Multiutility, Fdi spiega il suo "no" all'odg contro la quotazione in Borsa
01-10-2025 08:29 - Politica
Nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia Empoli – composto da Cosimo Carriero (capogruppo), Francesca Peccianti e Danilo Di Stefano – ha espresso voto favorevole all’aggiornamento della delibera n. 93/2022 relativa alla Multiutility Toscana.
La modifica approvata, che introduce l’obbligo di un passaggio in Consiglio comunale sulle decisioni assunte dal sindaco di Empoli all’interno della Holding Toscana, rappresenta, per Fdi " un passo avanti sul piano della trasparenza democratica e della responsabilità politica, perché restituisce centralità all’organo elettivo e quindi ai cittadini che esso rappresenta".
Diversa la posizione assunta dai consiglieri di Fratelli d'Italia sull’ordine del giorno accompagnatorio, presentato da Sinistra Italiana e votato da tutta la maggioranza, - e dal Movimento Cinquestelle. “Abbiamo votato contro – spiegano Carriero, Peccianti e Di Stefano – perché non condividiamo la scelta politica di escludere a priori la possibilità della quotazione in Borsa dal novero delle possibilità. Non si può affrontare un tema di questa portata con preclusioni ideologiche: la quotazione è uno degli strumenti che, se valutato nel merito e regolato con adeguati strumenti di tutela, può rafforzare la capacità d’investimento della Multiutility, migliorare i servizi e perseguire l’obiettivo di bollette meno care per famiglie e imprese sul modello di Hera S.p.A. (Holding Energia Risorse Ambiente) quotata in borsa, nata nel 2002 in Emilia-Romagna”.
Sottolineano i 3 consiglieri che " lo scorso mese di luglio, Plures – la nuova Multiutility nata dalla fusione delle principali aziende toscane – ha presentato un piano industriale che non prevede la quotazione in Borsa fino al 2029, per cui l’eventuale decisione sulla quotazione è rimandata agli assetti politici che si verranno a determinare dopo le prossime elezioni amministrative. È un dato importante, soprattutto se si considera che, fino alle ultime elezioni amministrative, lo stesso Partito Democratico si era dichiarato apertamente favorevole alla quotazione, presentandola come la via maestra per garantire solidità e sviluppo della società".
"Come Gruppo consiliare Fratelli d’Italia Empoli, quindi, in linea con quanto sostenuto sul tema da Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, unico tra i sindaci dei capoluoghi di centrodestra ad aver guidato i lavori per l’ingresso della città nella Multiutility, e oggi candidato alla presidenza della regione Toscana, abbiamo sottolineato la necessità di una società a maggioranza pubblica (almeno il 51%), con scelte gestionali affidate ai sindaci e non ai partiti, ribadendo che la quotazione in Borsa non deve essere un dogma né un tabù, ma una possibilità da valutare insieme ad altri strumenti finanziari", dicono Carriero, Peccianti e Di Stefano.
Che concludono: "È bene ricordare, inoltre, che la quotazione non comporta automaticamente la perdita del controllo pubblico: il diritto societario prevede strumenti come azioni a voto plurimo, patti parasociali o meccanismi di “anti-scalata” che consentono ai Comuni di mantenere la governance. Anzi, l’accesso al mercato dei capitali di rischio garantirebbe più trasparenza, una regolamentazione stringente da parte della Consob e la possibilità di sostenere lo sviluppo con tempi e risorse adeguate alla dimensione della sfida. In questo senso, la scelta di chiudere a priori la porta alla quotazione in Borsa – come detto già esclusa dal piano industriale di Plures fino al 2029 - non ci è parsa condivisibile perché, a nostro avviso, significa rinunciare a un’opzione che potrebbe tradursi in maggiori investimenti, migliori servizi e dividendi da reinvestire a beneficio dei cittadini. Fratelli d’Italia Empoli conferma dunque la propria linea: sì alla trasparenza, sì al coinvolgimento dei Consigli comunali, no ai pregiudizi ideologici che rischiano di indebolire una società strategica per i territori. Le decisioni sul futuro della Multiutility devono essere prese senza condizionamenti di parte, con uno sguardo pragmatico e nell’unico interesse che conta: quello dei cittadini e delle imprese che ogni giorno pagano i servizi e hanno diritto a un futuro fatto di tariffe sostenibili ed efficienza gestionale".
La modifica approvata, che introduce l’obbligo di un passaggio in Consiglio comunale sulle decisioni assunte dal sindaco di Empoli all’interno della Holding Toscana, rappresenta, per Fdi " un passo avanti sul piano della trasparenza democratica e della responsabilità politica, perché restituisce centralità all’organo elettivo e quindi ai cittadini che esso rappresenta".
Diversa la posizione assunta dai consiglieri di Fratelli d'Italia sull’ordine del giorno accompagnatorio, presentato da Sinistra Italiana e votato da tutta la maggioranza, - e dal Movimento Cinquestelle. “Abbiamo votato contro – spiegano Carriero, Peccianti e Di Stefano – perché non condividiamo la scelta politica di escludere a priori la possibilità della quotazione in Borsa dal novero delle possibilità. Non si può affrontare un tema di questa portata con preclusioni ideologiche: la quotazione è uno degli strumenti che, se valutato nel merito e regolato con adeguati strumenti di tutela, può rafforzare la capacità d’investimento della Multiutility, migliorare i servizi e perseguire l’obiettivo di bollette meno care per famiglie e imprese sul modello di Hera S.p.A. (Holding Energia Risorse Ambiente) quotata in borsa, nata nel 2002 in Emilia-Romagna”.
Sottolineano i 3 consiglieri che " lo scorso mese di luglio, Plures – la nuova Multiutility nata dalla fusione delle principali aziende toscane – ha presentato un piano industriale che non prevede la quotazione in Borsa fino al 2029, per cui l’eventuale decisione sulla quotazione è rimandata agli assetti politici che si verranno a determinare dopo le prossime elezioni amministrative. È un dato importante, soprattutto se si considera che, fino alle ultime elezioni amministrative, lo stesso Partito Democratico si era dichiarato apertamente favorevole alla quotazione, presentandola come la via maestra per garantire solidità e sviluppo della società".
"Come Gruppo consiliare Fratelli d’Italia Empoli, quindi, in linea con quanto sostenuto sul tema da Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, unico tra i sindaci dei capoluoghi di centrodestra ad aver guidato i lavori per l’ingresso della città nella Multiutility, e oggi candidato alla presidenza della regione Toscana, abbiamo sottolineato la necessità di una società a maggioranza pubblica (almeno il 51%), con scelte gestionali affidate ai sindaci e non ai partiti, ribadendo che la quotazione in Borsa non deve essere un dogma né un tabù, ma una possibilità da valutare insieme ad altri strumenti finanziari", dicono Carriero, Peccianti e Di Stefano.
Che concludono: "È bene ricordare, inoltre, che la quotazione non comporta automaticamente la perdita del controllo pubblico: il diritto societario prevede strumenti come azioni a voto plurimo, patti parasociali o meccanismi di “anti-scalata” che consentono ai Comuni di mantenere la governance. Anzi, l’accesso al mercato dei capitali di rischio garantirebbe più trasparenza, una regolamentazione stringente da parte della Consob e la possibilità di sostenere lo sviluppo con tempi e risorse adeguate alla dimensione della sfida. In questo senso, la scelta di chiudere a priori la porta alla quotazione in Borsa – come detto già esclusa dal piano industriale di Plures fino al 2029 - non ci è parsa condivisibile perché, a nostro avviso, significa rinunciare a un’opzione che potrebbe tradursi in maggiori investimenti, migliori servizi e dividendi da reinvestire a beneficio dei cittadini. Fratelli d’Italia Empoli conferma dunque la propria linea: sì alla trasparenza, sì al coinvolgimento dei Consigli comunali, no ai pregiudizi ideologici che rischiano di indebolire una società strategica per i territori. Le decisioni sul futuro della Multiutility devono essere prese senza condizionamenti di parte, con uno sguardo pragmatico e nell’unico interesse che conta: quello dei cittadini e delle imprese che ogni giorno pagano i servizi e hanno diritto a un futuro fatto di tariffe sostenibili ed efficienza gestionale".