Keu, l’allarme del M5S: “Siti contaminati nascosti, serve un piano regionale subito”
05-10-2025 10:15 - Politica
“Se non cerchi qualcosa, sei sicuro che non la trovi.” È con queste parole che Sergio Costa, ex ministro dell’Ambiente e vicepresidente della Camera, ha lanciato un nuovo e preoccupante allarme durante il convegno organizzato dal Movimento 5 Stelle di Empoli sul caso Keu, i residui tossici delle lavorazioni conciarie finiti in terreni, strade e aree pubbliche della Toscana.
L’iniziativa, ospitata all’ex Palazzo Pretorio, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti pentastellati: la coordinatrice regionale Irene Galletti, il consigliere comunale Jacopo Maccari, il candidato al consiglio regionale per la circoscrizione Firenze 3 Matteo Ferrante, e l’ex direttore del dipartimento prevenzione della Asl Mauro Valiani.
Il rischio dei “siti orfani” contaminati da Keu Al centro del dibattito, non solo l’inquinamento già noto, ma soprattutto il rischio di siti contaminati non ancora individuati – i cosiddetti “siti orfani” – dove i residui tossici potrebbero essere stati illegalmente interrati, fuori da ogni controllo.
“Non si tratta solo di un pericolo ambientale – ha ribadito Costa – ma di un rischio sanitario che può incidere sul DNA umano, con effetti anche sulle generazioni future. Parliamo di una minaccia che riguarda la vita stessa delle famiglie, dei figli e dei nipoti di chi vive nei territori contaminati.”
Un piano d’azione in tre punti. Il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta chiara e articolata per affrontare l’emergenza Keu a livello regionale, basata su tre assi principali:
“Le analisi costano poco, manca la volontà politica”. “Le analisi costano poco – ha sottolineato Irene Galletti – quello che manca è una chiara direzione politica. E noi siamo pronti a darla.” Da qui, l’appello alla Regione Toscana per un rafforzamento strutturale dell’Arpat, sia in termini di personale che di strumentazione tecnica e capacità laboratoriale.
Ma non solo. Il Movimento propone anche una revisione del sistema di tracciabilità delle cosiddette ‘materie prime seconde’, per garantire trasparenza tra quantità prodotte, residui dichiarati e rifiuti effettivamente trattati.
Una rete di controllo tra enti, Asl e Comuni. Al centro delle richieste del M5S anche la creazione di un sistema di gestione e controllo integrato, che coinvolga Arpat, Asl e amministrazioni locali, con report semestrali al Consiglio regionale per assicurare un monitoraggio continuo e pubblico della situazione ambientale.
La battaglia a Empoli. Anche a livello locale il Movimento non resta fermo. Il consigliere comunale Jacopo Maccari ha presentato una mozione in consiglio per la messa in sicurezza dei terreni argillosi, barriera naturale contro la trasformazione del cromo trivalente in esavalente, ma oggi potenzialmente a rischio per infiltrazioni d’acqua.
“È tempo di agire con serietà e coraggio – ha detto Maccari – non possiamo permettere che il nostro territorio diventi un nuovo capitolo della storia dei disastri ambientali italiani.”
Il convegno si è chiuso con un messaggio politico forte e una promessa: “Il Movimento 5 Stelle continuerà a portare avanti questa battaglia – ha dichiarato Sergio Costa – perché la tutela della salute pubblica e dell’ambiente non può aspettare. Serve una svolta ora, prima che sia troppo tardi.”
L’iniziativa, ospitata all’ex Palazzo Pretorio, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti pentastellati: la coordinatrice regionale Irene Galletti, il consigliere comunale Jacopo Maccari, il candidato al consiglio regionale per la circoscrizione Firenze 3 Matteo Ferrante, e l’ex direttore del dipartimento prevenzione della Asl Mauro Valiani.
Il rischio dei “siti orfani” contaminati da Keu Al centro del dibattito, non solo l’inquinamento già noto, ma soprattutto il rischio di siti contaminati non ancora individuati – i cosiddetti “siti orfani” – dove i residui tossici potrebbero essere stati illegalmente interrati, fuori da ogni controllo.
“Non si tratta solo di un pericolo ambientale – ha ribadito Costa – ma di un rischio sanitario che può incidere sul DNA umano, con effetti anche sulle generazioni future. Parliamo di una minaccia che riguarda la vita stessa delle famiglie, dei figli e dei nipoti di chi vive nei territori contaminati.”
Un piano d’azione in tre punti. Il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta chiara e articolata per affrontare l’emergenza Keu a livello regionale, basata su tre assi principali:
- Individuazione e mappatura dei siti contaminati o potenzialmente a rischio, inclusi quelli “orfani” o ancora ignoti;
- Analisi approfondite delle falde acquifere, sia superficiali che profonde, per rilevare la presenza di cromo esavalente, sostanza mutagena e cancerogena derivata dall’ossidazione del cromo trivalente;
- Apertura di fascicoli di controllo nei territori dove emergano tracce di contaminazione, con monitoraggio costante.
“Le analisi costano poco, manca la volontà politica”. “Le analisi costano poco – ha sottolineato Irene Galletti – quello che manca è una chiara direzione politica. E noi siamo pronti a darla.” Da qui, l’appello alla Regione Toscana per un rafforzamento strutturale dell’Arpat, sia in termini di personale che di strumentazione tecnica e capacità laboratoriale.
Ma non solo. Il Movimento propone anche una revisione del sistema di tracciabilità delle cosiddette ‘materie prime seconde’, per garantire trasparenza tra quantità prodotte, residui dichiarati e rifiuti effettivamente trattati.
Una rete di controllo tra enti, Asl e Comuni. Al centro delle richieste del M5S anche la creazione di un sistema di gestione e controllo integrato, che coinvolga Arpat, Asl e amministrazioni locali, con report semestrali al Consiglio regionale per assicurare un monitoraggio continuo e pubblico della situazione ambientale.
La battaglia a Empoli. Anche a livello locale il Movimento non resta fermo. Il consigliere comunale Jacopo Maccari ha presentato una mozione in consiglio per la messa in sicurezza dei terreni argillosi, barriera naturale contro la trasformazione del cromo trivalente in esavalente, ma oggi potenzialmente a rischio per infiltrazioni d’acqua.
“È tempo di agire con serietà e coraggio – ha detto Maccari – non possiamo permettere che il nostro territorio diventi un nuovo capitolo della storia dei disastri ambientali italiani.”
Il convegno si è chiuso con un messaggio politico forte e una promessa: “Il Movimento 5 Stelle continuerà a portare avanti questa battaglia – ha dichiarato Sergio Costa – perché la tutela della salute pubblica e dell’ambiente non può aspettare. Serve una svolta ora, prima che sia troppo tardi.”