L'Europa più vicina, grazie all'incontro di Dario Nardella con gli imprenditori locali
23-06-2025 16:55 - Cronaca
Far sentire l'Europa vicina ai territori. È questa la missione empolese di Dario Nardella, europarlamentare del PD e vicepresidente della Commissione Agricoltura, nonché membro della Commissione ITRE (Industria, Tecnologia, Ricerca ed Energia). La giornata si è aperta con una visita agli stabilimenti di INPA, azienda del settore delle conserve alimentari, per poi proseguire con un incontro con un gruppo di imprenditori locali e infine con un faccia a faccia con il sindaco Alessio Mantellassi.
Scopo della giornata empolese è stato quello di toccare con mano le realtà imprenditoriali del territorio, comprenderne le esigenze e illustrare gli scenari europei: prospettive e opportunità.
Artefice dell'incontro con gli imprenditori è stata l'Associazione Amici dei Vigili del Fuoco di Empoli. A fare gli onori di casa, il vicepresidente Alessio Spinelli (il presidente Gioacchino Giomi era assente per altri impegni) e il segretario generale Sergio Baviello.
«Una buona parte del PIL della Toscana – ha spiegato Spinelli, già sindaco di Fucecchio e oggi consigliere del presidente della Giunta regionale Eugenio Giani – passa da quest'area. La nostra associazione, tra i valori fondativi, ha ai primi posti la valorizzazione e la promozione del territorio. E l'Europa ha le risorse necessarie per rinnovare le strutture dove operano le industrie. È questo lo scopo per cui abbiamo deciso di far incontrare le parti. Spesso si avverte troppa distanza tra l'Europa e il territorio in cui si vive. Avere un contatto diretto è un vantaggio per tutti: serve a identificare un metodo di lavoro condiviso, per attrarre investimenti e migliorare le condizioni di chi opera sul territorio».
Un punto di partenza, dunque, per trovare un metodo, una strada, un percorso comune per intercettare le opportunità che l'Europa offre. Opportunità che l'eurodeputato Dario Nardella ha colto già da tempo: poche settimane fa aveva svolto un incontro con gli imprenditori del settore della pelle a Santa Croce. Ora il confronto con le realtà dell'Empolese («che ha una stima di PIL pari a otto miliardi di euro», sottolinea l'ex sindaco di Firenze, riferendosi all'intero territorio dell'Empolese-Valdelsa).
All'incontro organizzato dagli Amici dei Vigili del Fuoco hanno partecipato rappresentanti di tutto il territorio e di diversi settori economici:
Barbara Antonini, imprenditrice della meccanica e presidente di Confindustria Empolese
Simone Castellani, Conceria Sciarada di Castelfranco di Sotto
Stefano Desideri, ditta Desipak di Certaldo
Remo Fontanelli, Società Edile Fontanelli
Massimo Innocenti, INPA Agroalimentare
Antonio Brotini, Calzaturificio Pakerson
Pino Rossetti, Società Vini Rossetti
Alessandro Nieri, Fattoria Montellori di Fucecchio
Marcello Dragoni, già amministratore della cooperativa Montalbano
Ne è nato un incontro ricco di spunti e riflessioni strategiche sul futuro del settore agroalimentare, sulle prospettive per l'export, sulle sfide della produzione locale e sul ruolo che possono giocare l'Europa, le istituzioni territoriali e gli imprenditori stessi in queste dinamiche internazionali.
«Ho visitato un'azienda, la INPA – spiega Nardella – che, pur acquistando buona parte della materia prima all'estero, non esclude di investire sul territorio: c'è un interesse crescente per potenziare la filiera corta e media italiana. Un tema che riguarda anche l'Empolese, con il suo carciofo».
Venendo incontro alle esigenze espresse dagli imprenditori, ognuno per il proprio settore, l'europarlamentare ha sottolineato come l'Europa debba sostenere questi processi, a partire dalla semplificazione burocratica e attraverso fondi e incentivi per le imprese che investono nella produzione interna.
Ha poi indicato alcune strade che, se percorse con consapevolezza, possono rappresentare delle vere opportunità. «Da cogliere con intelligenza – ha detto Nardella –. Penso all'accordo con il Mercosur, che mira a creare un mercato di libero scambio con Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. È paragonabile a quanto accaduto con il CETA, l'accordo con il Canada, e interessa un bacino di oltre 780 milioni di consumatori».
«C'è preoccupazione, certo – ha ammesso – soprattutto nel comparto agricolo, che teme l'ingresso di carne bovina a basso costo. Ma se si garantirà la reciprocità negli standard produttivi, l'Italia – e la Toscana in particolare – potrà giocare un ruolo vincente».
Nardella ha poi lanciato la proposta di organizzare missioni di sistema per promuovere nei paesi sudamericani i settori strategici del vino, della moda, dell'agroalimentare e della meccanica italiana. Lo stesso, ha detto, deve avvenire anche verso mercati come l'India o l'Africa.
L'incontro ha toccato anche il tema della crisi del vino rosso, con un calo significativo delle vendite nei primi mesi dell'anno, soprattutto tra i giovani. «Si stanno sperimentando vini a bassa gradazione alcolica o addirittura senza alcol – ha detto Pino Rossetti – ma la normativa italiana non permette ancora la dealcolizzazione, come invece avviene in Germania o Spagna, dove è anche possibile recuperare l'alcol per le distillerie».
Si è parlato anche di imballaggi, materie sostenibili e delle normative ambientali che penalizzano, ad esempio, l'uso delle pelli provenienti dall'area amazzonica.
A fare un quadro del settore imprenditoriale dell'Empolese è stata Barbara Antonini: «Molti degli imprenditori locali esportano all'estero. La mia azienda, che produce macchinari, esporta il 95% della produzione. Dove? In Messico, Argentina, Cile e altri paesi del Sud America. Aree che oggi sono in crisi di consumo anche a causa dell'instabilità politica. Molte delle nostre aziende, poi, sono a un livello di sostenibilità invidiabile: penso a Sammontana, a Irplast, che in questo campo sono molto avanzate. Anche Lapi Gelatine, ad esempio, è un caso emblematico di economia circolare».
Insomma, le imprese hanno tutti gli elementi per concorrere ai fondi previsti dai bandi europei. «Il problema – ha spiegato Sergio Baviello, promotore dell'incontro fin dal primo momento – è che spesso occorre rivolgersi ad agenzie qualificate per districarsi in un terreno eccessivamente complicato dalla burocrazia».
Nardella ha promesso di portare queste istanze a Bruxelles, rilanciando l'importanza di adeguare i regolamenti europei alle nuove esigenze di mercato. «È necessario farsi trovare pronti – ha ribadito più volte – perché arrivare per primi, con i propri prodotti, nei mercati che oggi ci penalizzano con i dazi, sarà un vantaggio quando questi verranno rimossi».
Non solo: ha anche lanciato un'altra proposta, volta alla semplificazione. «Organizziamo una giornata di studio, un workshop – ha detto – con gli imprenditori del territorio, i tecnici europei e gli ambasciatori dei paesi dei nuovi mercati, per raccontare le opportunità che offre l'Europa, ma anche per dare indicazioni concrete su come accedervi».
L'eurodeputato ha lasciato gli imprenditori, prima di incontrare il sindaco Alessio Mantellassi (con cui ha discusso degli stessi temi e del ruolo delle istituzioni locali in relazione all'Europa), con una promessa:
«La sfida dell'Europa, adesso – ha concluso – è semplificare le norme. Dalle troppe regole del passato, dobbiamo passare al loro taglio: con meno regole, diventa più semplice anche per i cittadini esercitare un controllo».
Scopo della giornata empolese è stato quello di toccare con mano le realtà imprenditoriali del territorio, comprenderne le esigenze e illustrare gli scenari europei: prospettive e opportunità.
Artefice dell'incontro con gli imprenditori è stata l'Associazione Amici dei Vigili del Fuoco di Empoli. A fare gli onori di casa, il vicepresidente Alessio Spinelli (il presidente Gioacchino Giomi era assente per altri impegni) e il segretario generale Sergio Baviello.
«Una buona parte del PIL della Toscana – ha spiegato Spinelli, già sindaco di Fucecchio e oggi consigliere del presidente della Giunta regionale Eugenio Giani – passa da quest'area. La nostra associazione, tra i valori fondativi, ha ai primi posti la valorizzazione e la promozione del territorio. E l'Europa ha le risorse necessarie per rinnovare le strutture dove operano le industrie. È questo lo scopo per cui abbiamo deciso di far incontrare le parti. Spesso si avverte troppa distanza tra l'Europa e il territorio in cui si vive. Avere un contatto diretto è un vantaggio per tutti: serve a identificare un metodo di lavoro condiviso, per attrarre investimenti e migliorare le condizioni di chi opera sul territorio».
Un punto di partenza, dunque, per trovare un metodo, una strada, un percorso comune per intercettare le opportunità che l'Europa offre. Opportunità che l'eurodeputato Dario Nardella ha colto già da tempo: poche settimane fa aveva svolto un incontro con gli imprenditori del settore della pelle a Santa Croce. Ora il confronto con le realtà dell'Empolese («che ha una stima di PIL pari a otto miliardi di euro», sottolinea l'ex sindaco di Firenze, riferendosi all'intero territorio dell'Empolese-Valdelsa).
All'incontro organizzato dagli Amici dei Vigili del Fuoco hanno partecipato rappresentanti di tutto il territorio e di diversi settori economici:
Barbara Antonini, imprenditrice della meccanica e presidente di Confindustria Empolese
Simone Castellani, Conceria Sciarada di Castelfranco di Sotto
Stefano Desideri, ditta Desipak di Certaldo
Remo Fontanelli, Società Edile Fontanelli
Massimo Innocenti, INPA Agroalimentare
Antonio Brotini, Calzaturificio Pakerson
Pino Rossetti, Società Vini Rossetti
Alessandro Nieri, Fattoria Montellori di Fucecchio
Marcello Dragoni, già amministratore della cooperativa Montalbano
Ne è nato un incontro ricco di spunti e riflessioni strategiche sul futuro del settore agroalimentare, sulle prospettive per l'export, sulle sfide della produzione locale e sul ruolo che possono giocare l'Europa, le istituzioni territoriali e gli imprenditori stessi in queste dinamiche internazionali.
«Ho visitato un'azienda, la INPA – spiega Nardella – che, pur acquistando buona parte della materia prima all'estero, non esclude di investire sul territorio: c'è un interesse crescente per potenziare la filiera corta e media italiana. Un tema che riguarda anche l'Empolese, con il suo carciofo».
Venendo incontro alle esigenze espresse dagli imprenditori, ognuno per il proprio settore, l'europarlamentare ha sottolineato come l'Europa debba sostenere questi processi, a partire dalla semplificazione burocratica e attraverso fondi e incentivi per le imprese che investono nella produzione interna.
Ha poi indicato alcune strade che, se percorse con consapevolezza, possono rappresentare delle vere opportunità. «Da cogliere con intelligenza – ha detto Nardella –. Penso all'accordo con il Mercosur, che mira a creare un mercato di libero scambio con Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay. È paragonabile a quanto accaduto con il CETA, l'accordo con il Canada, e interessa un bacino di oltre 780 milioni di consumatori».
«C'è preoccupazione, certo – ha ammesso – soprattutto nel comparto agricolo, che teme l'ingresso di carne bovina a basso costo. Ma se si garantirà la reciprocità negli standard produttivi, l'Italia – e la Toscana in particolare – potrà giocare un ruolo vincente».
Nardella ha poi lanciato la proposta di organizzare missioni di sistema per promuovere nei paesi sudamericani i settori strategici del vino, della moda, dell'agroalimentare e della meccanica italiana. Lo stesso, ha detto, deve avvenire anche verso mercati come l'India o l'Africa.
L'incontro ha toccato anche il tema della crisi del vino rosso, con un calo significativo delle vendite nei primi mesi dell'anno, soprattutto tra i giovani. «Si stanno sperimentando vini a bassa gradazione alcolica o addirittura senza alcol – ha detto Pino Rossetti – ma la normativa italiana non permette ancora la dealcolizzazione, come invece avviene in Germania o Spagna, dove è anche possibile recuperare l'alcol per le distillerie».

A fare un quadro del settore imprenditoriale dell'Empolese è stata Barbara Antonini: «Molti degli imprenditori locali esportano all'estero. La mia azienda, che produce macchinari, esporta il 95% della produzione. Dove? In Messico, Argentina, Cile e altri paesi del Sud America. Aree che oggi sono in crisi di consumo anche a causa dell'instabilità politica. Molte delle nostre aziende, poi, sono a un livello di sostenibilità invidiabile: penso a Sammontana, a Irplast, che in questo campo sono molto avanzate. Anche Lapi Gelatine, ad esempio, è un caso emblematico di economia circolare».
Insomma, le imprese hanno tutti gli elementi per concorrere ai fondi previsti dai bandi europei. «Il problema – ha spiegato Sergio Baviello, promotore dell'incontro fin dal primo momento – è che spesso occorre rivolgersi ad agenzie qualificate per districarsi in un terreno eccessivamente complicato dalla burocrazia».
Nardella ha promesso di portare queste istanze a Bruxelles, rilanciando l'importanza di adeguare i regolamenti europei alle nuove esigenze di mercato. «È necessario farsi trovare pronti – ha ribadito più volte – perché arrivare per primi, con i propri prodotti, nei mercati che oggi ci penalizzano con i dazi, sarà un vantaggio quando questi verranno rimossi».
Non solo: ha anche lanciato un'altra proposta, volta alla semplificazione. «Organizziamo una giornata di studio, un workshop – ha detto – con gli imprenditori del territorio, i tecnici europei e gli ambasciatori dei paesi dei nuovi mercati, per raccontare le opportunità che offre l'Europa, ma anche per dare indicazioni concrete su come accedervi».
L'eurodeputato ha lasciato gli imprenditori, prima di incontrare il sindaco Alessio Mantellassi (con cui ha discusso degli stessi temi e del ruolo delle istituzioni locali in relazione all'Europa), con una promessa:
«La sfida dell'Europa, adesso – ha concluso – è semplificare le norme. Dalle troppe regole del passato, dobbiamo passare al loro taglio: con meno regole, diventa più semplice anche per i cittadini esercitare un controllo».