Non numeri ma persone, al “Pontormo” la Notte Bianca del Les dedicata alla sicurezza sul lavoro
20-12-2025 08:36 - Primo piano
Una scuola aperta, viva, attraversata da voci, immagini, domande difficili e necessarie. La Notte Bianca del Liceo Economico Sociale “Pontormo” di Empoli si è trasformata quest’anno in un intenso momento di riflessione collettiva sul tema della sicurezza sul lavoro, scegliendo di affrontarlo con il linguaggio della conoscenza, dell’arte e dell’emozione. Un impegno che ha coinvolto studenti, docenti, ex allievi, esperti e testimoni diretti, sotto la guida della dirigente scolastica Filomena Palmesano.
«Ogni anno la Notte Bianca ha una tematica di impegno – ha spiegato la dirigente – e quest’anno abbiamo scelto la sicurezza sul lavoro. È un tema molto sentito, ma anche molto difficile da affrontare. Abbiamo voluto farlo con la leggerezza e la profondità che i nostri studenti sanno avere».
La mostra: volti e storie, non statistiche
Ad accogliere il pubblico, nell’atrio della scuola, la mostra fotografica “Non numeri ma persone”, promossa dall’Associazione Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro “Ruggero Toffolutti”, fondata da Valeria Toffolutti Parrini in memoria del figlio Ruggero, morto sul lavoro a Piombino. Un’esposizione itinerante che ha attraversato molte città italiane e che restituisce dignità e volto alle vittime degli incidenti sul lavoro. «Basta fermarsi un momento davanti a queste immagini e leggere le storie – ha sottolineato Palmesano – per capire che non parliamo di numeri, ma di uomini e donne, spesso giovanissimi, che hanno perso la vita lavorando».
Una scuola che dialoga con la realtà
La serata - che è servita anche per presentare la scuola, i suoi docenti, le materie che propone, agli studenti del futuro - è stata il punto di arrivo di un percorso iniziato nelle settimane precedenti, con incontri di approfondimento che hanno coinvolto funzionari Inail, associazioni, lavoratori, imprenditori e sindacalisti, offrendo agli studenti punti di vista diversi sul mondo del lavoro e sui suoi rischi.
«La nostra idea di scuola – ha detto la dirigente – è quella di essere dentro la società, di dare strumenti per capire la realtà. Questa Notte Bianca è anche orientamento, è formazione civica, è consapevolezza».
Nei corridoi e nelle aule, i visitatori hanno potuto assistere a laboratori, installazioni e attività curate dagli studenti e dagli ex studenti che sono stati protagonisti anche di un simpatico e movimentato flash-mob sempre sul tema della sicurezza e degli infortuni sul lavoro.
Il teatro come voce della memoria
Il momento più intenso della serata è arrivato con il lavoro teatrale finale, frutto di una didattica condivisa che ha visto insieme docenti, studenti ed ex studenti. Sul palco, storie simbolo delle morti sul lavoro: la strage della ThyssenKrupp, la vicenda di Luana D’Orazio, la giovane operaia morta stritolata da un macchinario a Montemurlo, e quella di Ruggero Toffolutti.
In sala, presenti due figure che hanno dato alla serata un valore umano fortissimo: la madre di Luana D’Orazio e Valeria Toffolutti Parrini, giornalista e madre di Ruggero. Una presenza silenziosa e potentissima, che ha reso il teatro un luogo di ascolto e responsabilità.
«L’espressione teatrale è un altro modo per affrontare questi temi – ha spiegato Palmesano –. È un linguaggio che parla al cuore, che permette ai ragazzi di elaborare, di capire, di non dimenticare e anche di fare didattica».
Un segno, non una parentesi
La Notte Bianca del LES Pontormo non è stata una parentesi, ma un segno. «Vogliamo dare un piccolo contributo – ha concluso la dirigente – perché i nostri studenti, che tra pochi anni entreranno nel mondo del lavoro, portino con sé l’idea che la sicurezza non è un optional. È un diritto, è cultura, è rispetto della vita. E la scuola, nei cinque anni di percorso, deve seminare questi principi, affinché poi diventino una piantina e infine un albero, affinché l'insegnamento poi ricada sulle abidutini di vita dei ragazzi».
«Ogni anno la Notte Bianca ha una tematica di impegno – ha spiegato la dirigente – e quest’anno abbiamo scelto la sicurezza sul lavoro. È un tema molto sentito, ma anche molto difficile da affrontare. Abbiamo voluto farlo con la leggerezza e la profondità che i nostri studenti sanno avere».
La mostra: volti e storie, non statistiche
Ad accogliere il pubblico, nell’atrio della scuola, la mostra fotografica “Non numeri ma persone”, promossa dall’Associazione Nazionale per la Sicurezza sul Lavoro “Ruggero Toffolutti”, fondata da Valeria Toffolutti Parrini in memoria del figlio Ruggero, morto sul lavoro a Piombino. Un’esposizione itinerante che ha attraversato molte città italiane e che restituisce dignità e volto alle vittime degli incidenti sul lavoro. «Basta fermarsi un momento davanti a queste immagini e leggere le storie – ha sottolineato Palmesano – per capire che non parliamo di numeri, ma di uomini e donne, spesso giovanissimi, che hanno perso la vita lavorando».
Una scuola che dialoga con la realtà
La serata - che è servita anche per presentare la scuola, i suoi docenti, le materie che propone, agli studenti del futuro - è stata il punto di arrivo di un percorso iniziato nelle settimane precedenti, con incontri di approfondimento che hanno coinvolto funzionari Inail, associazioni, lavoratori, imprenditori e sindacalisti, offrendo agli studenti punti di vista diversi sul mondo del lavoro e sui suoi rischi.
«La nostra idea di scuola – ha detto la dirigente – è quella di essere dentro la società, di dare strumenti per capire la realtà. Questa Notte Bianca è anche orientamento, è formazione civica, è consapevolezza».
Nei corridoi e nelle aule, i visitatori hanno potuto assistere a laboratori, installazioni e attività curate dagli studenti e dagli ex studenti che sono stati protagonisti anche di un simpatico e movimentato flash-mob sempre sul tema della sicurezza e degli infortuni sul lavoro.
Il teatro come voce della memoria
Il momento più intenso della serata è arrivato con il lavoro teatrale finale, frutto di una didattica condivisa che ha visto insieme docenti, studenti ed ex studenti. Sul palco, storie simbolo delle morti sul lavoro: la strage della ThyssenKrupp, la vicenda di Luana D’Orazio, la giovane operaia morta stritolata da un macchinario a Montemurlo, e quella di Ruggero Toffolutti.
In sala, presenti due figure che hanno dato alla serata un valore umano fortissimo: la madre di Luana D’Orazio e Valeria Toffolutti Parrini, giornalista e madre di Ruggero. Una presenza silenziosa e potentissima, che ha reso il teatro un luogo di ascolto e responsabilità.
«L’espressione teatrale è un altro modo per affrontare questi temi – ha spiegato Palmesano –. È un linguaggio che parla al cuore, che permette ai ragazzi di elaborare, di capire, di non dimenticare e anche di fare didattica».
Un segno, non una parentesi
La Notte Bianca del LES Pontormo non è stata una parentesi, ma un segno. «Vogliamo dare un piccolo contributo – ha concluso la dirigente – perché i nostri studenti, che tra pochi anni entreranno nel mondo del lavoro, portino con sé l’idea che la sicurezza non è un optional. È un diritto, è cultura, è rispetto della vita. E la scuola, nei cinque anni di percorso, deve seminare questi principi, affinché poi diventino una piantina e infine un albero, affinché l'insegnamento poi ricada sulle abidutini di vita dei ragazzi».






