15 Maggio 2025
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Nuovo Castellani, il Comitato stadio sì ma non così presenta le osservazioni dei cittadini

13-05-2025 15:36 - Primo piano
Con l'avvio della Conferenza dei Servizi Preliminare lo scorso 7 aprile 2025, il progetto di riqualificazione dello Stadio Carlo Castellani entra nella fase decisiva. L’intervento, promosso dall’Empoli Football Club attraverso un project financing presentato al Comune di Empoli, prevede un importante ammodernamento dell’impianto sportivo, accompagnato da numerose strutture commerciali e direzionali. Ma il Comitato cittadino “Stadio Sì, ma NON così” solleva una serie di rilievi tecnici e urbanistici, chiedendo all’amministrazione e agli enti coinvolti un ripensamento.

Una ristrutturazione necessaria, ma più sostenibile Il Comitato non è contrario al recupero dello stadio, ma propone un modello meno impattante sul piano urbanistico, economico e ambientale. Le preoccupazioni principali riguardano la realizzazione di un nuovo centro commerciale e l’espansione dei parcheggi, che sottrarrebbero spazio alle attuali aree verdi, come il giardino della Maratona e il campo sussidiario. Secondo i membri del Comitato, sarebbe possibile una ristrutturazione più sobria e rispettosa del contesto, senza cementificare ulteriormente la zona.

Le criticità tecniche: fondazioni profonde e rischio per la falda Il progetto strutturale prevede l’impiego di fondazioni complesse e molto profonde: micropali da 18 metri e palancole metalliche infisse fino a 10 metri per realizzare piani interrati. Queste soluzioni, seppur efficaci dal punto di vista ingegneristico, sono ritenute dal Comitato troppo invasive per il sottosuolo empolese, soprattutto in un’area a rischio idrogeologico. Il sito si trova infatti vicino al campo pozzi che serve l'acquedotto cittadino, ma nel progetto – segnalano i cittadini – mancano valutazioni aggiornate sugli impatti sulle falde acquifere e sulle interferenze con l’idraulica sotterranea.

A preoccupare è anche il fatto che la relazione geotecnica allegata al progetto, pur datata febbraio 2025, è in realtà stata redatta nel 2016, risultando quindi non allineata con le normative tecniche e ambientali attuali. Il Comitato chiede perciò un aggiornamento completo degli studi, incluse prove in sito e un nuovo censimento dei pozzi esistenti.

Parcheggi sovradimensionati, aree verdi sacrificate Il piano prevede una significativa espansione dei parcheggi: tra stalli in superficie, interrati e spazi per bus, si parla di circa 40.000 mq, in parte su aree oggi verdi e alberate. Ma secondo il Comitato, il calcolo del fabbisogno non è chiaro e presenta incongruenze. Inoltre, si sottolinea che i 817 posti auto in via Serravalle, da anni al servizio di piscina, parco e mercato, non sono stati conteggiati nella valutazione.

La nuova viabilità, con una strada che corre lungo l’Orme e una rotonda in forte pendenza, è considerata poco funzionale e potenzialmente pericolosa. Già oggi, la zona registra traffico intenso nei giorni di partita, e l’aggiunta di nuove attività (negozi, auditorium, uffici) potrebbe peggiorare la situazione. Per questo, il Comitato propone uno studio specifico da parte di un esperto in trasporti.

Il centro commerciale: un nuovo “Coppone”? Al centro delle critiche anche la previsione di una nuova area commerciale accanto allo stadio. Con oltre 6.000 mq di negozi e altri 3.000 di uffici, la struttura viene paragonata al centro commerciale “Coppone”, inaugurato nel 2007 e considerato responsabile del declino del commercio di vicinato. In una città di meno di 50.000 abitanti, sottolinea il Comitato, l’aggiunta di un secondo polo commerciale così esteso rischia di infliggere un ulteriore colpo alle attività del centro storico e del quartiere Serravalle, già in sofferenza.

La questione etica della cessione gratuita del suolo Un ulteriore nodo riguarda la prevista cessione gratuita, da parte del Comune, di un terreno pubblico (pari a 12.000 mq) all’Empoli F.C. per la realizzazione di un albergo privato. Il terreno, inizialmente individuato nel campo sussidiario accanto allo stadio, sarà sostituito con un’altra area di proprietà comunale, ancora da definire. Il Comitato solleva dubbi di natura etica ed economica: è corretto cedere gratuitamente un bene pubblico a un soggetto privato per attività a scopo di lucro? E cosa accadrebbe se i vecchi proprietari, espropriati per fini pubblici, contestassero l’operazione?

Una richiesta di dialogo e trasparenza In conclusione, il Comitato “Stadio Sì, ma NON così” non si oppone al rinnovamento del Castellani, ma invita l’amministrazione a riconsiderare dimensioni e impatti del progetto, privilegiando una soluzione più sostenibile, rispettosa del territorio e realmente orientata al bene pubblico. Chiede aggiornamenti tecnici, trasparenza sulle cessioni patrimoniali, e l’apertura di un confronto reale con la cittadinanza.

Il destino dello stadio si gioca ora non solo sul terreno di gioco, ma anche sul campo, decisivo, della partecipazione democratica.
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