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Il Pd Empolese Valdelsa si oppone al piano di accorpamenti scolastici

12-11-2025 08:50 - Politica
Il piano di accorpamento delle dirigenze scolastiche, varato dal Governo Meloni, continua a suscitare forti reazioni nei territori toscani, e in particolare nell'Empolese Valdelsa. I segretari del Pd della zona, Jacopo Mazzantini (Empolese Valdelsa), Giorgio Benassi (Montaione) e Michele Puccioni (Capraia e Limite), si sono espressi in modo deciso contro le modalità con cui vengono decisi gli accorpamenti scolastici, accusando il Governo di fare "tagli alla scuola" e di non tutelare adeguatamente i diritti degli studenti nelle aree periferiche della Città Metropolitana di Firenze.
Secondo il piano nazionale, sono previsti 16 accorpamenti di istituti scolastici in Toscana, con il criterio oggettivo di 600 alunni come soglia minima per determinare quali scuole dovrebbero essere accorpate. Nella Città Metropolitana di Firenze, due scuole sono destinate a essere accorpate, e il primo istituto sotto osservazione sarebbe il liceo Michelangiolo di Firenze, che con i suoi 587 iscritti non raggiunge il limite stabilito dalla legge.

I segretari locali del Pd hanno espresso forte preoccupazione per il fatto che l’accorpamento rischi di penalizzare scuole fuori dal capoluogo fiorentino, come l'istituto comprensivo Gonnelli di Gambassi-Montaione e l'istituto Fermi di Capraia e Limite, che invece presentano un numero di iscritti superiore alla soglia dei 600. "Questo piano rischia di compromettere l'istruzione nelle zone interne della provincia – dichiarano i segretari – e non possiamo accettare che venga sacrificata la qualità dell’istruzione in favore di logiche che favoriscono esclusivamente le scuole del capoluogo".
Uno degli aspetti che solleva più perplessità è l'invocata "storicità" dell'istituto Michelangiolo come motivo per evitare l’accorpamento, nonostante il numero di iscritti sia inferiore alla soglia minima. Secondo i segretari, questo principio soggettivo della storicità non dovrebbe prevalere su quello oggettivo del numero degli alunni, perché rischia di creare una disparità di trattamento tra le scuole, favorendo quelle storiche e prestigiose di Firenze a scapito di quelle che si trovano in comuni più piccoli e periferici.

"Se due scuole hanno un numero di iscritti simile, si può forse considerare la storicità come un criterio aggiuntivo, ma non può diventare un criterio prevalente", affermano. "Se una scuola ha più studenti, deve rimanere tale, indipendentemente dalla sua ubicazione o dalla sua storia. Altrimenti, il principio di uguaglianza viene meno e i territori più lontani da Firenze vengono trattati come cittadini di serie B".
Il tema centrale della protesta è il rischio che l'accentramento dei servizi educativi a Firenze venga imposto senza tener conto delle necessità e delle peculiarità dei territori più periferici. Mazzantini, Benassi e Puccioni evidenziano come, in questo modo, le scuole delle zone interne vengano sacrificate in favore di una logica che guarda solo alla capitale, privando le comunità locali di servizi fondamentali.

"La tutela delle scuole storiche di Firenze non può venire prima del diritto di ogni cittadino dell’area metropolitana a godere degli stessi diritti e servizi", dichiarano. "Il Pd deve lottare per garantire che tutti i cittadini, dal capoluogo ai comuni più piccoli, possano avere accesso a un’istruzione di qualità senza dover fare i conti con una gestione centralista che penalizza le aree periferiche".
In questo contesto, i segretari del Pd dell'Empolese Valdelsa salutano positivamente la posizione della Sindaca della Città Metropolitana di Firenze, Sarà Funaro, che ha dichiarato di non voler ricorrere al principio della storicità per l’anno 2024. Funaro ha infatti dichiarato che la Città Metropolitana si atterrà ai criteri regionali stabiliti, senza fare eccezioni in favore delle scuole storiche come avvenuto l’anno scorso con il liceo Galileo di Firenze. Questo, secondo i segretari, rappresenta un passo importante nella direzione del rispetto dei principi di uguaglianza e di giustizia nei confronti di tutte le scuole del territorio metropolitano.

"La Sindaca Funaro ha fatto una scelta giusta – commentano Mazzantini, Benassi e Puccioni – e ci auguriamo che questa posizione venga confermata anche in futuro. La Città Metropolitana deve garantire pari diritti a tutti i cittadini, senza creare disparità tra chi vive in città e chi vive nei comuni più lontani".
In conclusione, i segretari Pd lanciano un appello a tutta la politica scolastica del centrosinistra, chiedendo che vengano rispettati i criteri stabiliti dalla legge, evitando favoritismi e privilegiare un'istruzione equa per tutti, indipendentemente dall’ubicazione geografica dell’istituto. "Siamo impegnati a difendere l'istruzione e i servizi per le nostre comunità – concludono – e non possiamo permettere che le decisioni politiche siano influenzate da logiche centraliste che penalizzano i nostri territori".