Maccari (M5S) sulla Multiutility: "Sì al pubblico, no alla Borsa"
03-10-2025 10:00 - Politica
Un consiglio comunale denso di temi caldi quello che si è svolto lunedì 29 settembre a Empoli, dove tra gli atti approvati figurano il Documento Unico di Programmazione (DUP), il riconoscimento dello Stato di Palestina e la delibera sulla Multiutility. Tre voti chiave per il Movimento Cinque Stelle, che si è distinto per una linea netta e coerente, anche se in parte divergente da quella della maggioranza.
Jacopo Maccari, capogruppo M5S in consiglio comunale, ha espresso voto contrario sul DUP, favorevole al riconoscimento della Palestina, ma soprattutto ha marcato una posizione critica sulla delibera relativa alla Multiutility, votando contro l'atto principale e a favore invece di un ordine del giorno accompagnatorio che ne mitiga i contenuti.
«La gestione in-house è la strada migliore per garantire servizi di qualità, trasparenza e tariffe più eque ai cittadini – ha dichiarato Maccari –. È difficile pensare che ciò sia possibile con una società già in parte privata e, ancor più, quotata in borsa».
Il consigliere ha spiegato il senso del suo voto differenziato, sottolineando come la delibera approvata indichi l'attuale assetto – con una parziale privatizzazione e la prospettiva della quotazione – come modello da mantenere, una posizione che il M5S non condivide. Diverso invece il giudizio sull'ordine del giorno allegato, che «impegna il Comune a sostenere un assetto completamente pubblico e a rifiutare la quotazione in borsa, anche nella futura discussione sullo statuto».
Una linea chiara, che però – assicura Maccari – non incrina l’unità della coalizione: «Non c'è alcuna frattura. Gli obiettivi restano comuni. Il mio è stato un approccio diverso, ma condividiamo lo stesso traguardo».
E proprio su questo fronte, il consigliere rilancia l’attenzione verso il prossimo appuntamento politico: il referendum comunale del 9 novembre 2025. «Invito tutti i cittadini empolesi a votare Sì al referendum abrogativo contro la Multiutility – afferma – per una gestione interamente pubblica di acqua, energia e rifiuti. Sarà un passaggio fondamentale per rivendicare una gestione più corretta, meno onerosa e più vicina al territorio».
Conclude con fermezza Maccari: «Diciamo no alla quotazione in borsa, no alla privatizzazione dei servizi, e sì a un modello completamente in-house. Questa è la direzione che sosteniamo, con decisione e chiarezza».
Jacopo Maccari, capogruppo M5S in consiglio comunale, ha espresso voto contrario sul DUP, favorevole al riconoscimento della Palestina, ma soprattutto ha marcato una posizione critica sulla delibera relativa alla Multiutility, votando contro l'atto principale e a favore invece di un ordine del giorno accompagnatorio che ne mitiga i contenuti.
«La gestione in-house è la strada migliore per garantire servizi di qualità, trasparenza e tariffe più eque ai cittadini – ha dichiarato Maccari –. È difficile pensare che ciò sia possibile con una società già in parte privata e, ancor più, quotata in borsa».
Il consigliere ha spiegato il senso del suo voto differenziato, sottolineando come la delibera approvata indichi l'attuale assetto – con una parziale privatizzazione e la prospettiva della quotazione – come modello da mantenere, una posizione che il M5S non condivide. Diverso invece il giudizio sull'ordine del giorno allegato, che «impegna il Comune a sostenere un assetto completamente pubblico e a rifiutare la quotazione in borsa, anche nella futura discussione sullo statuto».
Una linea chiara, che però – assicura Maccari – non incrina l’unità della coalizione: «Non c'è alcuna frattura. Gli obiettivi restano comuni. Il mio è stato un approccio diverso, ma condividiamo lo stesso traguardo».
E proprio su questo fronte, il consigliere rilancia l’attenzione verso il prossimo appuntamento politico: il referendum comunale del 9 novembre 2025. «Invito tutti i cittadini empolesi a votare Sì al referendum abrogativo contro la Multiutility – afferma – per una gestione interamente pubblica di acqua, energia e rifiuti. Sarà un passaggio fondamentale per rivendicare una gestione più corretta, meno onerosa e più vicina al territorio».
Conclude con fermezza Maccari: «Diciamo no alla quotazione in borsa, no alla privatizzazione dei servizi, e sì a un modello completamente in-house. Questa è la direzione che sosteniamo, con decisione e chiarezza».
Il referendum del 9 novembre rappresenterà dunque una tappa cruciale per il futuro della gestione dei servizi pubblici a Empoli, e il Movimento Cinque Stelle si prepara a farne un banco di prova politico, ma anche civico.