19 Luglio 2025
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Le cento donazioni di Ivan, e la Pubblica Assistenza festeggia il traguardo

18-07-2025 00:26 - Cronaca
Ivan Cioli ha raggiunto un traguardo straordinario: la sua centesima donazione di sangue. Un gesto che non è solo simbolico, ma rappresenta un impegno costante e silenzioso, ma assolutamente fondamentale per la comunità. Ivan è un membro attivo dei Donatori di Sangue dell'Associazione Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino, un'organizzazione che da sempre si impegna a sensibilizzare sulla cultura del dono, un aspetto che in tempi di crisi delle scorte di sangue ha bisogno più che mai di volti e storie autentiche.

Quando Ivan si prepara a donare, non è solo un atto fisico, ma una vera e propria battaglia morale. "Dal punto di vista della salute sto bene," ci racconta, "ma a livello morale mi sento come San Giorgio contro il drago, a spada tratta. Sono davvero orgoglioso di me stesso." Nonostante questa sensazione di soddisfazione, Ivan è un uomo di poche parole quando si tratta di divulgare la sua esperienza. "Non sono un divulgatore e non riesco a diffondere questa cosa. Se qualcuno me lo chiede, lo dico, altrimenti non entro in questi discorsi."

Un aspetto fondamentale della donazione di sangue, secondo Ivan, è che non tutti si sentono pronti o fisicamente idonei. "La donazione è una scelta personale," afferma. "Non tutti se la sentono per vari motivi, e soprattutto bisogna essere fisicamente portati per donare." Un tema che lo ha toccato da vicino: "Non sono nemmeno riuscito a convincere i miei figli a donare," racconta, ma senza rimpianti. "Se qualcuno non lo fa, non lo giudico."

Ivan ha avuto alcune "reazioni avverse" dopo le sue donazioni, ma nulla che gli abbia fatto pensare di smettere. "A volte sono rimasto sulla poltrona un quarto d'ora in più, ma niente di impossibile. Ultimamente dono il plasma, e anche se richiede più tempo, ho meno problemi." Ivan ammette che la donazione di sangue intero lo lascia a volte più spossato, "ma non ho mai pensato di smettere. Mi basta prendere un caffè un quarto d'ora prima della donazione e risolvo."

La novità di questi anni è la possibilità di donare anche le piastrine, un'opzione che Ivan ha accettato con entusiasmo. "Quando mi hanno proposto di donare le piastrine, non potevo che rispondere di sì. Sapere che qualcuno ha bisogno di me mi dà una soddisfazione immensa."

Se c'è un lato "divertente" della donazione, Ivan non ha dubbi: "La colazione gratis e il giorno di lavoro saltato!" ride, ricordando i tempi in cui, nel Dopoguerra, ai donatori veniva offerta una bistecca al posto della colazione. "Oggi ci danno un caffè, ma un piccolo contributo che ti dà una motivazione in più per andare," sottolinea.

Ivan è da sempre legato alle Pubbliche Assistenze di Empoli e Castelfiorentino, dove ha donato non solo il suo sangue, ma anche il 5 per mille. "Sono associato perché mi sembra una cosa normale, quasi scontata. Non frequento l'associazione e non vengo spesso, ma anche da lontano posso supportarla. Ho sempre provato una grande passione per questa realtà," afferma.

Ivan ha iniziato a donare sangue quando aveva 18 anni. "I miei genitori erano entrambi donatori, quindi mi sembrava una cosa naturale. Non capisco come ogni cittadino civile che passa per strada non vada a donare." Oggi, a distanza di oltre quarant'anni, la sua visione della donazione è ancora la stessa. "La donazione di sangue è qualcosa di splendido e meraviglioso. Se avessi conosciuto la donazione oggi, sarei comunque diventato donatore."

Una delle preoccupazioni di Ivan riguarda la diminuzione dei donatori giovani. "Tatuaggi, piercing, sesso non protetto, stili di vita poco adatti: oggi ci sono molte più barriere alla donazione," riflette. Ivan però non perde la speranza. "Ci sono sempre delle eccezioni. Ad esempio, conosco una ragazza che si fa un tatuaggio ogni sei mesi, sempre il giorno dopo la donazione. Le possibilità ci sono, ma manca una vera cultura della salute."

"Non parlerei di beneficenza o di carità. Non si dona per misericordia, si dona perché, in fondo, è un atto che può servire anche a te. Si dona per dare a chi ne ha bisogno una possibilità di vita, come un ponte che aiuta ad attraversare un momento di difficoltà."

Giovedì 24 luglio, l'Associazione Pubbliche Assistenze Riunite di Empoli e Castelfiorentino organizzerà la tradizionale cena d'estate, un'occasione per celebrare traguardi come quello di Ivan e per ringraziare tutti coloro che, ogni giorno, donano il loro tempo, il loro sangue e la loro energia per la comunità. Per Ivan, questo è solo l'inizio di un impegno che non smetterà mai di vedere come un atto di vita e solidarietà reciproca.
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