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Nascosti: "un concorso di idee per rilanciare il commercio in centro"

21-07-2025 16:23 - Le interviste di Clebs.it
“Il commercio ha bisogno di una scossa, di un nuovo modello che superi quello attuale che ormai ha dato quanto poteva”. A parlare è Nicola Nascosti, esponente di Forza Italia, e personaggio di spicco della politica locale e regionale ormai da anni. Il suo ragionamento sul commercio parte proprio dagli anni nei quali era impegnato direttamente in politica, precisamente dagli albori del luglio empolese

Un'iniziativa che nasce con l'amministrazione Bugli e che ebbe un notevole successo. Poi è seguito l'accordo di programma sulla grande distribuzione che introduceva la figura del centro naturale commerciale come soggetto capace di poter interloquire con le amministrazioni. Quell'accordo prevedeva diverse cose tra cui la chiusura della Coop di via Veronese che poi non c'è stata

Oltre a questo?
Che il centro potesse essere un unicum con la grande distribuzione che arrivava a Santa Maria, navette gratis che collegassero i due poli del commercio cittadino e progetti concertati. Lo sviluppo di questo schema ha portato ad una serie di iniziative che proseguono ancora oggi

Qual è la riflessione che fai in merito?
Con una battuta si potrebbe dire che le lucine non possono andare bene per tutte le stagioni. E' vero che sono iniziative che inizialmente hanno portato benefici e resa al centro di Empoli, ma più come presenze che non come effettivi ritorni economici. Una prova è anche la continua chiusura dei negozi nel centro, cosa che tutti possono vedere. Un dato che deve essere osservato. Le iniziative sono oggettivamente aumentate in modo esponenziale ed è positivo ma dall'altro lato quest'ultimo aspetto non va certo dimenticato. Insomma, nonostante le numerose iniziative non c'è l'inversione di tendenza auspicata

Altre osservazioni sul centro storico?
Nella seconda giunta Barnini c'era stato un tentativo di ragionare sulla tipologia di residenza che è ben superiore alle capacità abitative degli appartamenti. Questo porta ad un inevitabile impatto con il decoro urbano. Un esempio è l'abbandono dei rifiuti che non è solo dovuto al commerciante ma anche a situazioni abitative sovradimensionate o irregolari. E su questo gli strumenti per intervenire ci sono

Come si è arrivati a questo?
Anzitutto col frazionamento degli immobili esistenti. Poi, come Lucca insegna col sindaco di Forza Italia Pietro Fazzi, c'era la possibilità di impedire che certi tipi di negozi venissero aperti nel centro. Mi riferisco a kebab e money transfer che da noi non mancano. Alcune zone ormai sono completamente estranee alla tipicità del nostro giro. Anche questo sarà un segnale che qualcosa non funziona

Dalla denuncia alla proposta: cosa fare?
A Empoli si potrebbe iniziare a dare un segnale

Ovvero?
Un concorso di idee per il prossimo Natale

Aprirsi ad idee nuove?
Certo. I contributi che il Comune eroga per le iniziative vadano in parte all'associazione centro storico ma si faccia anche un bando per chi, dall'esterno, porta idee. Potrebbe essere un volano di rilancio visto che il modello degli ultimi anni ha ormai dato quello che poteva ed i risultati non sono esaltanti. E poi sarebbe ora di cambiare anche la legge regionale visto che il problema esiste ovunque. C'è bisogno di idee diverse e Firenze lo dimostra

Cioè?
Anche se non è della mia parte politica, non ho alcun problema a dire che quanto la sindaca Funaro ha fatto per via Palazzuolo è un'ottima idea. Invece di fare solo iniziative, la Giunta ha messo su un progetto di ristrutturazione e, grazie anche ad un intervento della fondazione della Cassa di risparmio di Firenze della quale ricordo che anche il nostro Comune è socio, vengono dati finanziamenti ai titolari dei fondi per aprire botteghe artigiane. E' un progetto interessante. Non hanno chiesto soldi per le luci ma per interventi per mettere a disposizione fondi sfitti ad attività artigianali tipiche di Firenze. Brava Funaro che si è posta il problema dei fondi sfitti trovando una soluzione

Un modo per garantire anche l'identità di un centro
Certo, cosa che ora a Empoli non c'è. E gli strumenti per poterlo fare esistono, come appunto Firenze dimostra. Ma se lo schema è sempre lo stesso, novità non ce ne saranno ed i dati dimostrano che questo modello ha fatto il suo tempo. Il livello di soddisfazione dei commerciati non è certo al massimo e la cosa è sotto gli occhi di tutti

Marco Mainardi