Il viaggio della Memoria dell'Aned, le emozioni riportate di ragazzi
14-05-2025 15:01 - Cronaca
Cinque giorni intensi, sia per gli impegni del programma, sia per l'importanza dei luoghi visitati. È stato il viaggio della memoria in Austria, al quale il Comune di Vinci ha aderito, partecipando con Francesco Marzocchini, assessore all'istruzione, accompagnato da Luca Melani, consigliere comunale in veste di gonfaloniere, dalla professoressa Sara Mariani e da nove alunne e alunni delle terze medie dell'Istituto Comprensivo di Vinci.
Il viaggio, come ogni anno organizzato dall'Aned (associazione nazionale degli ex-deportati), sezione Empolese Valdelsa, intorno alla ricorrenza della liberazione del campo di concentramento di Mauthausen, è cominciato lo scorso mercoledì 7 maggio e si è concluso lunedì 12.
La prima tappa del viaggio prevedeva la visita del castello di Hartheim, luogo della terribile "Azione T4" ovvero l'uccisione delle persone portatori di handicap mentali e fisici ritenute dai nazisti "non degne di vivere" prima, e poi dei prigionieri malati e indeboliti del campo di Mauthausen. Nel secondo giorno la delegazione ha visitato, guidata dai volontari dell'ANED, l'ex campo di Mauthausen che comprendeva un momento di raccoglimento davanti al Monumento italiano alla memoria dei prigionieri che lì hanno sofferto e perso la vita.
È stata anche l'occasione per rendere onore e memoria ad Angiolo Masi, Gino Giacomelli, Renzo Gemignani, Vinicio Lorenzini, Spartaco Fedi, Bruno e Francesco Domenichini e Piero Bastiani, arrestati a Vinci l'8 marzo del 1944 che insieme ad altri 101 cittadini dei comuni dell'empolese furono condotti nel campo di concentramento di Mauthausen e da lì non fecero più ritorno.
Quindi la visita a Ebensee e a Gusen, dove peraltro una delle alunne della delegazione vinciana ha ricordato l'esperienza dolorosa del proprio parente. Il suo nome è Saffo Morelli, il più giovane dei deportati, che all'epoca aveva 14 anni, proprio l'età dei giovani partecipanti al viaggio. È stato uno dei pochissimi sopravvissuti e si è speso in vita per tramandare il ricordo, sia in famiglia sia nell'ANED.
Nel giorno della domenica la numerosa delegazione, composta da 200 persone di tutti i comuni dell'Unione dei Comuni dell'Empolese-Valdelsa, ha partecipato alla celebrazione dell'80° anniversario della liberazione del campo di Mauthausen, avvenuta il 5 maggio del 1945, sfilando insieme alle delegazioni delle altre nazioni che hanno reso omaggio ai propri morti, in un corteo colorato di bandiere nazionali, gonfaloni di città e soprattutto tante bandiere per la pace.
Il viaggio si è concluso alla Risiera di San Sabba, il luogo di Trieste divenuto lager per lo sterminio, unico campo di concentramento su suolo italiano dotato di forno crematorio.
Francesco Marzocchini, che in questo viaggio ha rappresentato il Comune di Vinci, esprime così le proprie sensazioni in merito a quest'esperienza: "Come assessore all'istruzione, sanità e sociale cerco ogni giorno di capire come trovare risorse per l'inclusione, per il sostegno alla disabilità, per valorizzare le diversità.
Deporre la corona al Castello di Hartheim dove scientemente si decise di sterminare i disabili fisici e mentali, gli infermi e gli inabili perché ritenuti un peso per la società e vite non degne di essere vissute, è stato profondamente doloroso".
Il viaggio, come ogni anno organizzato dall'Aned (associazione nazionale degli ex-deportati), sezione Empolese Valdelsa, intorno alla ricorrenza della liberazione del campo di concentramento di Mauthausen, è cominciato lo scorso mercoledì 7 maggio e si è concluso lunedì 12.
La prima tappa del viaggio prevedeva la visita del castello di Hartheim, luogo della terribile "Azione T4" ovvero l'uccisione delle persone portatori di handicap mentali e fisici ritenute dai nazisti "non degne di vivere" prima, e poi dei prigionieri malati e indeboliti del campo di Mauthausen. Nel secondo giorno la delegazione ha visitato, guidata dai volontari dell'ANED, l'ex campo di Mauthausen che comprendeva un momento di raccoglimento davanti al Monumento italiano alla memoria dei prigionieri che lì hanno sofferto e perso la vita.
È stata anche l'occasione per rendere onore e memoria ad Angiolo Masi, Gino Giacomelli, Renzo Gemignani, Vinicio Lorenzini, Spartaco Fedi, Bruno e Francesco Domenichini e Piero Bastiani, arrestati a Vinci l'8 marzo del 1944 che insieme ad altri 101 cittadini dei comuni dell'empolese furono condotti nel campo di concentramento di Mauthausen e da lì non fecero più ritorno.
Quindi la visita a Ebensee e a Gusen, dove peraltro una delle alunne della delegazione vinciana ha ricordato l'esperienza dolorosa del proprio parente. Il suo nome è Saffo Morelli, il più giovane dei deportati, che all'epoca aveva 14 anni, proprio l'età dei giovani partecipanti al viaggio. È stato uno dei pochissimi sopravvissuti e si è speso in vita per tramandare il ricordo, sia in famiglia sia nell'ANED.
Nel giorno della domenica la numerosa delegazione, composta da 200 persone di tutti i comuni dell'Unione dei Comuni dell'Empolese-Valdelsa, ha partecipato alla celebrazione dell'80° anniversario della liberazione del campo di Mauthausen, avvenuta il 5 maggio del 1945, sfilando insieme alle delegazioni delle altre nazioni che hanno reso omaggio ai propri morti, in un corteo colorato di bandiere nazionali, gonfaloni di città e soprattutto tante bandiere per la pace.
Il viaggio si è concluso alla Risiera di San Sabba, il luogo di Trieste divenuto lager per lo sterminio, unico campo di concentramento su suolo italiano dotato di forno crematorio.
Francesco Marzocchini, che in questo viaggio ha rappresentato il Comune di Vinci, esprime così le proprie sensazioni in merito a quest'esperienza: "Come assessore all'istruzione, sanità e sociale cerco ogni giorno di capire come trovare risorse per l'inclusione, per il sostegno alla disabilità, per valorizzare le diversità.
Deporre la corona al Castello di Hartheim dove scientemente si decise di sterminare i disabili fisici e mentali, gli infermi e gli inabili perché ritenuti un peso per la società e vite non degne di essere vissute, è stato profondamente doloroso".