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L'istituto scolastico di Capraia e Limite a un bivio: corre il rischio dell'accorpamento

01-11-2025 08:47 - Circondiario
A un anno dalla sospensione dei previsti accorpamenti scolastici in Toscana, la questione del dimensionamento torna nuovamente a scuotere il mondo della scuola. Dopo mesi di stop dovuti al contenzioso tra Regione e Ministero dell’Istruzione, il piano di riduzione delle autonomie scolastiche è destinato a ripartire. E questa volta, tra gli istituti al centro dell’attenzione, figura anche il Comprensivo di Capraia e Limite.

La nuova delibera regionale, approvata a seguito di un acceso confronto con il Ministero e delle pressioni legate agli obiettivi del Pnrr, prevede sedici accorpamenti in tutta la Toscana a partire dall’anno scolastico 2026/27. Nessuna scuola chiuderà, precisano da Firenze, e non ci saranno riduzioni di personale docente. Tuttavia, il numero di dirigenti scolastici e direttori dei servizi amministrativi diminuirà, con la conseguente fusione di più istituti sotto un’unica dirigenza.

Un’operazione tecnica, ma dalle profonde implicazioni territoriali. Secondo la graduatoria provvisoria elaborata dalla Regione, il Comprensivo di Capraia e Limite risulta tra i primi della lista per potenziale accorpamento nell’area fiorentina. Pur contando oltre 600 studenti, la soglia minima prevista per i comuni non montani, la scuola rischia di essere “sacrificata” per motivi di equilibrio complessivo nel numero delle autonomie.

A pesare, oltre ai numeri, potrebbero essere anche criteri come la storicità dell’istituto e la collocazione geografica, già utilizzati in passato per altre realtà. Un’ipotesi che preoccupa l’amministrazione comunale e l’intera comunità scolastica, pronte a difendere l’autonomia del plesso con ogni mezzo, anche legale. Già lo scorso anno, i sindaci dell’Unione Empolese-Valdelsa avevano dato mandato a un legale di predisporre un eventuale ricorso, e l’intenzione resta la stessa.

Nel frattempo, la vicenda assume i contorni di una partita istituzionale tra Roma e Firenze. La Regione Toscana, guidata da Eugenio Giani, dopo un iniziale tentativo di sospendere il procedimento in attesa del verdetto della Corte Costituzionale (atteso per il 18 novembre), ha dovuto fare marcia indietro di fronte alla dura replica del Ministero. Con una lettera dai toni severi, i dipartimenti del Miur hanno intimato alla Regione di ritirare la delibera di sospensione, ricordando che ogni ritardo rischia di configurare un danno erariale legato al mancato rispetto degli obiettivi Pnrr sulla riorganizzazione della rete scolastica.

Il 27 ottobre, con un nuovo atto approvato all’unanimità, la Giunta regionale ha quindi revocato la precedente sospensione e riattivato la procedura, affidando alle amministrazioni provinciali il compito di individuare entro il 22 novembre gli istituti da accorpare.

Per Capraia e Limite, le prossime settimane saranno dunque decisive. Il destino dell’istituto dipenderà dai criteri che verranno applicati e dalle scelte che la Città Metropolitana di Firenze adotterà per bilanciare numeri, geografia e storia dei singoli plessi.

Sul territorio cresce l’attesa, ma anche la determinazione a non perdere un presidio educativo che negli anni ha rappresentato molto più di una semplice scuola. «Difendere l’autonomia dell’istituto – commentano fonti locali – significa difendere la qualità del servizio e il legame con la comunità».

In un contesto dove l’efficienza amministrativa sembra spesso prevalere sulla dimensione sociale ed educativa, Capraia e Limite si prepara a giocare la sua partita più importante: restare una scuola autonoma, per continuare a essere il cuore pulsante di un territorio che nella scuola vede il proprio futuro.