La parola al meteorologo/ Empoli più calda di +0.9° C: novembre conferma la “nuova normalità” climatica
08-12-2025 16:17 - Opinioni
di Gordon Baldacci
Per ritrovare un dato simile si deve tornare al 2014, dove però in quel caso il quadro delle piogge vedeva un deciso surplus.
Il mese si chiude su Empoli con un +0.9 °C rispetto alle medie degli ultimi quarantacinque anni, allungando il trend positivo iniziato nel 2018, sempre meno intervallato da eventuali sottomedia. Si deve indietreggiare almeno alla prima metà degli anni 2000 per trovare una maggiore dinamicità climatica
Se andiamo infatti a valutare gli ultimi venticinque anni, ben venti presentano valori sopramedia, aprendo quindi ad una nuova “normalità” per tutti coloro che sono la cosiddetta generazione Z.
Molti di essi, nati nei primi anni del nuovo secolo, hanno in mente un novembre diverso dal nostro. Adesso non è più un mese grigio, freddo, tardo autunnale. Anzi a più riprese come avevamo già segnalato nel pezzo sull'estate di San Martino, questo mese si veste ancora di giornate molto tiepide, magari intervallate da fasi perturbate, dove la neve in Appennino ormai fa notizia, come un evento epocale. Questi dati non fanno altro che confermare come per quasi una generazione, il “nuovo clima” è ormai la normalità; quello che per noi con qualche anno di età sulle spalle è un cambiamento importante, per molti di loro nati in un momento di transizione climatica è in qualche modo un contesto assolutamente normale.
Teniamo bene a mente questo che sembra un banale dettaglio, visto che se è vero che il clima sta cambiando velocemente, la media climatica degli ultimi venticinque anni sempre in rialzo, non è così esponenziale da far “percepire” questo cambio repentino, soprattutto nei mesi non estivi.
Uscendo dal nostro perimetro cittadino, la situazione allargata alla nazione, ha sfaccettature diverse, con la parte settentrionale della penisola sottomedia e qualche punta sopra nelle regioni centrali e meridionali. Tutto sommato in Italia il dato medio non è poi così lontano dalle anomalie registrate anche da noi. Il vero divario, come sempre, si nota allargando il campo d'osservazione.
Da mesi le zone scandinave e russe riportano dati sopramedia impressionanti. Non va meglio oltre la Manica, con il Regno Unito e le zone polari, sempre inserite nell'elenco delle anomalie positive. Nel mondo continua la fase sottomedia in America del Nord ed in Siberia, ma basta spostarsi verso il Canada o le zone attorno al Circolo Polare Artico per trovare anomalie molto estreme, in parte positive. Minori come entità ma non come estensioni territoriali quelle negative.
Insomma se sommiamo il tutto, novembre torna a livello globale a portare il dato mensile a risalire, aprendo ad uno scenario globale di graduale ascesa, sfiorando i 14 C° un dato che fino ad ottobre vedeva un lieve trend negativo generale e faceva “sperare” in una stasi della corse delle temperature.
Con novembre si chiude anche quella che è la stagione meteorologica autunnale, registrando su Empoli un'anomalia finale positiva +0.3 °C dimezzata rispetto al +0.6 °C del 2024, anche grazie e soprattutto ad un mese di ottobre in controtendenza rispetto all'anno scorso, molto meno caldo, seppur siccitoso.
Giungono intanto le prime proiezioni sui prossimi mesi, sulla stagione invernale 25/26 alle porte. Secondo gli ultimi aggiornamenti, nelle prossime settimane il vortice potrebbe essere influenzato da blocchi di alta pressione tra Groenlandia e Canada (quindi masse d'aria più "calde" della norma") e dalle ondulazioni del jet stream (la corrente a getto), configurazioni definite come forzanti d'onda verso l'alto.
Detto in parole semplici il vortice si presenterà molto probabilmente debolissimo per tutta la prima parte dell'Inverno (Dicembre). Questo indebolimento, e successiva scissione, potrebbe favorire la discesa di aria fredda e instabile verso latitudini più basse, aumentando la probabilità di ondate di maltempo sul Mediterraneo e sull'Italia.
In pratica, il vortice polare “spezzato” fungerà da veicolo per impulsi freddi diretti verso l'Europa centrale e meridionale, generando fasi di maltempo alternate a brevi pause più asciutte. La seconda parte di Dicembre, quindi, potrebbe risultare dinamica e caratterizzata da continui contrasti termici. Attenzione, questo non significa necessariamente il gelo e la neve nel cortile di casa, ma avere maggiori chance nella discesa di masse di aria via via più fredda.
Va anche detto che per rendere l'idea anche ai non addetti ai lavori, il Vortice Polare lo dobbiamo immaginare come un budino; per ogni cucchiaio che togliamo, la massa poi tende poi a ricompattarsi. Quindi come stiamo assistendo in questo momento ad esempio; una parte importante della massa fredda in discesa dal Polo Nord è andata a finire in America, noi in risposta ci siamo presi una risalita dell'alta africana nella fase successiva alla discesa, con il ricompattamento della massa fredda.
Appare chiaro che ogni volta giungono segnali di una discesa di aria fredda da nord, non necessariamente è detto che scivoli verso di noi, che abbia il carburante necessario per arrivare all'Italia, insomma, non basta che il Vortice Polare perda pezzi, molto se non tutto dipende da dove li perde. Vedremo e più avanti affronteremo anche questo tema in maniera più specifica.
Intanto ricordiamoci sempre di non farci trarre in inganno dalla percezione locale, considerando casa nostra, il nostro piccolo agglomerato urbano come il centro del mondo, convinti che se qui fa freddo o caldo, sia il segnale che tutto l'emisfero faccia pendere la bilancia su una anomalia o verso quella opposta.
Con l'inizio del mese di dicembre, entriamo in possesso delle rilevazioni climatiche del mese precedente. Novembre 2025 rimette in moto localmente e globalmente l'andamento verso l'alto delle anomalie climatiche, in un contesto pluviometrico che su Empoli vede un leggero sottomedia.
Dati alla mano, il penultimo mese dell'anno, registra un netto balzo rispetto al 2024, pur non raggiungendo i picchi degli anni che vanno dal 2020 al 2023. Per ritrovare un dato simile si deve tornare al 2014, dove però in quel caso il quadro delle piogge vedeva un deciso surplus.
Il mese si chiude su Empoli con un +0.9 °C rispetto alle medie degli ultimi quarantacinque anni, allungando il trend positivo iniziato nel 2018, sempre meno intervallato da eventuali sottomedia. Si deve indietreggiare almeno alla prima metà degli anni 2000 per trovare una maggiore dinamicità climatica
Se andiamo infatti a valutare gli ultimi venticinque anni, ben venti presentano valori sopramedia, aprendo quindi ad una nuova “normalità” per tutti coloro che sono la cosiddetta generazione Z.
Molti di essi, nati nei primi anni del nuovo secolo, hanno in mente un novembre diverso dal nostro. Adesso non è più un mese grigio, freddo, tardo autunnale. Anzi a più riprese come avevamo già segnalato nel pezzo sull'estate di San Martino, questo mese si veste ancora di giornate molto tiepide, magari intervallate da fasi perturbate, dove la neve in Appennino ormai fa notizia, come un evento epocale. Questi dati non fanno altro che confermare come per quasi una generazione, il “nuovo clima” è ormai la normalità; quello che per noi con qualche anno di età sulle spalle è un cambiamento importante, per molti di loro nati in un momento di transizione climatica è in qualche modo un contesto assolutamente normale.
Teniamo bene a mente questo che sembra un banale dettaglio, visto che se è vero che il clima sta cambiando velocemente, la media climatica degli ultimi venticinque anni sempre in rialzo, non è così esponenziale da far “percepire” questo cambio repentino, soprattutto nei mesi non estivi.
Uscendo dal nostro perimetro cittadino, la situazione allargata alla nazione, ha sfaccettature diverse, con la parte settentrionale della penisola sottomedia e qualche punta sopra nelle regioni centrali e meridionali. Tutto sommato in Italia il dato medio non è poi così lontano dalle anomalie registrate anche da noi. Il vero divario, come sempre, si nota allargando il campo d'osservazione.
Da mesi le zone scandinave e russe riportano dati sopramedia impressionanti. Non va meglio oltre la Manica, con il Regno Unito e le zone polari, sempre inserite nell'elenco delle anomalie positive. Nel mondo continua la fase sottomedia in America del Nord ed in Siberia, ma basta spostarsi verso il Canada o le zone attorno al Circolo Polare Artico per trovare anomalie molto estreme, in parte positive. Minori come entità ma non come estensioni territoriali quelle negative.
Insomma se sommiamo il tutto, novembre torna a livello globale a portare il dato mensile a risalire, aprendo ad uno scenario globale di graduale ascesa, sfiorando i 14 C° un dato che fino ad ottobre vedeva un lieve trend negativo generale e faceva “sperare” in una stasi della corse delle temperature.
Con novembre si chiude anche quella che è la stagione meteorologica autunnale, registrando su Empoli un'anomalia finale positiva +0.3 °C dimezzata rispetto al +0.6 °C del 2024, anche grazie e soprattutto ad un mese di ottobre in controtendenza rispetto all'anno scorso, molto meno caldo, seppur siccitoso.
Giungono intanto le prime proiezioni sui prossimi mesi, sulla stagione invernale 25/26 alle porte. Secondo gli ultimi aggiornamenti, nelle prossime settimane il vortice potrebbe essere influenzato da blocchi di alta pressione tra Groenlandia e Canada (quindi masse d'aria più "calde" della norma") e dalle ondulazioni del jet stream (la corrente a getto), configurazioni definite come forzanti d'onda verso l'alto.
Detto in parole semplici il vortice si presenterà molto probabilmente debolissimo per tutta la prima parte dell'Inverno (Dicembre). Questo indebolimento, e successiva scissione, potrebbe favorire la discesa di aria fredda e instabile verso latitudini più basse, aumentando la probabilità di ondate di maltempo sul Mediterraneo e sull'Italia.
In pratica, il vortice polare “spezzato” fungerà da veicolo per impulsi freddi diretti verso l'Europa centrale e meridionale, generando fasi di maltempo alternate a brevi pause più asciutte. La seconda parte di Dicembre, quindi, potrebbe risultare dinamica e caratterizzata da continui contrasti termici. Attenzione, questo non significa necessariamente il gelo e la neve nel cortile di casa, ma avere maggiori chance nella discesa di masse di aria via via più fredda.
Va anche detto che per rendere l'idea anche ai non addetti ai lavori, il Vortice Polare lo dobbiamo immaginare come un budino; per ogni cucchiaio che togliamo, la massa poi tende poi a ricompattarsi. Quindi come stiamo assistendo in questo momento ad esempio; una parte importante della massa fredda in discesa dal Polo Nord è andata a finire in America, noi in risposta ci siamo presi una risalita dell'alta africana nella fase successiva alla discesa, con il ricompattamento della massa fredda.
Appare chiaro che ogni volta giungono segnali di una discesa di aria fredda da nord, non necessariamente è detto che scivoli verso di noi, che abbia il carburante necessario per arrivare all'Italia, insomma, non basta che il Vortice Polare perda pezzi, molto se non tutto dipende da dove li perde. Vedremo e più avanti affronteremo anche questo tema in maniera più specifica.
Intanto ricordiamoci sempre di non farci trarre in inganno dalla percezione locale, considerando casa nostra, il nostro piccolo agglomerato urbano come il centro del mondo, convinti che se qui fa freddo o caldo, sia il segnale che tutto l'emisfero faccia pendere la bilancia su una anomalia o verso quella opposta.






