25 Maggio 2025
News

Il giubileo laico di Andrea Poggianti: "Pronto a dare indulgenze plenarie"

21-05-2025 09:50 - Le interviste di Clebs.it
di Emilio Chiorazzo

Un po' ci gioca, un po' è nel suo stile: Andrea Poggianti è ironico e pungente e usa le stesse parole che i suoi avversari e critici gli affibbiano per denigrarlo, per sottolineare i suoi atteggiamenti a volte guasconi, altre spudoratamente provocatori.
Così nell'anno giubilare, i panni di pontefice (che, ahinoi, Clebs.it gli ha cucito addosso, novello Gregorio VIII) li veste… volentieri. E dal capo cosparso di cenere con il quale vorrebbe vedere i suoi ex alleati di partito tornare … alla sua corte, eccolo pronto a una nuova battuta: «Siamo nell'anno santo giubilare, sono disposto a dare indulgenze plenarie». Una metafora ironica di Andrea Poggianti, capogruppo in consiglio comunale di "Centrodestra per Empoli - La mia Empoli", già candidato a sindaco, ma dietro questo si cela un'analisi lucida e accesa sui problemi della città, i nodi irrisolti dell'amministrazione guidata da Alessio Mantellassi e le prospettive future del centrodestra empolese che sembra attraversare una fase di irrequietezza: la Lega che “abbraccia” il progetto civico di Poggianti, Fratelli d'Italia che perde un pezzo (Samuele Castellaneta, arrivato al quarto posto nelle preferenze, primo dei non eletti della sua lista, alle ultime amministrative) in favore di Forza Italia.

Poggianti, nel suo “giubileo laico” parla di tutto questo, a ruota libera.

Andrea, partiamo dal presente: quali sono, secondo voi, le vere emergenze che Empoli deve affrontare oggi?
La sicurezza. Non è solo una percezione, è una realtà che ci segnalano ogni giorno i cittadini. Qualcosa è stato fatto, non lo nego, ma non è sufficiente. Serve un salto in avanti, sia nell'aggiornamento tecnologico che nel presidio del territorio. Noi continueremo a insistere su questo punto.

E poi ci sono i grandi temi, come lo stadio e il teatro…
Esatto. Sullo stadio abbiamo un paradosso: manca trasparenza. La conferenza dei servizi è ancora aperta, e l'amministrazione si trincera dietro cavilli legali per non fornire informazioni. Eppure i cittadini – e anche noi consiglieri – hanno il diritto di sapere. Ma troppo spesso sia in consiglio che nelle commissioni, c'è una mancanza di informazione, avolte capita che le notizie le apprendiamo dagli organi di informazioni alle quali arrivano prima.
Quali sono le principali perplessità?

Ce ne sono molte: dall'altezza dell'impianto al consumo di suolo, dal verde al tessuto urbano che rischia di venire stravolto. E soprattutto c'è un nodo irrisolto: la gestione del mercato settimanale durante i cantieri. Gli ambulanti, che hanno pagato salatamente le concessioni, non possono essere trattati con frasi di circostanza tipo “il mercato settimanale si sposterà via via che saranno interessati dai cantieri”.

Sul teatro, invece, cosa contesta?
Non la cultura in sé, ma il modello. Un teatro da 500 posti, in un contesto dove persino a Firenze si fa fatica a tenere in piedi realtà simili, rischia di essere una voragine nel bilancio comunale. Noi avevamo proposto di recuperare il vecchio cinema “La Perla” e trasformarlo. Il problema non è solo la costruzione, ma la gestione quotidiana che va sostenuta realisticamente.

Parliamo ora del centrodestra empolese: sembra in gran fermento. Che aria tira?
C'è fermento. Ho visto una vera e propria “campagna acquisti” da parte di Forza Italia. Il caso Castellaneta è emblematico: passa da Fratelli d'Italia a Forza Italia, probabilmente in vista delle dimissioni di Simone Campinoti che è sempre meno presente nella sua attività di consigliere, soprattutto nelle commissioni. La presenza di Castellaneta, a mio avviso, servirà a dare continuità alla presenza di Forza Italia in consiglio. Ma qui il punto è un altro: è mancata una visione unitaria. Tutti cercano di costruire alternative… ma solo contro di me. Al mio compagno di avventura Gabriele Chiavacci hanno detto più volte: “Lascia Poggianti, vieni con noi”. Non è così che si costruisce un progetto.

Pensa che alla fine torneranno con la “cenere sul capo”?
Magari anche con l'indulgenza plenaria, visto l'anno giubilare! Battute a parte, il nostro 12% non è stato un exploit personale, ma il frutto di un progetto civico. Hanno sottovalutato la forza di questa proposta e l'entusiasmo della gente. Loro pensano sia stato il canto del cigno, ma non hanno capito che è solo l'inizio di un viaggio. Il nostro progetto non arretra e se vogliamo veramente infastidire il dominio della sinistra e mettere in discussione Mantellassi, occorre unirsi: ecco qual è l'obiettivo del mio invito. E a questo lavoro mirato a ritrovare l'unità della coalizione sta lavorando, insieme a me, anche Gabriele Chiavacci.

Intanto la Lega ha “sposato” questa idea e ha deciso di unirsi a voi. Non teme che questo comprometta la sua unicità “civica”?
Assolutamente no. Come ho detto, è la Lega che ha abbracciato Poggianti, non il contrario. E questo lo ha capito anche Salvini, che mi ha scritto personalmente per congratularsi. Il nostro battesimo civico rimane il fondamento. La Lega si è dimostrata più lungimirante: ha capito che un progetto come il nostro non si può ignorare. La mia elezione a vicepresidente del Consiglio Comunale lo conferma: è un ruolo onorifico, ma è un segnale forte.

Guardando avanti, cosa farà: ci sono le regionali, poi le politiche. C'è l'ipotesi Del Ghingaro per le regionali..Dobbiamo aspettarci una sua candidatura?.
Siamo aperti. Non rinneghiamo il nostro progetto civico. Se nascerà una vera alternativa al centrosinistra, valuteremo con i nostri iscritti. Potrei candidarmi io, oppure Gabriele, o qualcun altro. E poi ci sono le politiche tra due anni, con il nuovo collegio che include anche Scandicci… E' un cantiere aperto e non nascondo le mie ambizioni personali a dare il mio apporto anche a progetti che vanno oltre il territorio cittadino.

In chiusura, Andrea, una domanda personale: cosa la spinge ancora a lottare con tanto vigore?
La convinzione che la politica debba essere fatta con coerenza, passione e visione. Abbiamo dimostrato che si può costruire consenso senza padrini e senza simboli forti. Abbiamo acceso una luce a Empoli: a chi ci ha chiamato, insieme a Susi Giglioli, primedonne, dico solo che la mia lista alle comunali ha preso più voti di Giorgia Meloni. Lo dicono i numeri, lo ha deciso la gente. E ora non si può più tornare indietro.

Sondaggi
Menzione speciale "Selezione dei lettori": vota il libro preferito
scaduto il 30-11-2024
[]
• Paolo Pecere, Il senso della natura. Sette sentieri per la Terra, Sellerio 2024
• Viola Ardone, Grande meraviglia, Einaudi 2023
• Sergio Zatti, Il narratore postumo. Confessione, conversione, vocazione nell'autobiografia occidentale, Quodlibet 2024 4
Sponsor
[]

Realizzazione siti web www.sitoper.it
invia a un amico
icona per chiudere
Attenzione!
Non puoi effettuare più di 10 invii al giorno.
(Testo completo) obbligatorio
generic image refresh