'L'italia dei favori', con Stefano Tamburini nei sistemi di potere
06-12-2025 11:24 - Libridine
Favori ai potenti, diritti spacciati per favori, risarcimenti di devastazioni ambientali solo paventati ma sempre come se fossero concessioni; opere pubbliche promesse e mai realizzate facendo cortesie a chi ha interesse che quelle opere non ci siano. E ancora, Sistemi di Potere che si basano sull'elargizione di favori in cambio di voti e sulla più o meno velata negazione dei diritti a chi di quel Sistema non fa parte. Attraverso otto storie esemplari, il libro “L'Italia dei favori” ripercorre gli ultimi decenni di un Paese che vede sempre di più privilegiare gli Interessi Particolari a danno di quelli Generali.

Fonte: Ufficio stampa
Così i diritti contrabbandati per concessioni provocano in maniera sistematica un crollo dell'affluenza alle urne, una progressione devastante nella partecipazione che subisce picchi al ribasso in coincidenza con gli episodi più gravi. E anche il prosperare di questi Sistemi di Potere che lavorano soprattutto alla perpetuazione del Potere, elargendo favori. E non solo quelli. L'autore del libro è Stefano Tamburini, giornalista, già direttore di Corriere Romagna, Agl (l'agenzia dell'allora Gruppo Espresso che curava il notiziario nazionale per 18 quotidiani locali), la Città di Salerno e Il Tirreno. Quelle del libro “L'Italia dei favori” (Edizioni Il Foglio Letterario) sono storie che Tamburini ha potuto vivere direttamente – durante il suo viaggio professionale nei quotidiani locali di mezza Italia – e che rivelano le sciagure provocate dai partiti e dai loro appetiti di potere per il potere. Storie dove il cittadino è vittima, e poco importa se i comportamenti dei politici siano stati o meno esaminati dalla magistratura e giudicati anche non illegali. Perché l'ottica con cui viene osservato il progressivo degrado della qualità della politica non è quella del codice penale o civile.
E non si ferma neppure al lato più genuino dell'etica. Quello che potrebbe sembrare un duro attacco alla politica in realtà è un atto d'amore per la democrazia e della sua essenza più genuina, quella del rispetto della rappresentanza e, soprattutto, dei cittadini rappresentati. Il viaggio comincia circa 35 anni fa con il primo arresto di un'intera giunta regionale in Abruzzo (1992) rivelatore di un Sistema ultra clientelare. E prosegue passando per la Romagna (con una grande speculazione immobiliare mascherata dietro la ristrutturazione di uno stadio) e per la Campania con la descrizione di una stagione particolare del Sistema che gira intorno a Vincenzo De Luca, prima sindaco di Salerno, poi presidente della Regione, nel frattempo molto altro ancora. Salerno è il luogo simbolo della clientela elevata a regola principe, dove essere contro non solo non è facile ma soprattutto non “conviene”. Molte delle tappe del libro sono ambientate in Toscana ma, come le altre, sono semplicemente esemplari di comportamenti simili a quelli di altre latitudini.
E non si ferma neppure al lato più genuino dell'etica. Quello che potrebbe sembrare un duro attacco alla politica in realtà è un atto d'amore per la democrazia e della sua essenza più genuina, quella del rispetto della rappresentanza e, soprattutto, dei cittadini rappresentati. Il viaggio comincia circa 35 anni fa con il primo arresto di un'intera giunta regionale in Abruzzo (1992) rivelatore di un Sistema ultra clientelare. E prosegue passando per la Romagna (con una grande speculazione immobiliare mascherata dietro la ristrutturazione di uno stadio) e per la Campania con la descrizione di una stagione particolare del Sistema che gira intorno a Vincenzo De Luca, prima sindaco di Salerno, poi presidente della Regione, nel frattempo molto altro ancora. Salerno è il luogo simbolo della clientela elevata a regola principe, dove essere contro non solo non è facile ma soprattutto non “conviene”. Molte delle tappe del libro sono ambientate in Toscana ma, come le altre, sono semplicemente esemplari di comportamenti simili a quelli di altre latitudini.
La prima è quella dedicata a una delle (ex) capitali della siderurgia, Piombino, luogo di nascita e di formazione dell'autore, dove la prigionia del passato si trasforma in sudditanza verso interlocutori lontani ai quali chiedere continuamente “per favore” l'elargizione di concessioni che invece sarebbero diritti da pretendere: infrastrutture moderne, risanamento ecologico e risarcimento per i saccheggi ambientali. Allo scempio ambientale e al degrado economico si aggiunge poi il colossale imbroglio di un rigassificatore pericolosissimo e inutile, se non agli interessi speculativi dei broker, in un piccolo porto e grazie a una legge speciale che serve a eludere quelle ordinarie. E, soprattutto, a creare un precedente utile per replicare l'imbroglio anche per altre situazioni simili. Poi c'è la novella triste dell'autostrada Tirrenica, il tratto fantasma da Rosignano a Tarquinia, promessa da sempre e che non si farà mai con un intreccio di responsabilità gravi a ogni livello e in tutti gli schieramenti politici. La narrazione prosegue con le vicende di un piccolo comune turistico, San Vincenzo, in provincia di Livorno, esempio tipico dove lo sfruttamento della bellezza del luogo a un certo punto sfocia nel disastro più totale sul piano urbanistico e nella sudditanza di chi su questa ricchezza prospera e tende a eludere le regole di base.
Creando un rovesciamento della prospettiva, fino a quando l'arresto di un sindaco accusato di corruzione apre lo spiraglio a un cambio di strategia avversato dal tentativo di rivincita del partito delle scorciatoie. Uno dei blocchi più corposi del libro è dedicato a un intreccio indiretto tra infiltrazioni malavitose della grande criminalità organizzata nello smaltimento illegale dei fanghi di conceria con la palese incapacità della politica di ostacolarle. Protesa come è a inchinarsi a ogni tipo di Potere di quelli che hanno soldi per fare altri soldi sulle bollette dei cittadini, con la creazione di una multiutility dei servizi con tanto di quotazione in Borsa. E con la conseguente necessità di costruire impianti molto inquinanti e pericolosi per lo smaltimento dei rifiuti spacciati però come green. Il libro si chiude con un'appendice dedicata al Potere delle federazioni sportive, da decenni ostaggio dei soliti personaggi, con incursioni e porte girevoli con la politica. Con le immancabili forme di nepotismo e amichettismo che si intrecciano con conflitti di interessi devastanti. E con un'età media di questi dirigenti che è molto oltre quella dei loro colleghi degli altri grandi Paesi, con una presenza femminile risibile e uno spazio per il dissenso molto vicino allo zero. Qui “L'Italia dei favori” diventa laboratorio per metodi di creazione del consenso praticamente perfetti per chi il potere lo vuol far diventare come un matrimonio vecchio stampo, quello con la formula “finché morte non vi separi”.
“L'Italia dei favori” è dunque un viaggio nella memoria di percezioni fuorvianti e di attacchi al cuore della partecipazione. E anche di tradimenti dell'essenza delicata della democrazia e dei suoi valori, premendo sull'acceleratore di scandali non necessariamente giudiziari. Il libro – alternando lo stile del romanzo-verità, dell'inchiesta giornalistica e dell'analisi saggistica – racconta storie di uomini che incarnano Sistemi di Potere che si fanno forti con i deboli e sono proni al cospetto di chi ha già tanto e chiede di più, sempre di più. È una raccolta di avvenimenti che seminano illusioni di convenienza su una conduzione perversa della Cosa Pubblica, specialmente in quella più a contatto con il cittadino. È un collage di abbagli spacciati per specchiate verità, di territori devastati e traditi, di affari per pochi e lacrime e sangue per tanti. Messa tutta insieme, è la storia dell'Italia dei Favori, uno Stato nello Stato che prospera grazie a un'evoluzione dello scambio dell'opportunismo, dello stare dalla parte di chi comanda perché conviene o, alla peggio, “perché non si sa mai”. È la storia delle devastazioni di territori sulla base di grandi affari per circoli esclusivi e briciole distribuite al popolo per quel tanto che basta a farlo restare silente o, quantomeno, abbracciato alla rassegnazione.
“L'Italia dei favori” è dunque un viaggio nella memoria di percezioni fuorvianti e di attacchi al cuore della partecipazione. E anche di tradimenti dell'essenza delicata della democrazia e dei suoi valori, premendo sull'acceleratore di scandali non necessariamente giudiziari. Il libro – alternando lo stile del romanzo-verità, dell'inchiesta giornalistica e dell'analisi saggistica – racconta storie di uomini che incarnano Sistemi di Potere che si fanno forti con i deboli e sono proni al cospetto di chi ha già tanto e chiede di più, sempre di più. È una raccolta di avvenimenti che seminano illusioni di convenienza su una conduzione perversa della Cosa Pubblica, specialmente in quella più a contatto con il cittadino. È un collage di abbagli spacciati per specchiate verità, di territori devastati e traditi, di affari per pochi e lacrime e sangue per tanti. Messa tutta insieme, è la storia dell'Italia dei Favori, uno Stato nello Stato che prospera grazie a un'evoluzione dello scambio dell'opportunismo, dello stare dalla parte di chi comanda perché conviene o, alla peggio, “perché non si sa mai”. È la storia delle devastazioni di territori sulla base di grandi affari per circoli esclusivi e briciole distribuite al popolo per quel tanto che basta a farlo restare silente o, quantomeno, abbracciato alla rassegnazione.
“L'Italia dei favori” (Storie di Sistemi di Potere nel Paese degli Interessi Particolari - I diritti spacciati per concessioni e i cittadini in fuga dalle urne), di Stefano Tamburini, prefazione di Giustino Parisse, 412 pagine, versione cartacea 16 euro (acquistabile on line o prenotabile in qualsiasi
libreria), versione ebook 5,99 euro.
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Fonte: Ufficio stampa






