attiva un sostegno concreto nel perseguire i nostri obiettivi: Cessare nell'immediato l'invio delle armi per bloccare l'escalation e arrivare poi a quelle trattative che furono bloccate nel marzo 2022 da Boris Johnson, allora premier britannico, per conto della Casa Bianca. Solo quando l'Italia sarà fuori dalle guerre in corso, neutrale come la grande maggioranza dei paesi del mondo potrà essere credibile nell'azione per una profonda riforma dell'ONU, ultimo dei nostri cinque punti. Pensiamo infatti che la pace in futuro potrà essere assicurata solo da una riforma democratica dell'ONU e dall'abolizione dl diritto di veto che la renda effettiva regolatrice dei conflitti, una riforma osteggiata dalle due principali nazioni vincitrici della seconda guerra mondiale, USA e Russia, con la complicità delle altre sette potenze nucleari.

Fonte: Ufficio Stampa
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