Opera da 27 milioni per la nuova condotta fognaria tra Pagnana e Cuoiodepur
12-12-2025 15:27 - Cronaca
Sta per partire uno dei più rilevanti interventi infrastrutturali nel settore idrico dell'Empolese-Valdelsa: la nuova condotta fognaria che collegherà il depuratore di Pagnana, nel comune di Empoli, con il depuratore consortile Cuoiodepur di Ponte a Egola, nel comune di San Miniato.
L'opera, dal valore di 27 milioni di euro, segna il “secondo tempo” della gestione del servizio idrico nell'area, aprendo la strada alla futura dismissione dell'impianto di Pagnana e al trattamento dei reflui civili dell'intera area urbana presso il depuratore sanminiatese.
L'intervento rientra nel più ampio “Accordo del Cuoio”, un progetto da oltre 200 milioni di euro per la riorganizzazione dei sistemi fognari e depurativi del Basso Valdarno, dell'Empolese-Valdelsa e della Valdinievole con l'obiettivo di superare la frammentazione attuale, basata su impianti datati o di medie dimensioni, e convogliare i reflui verso infrastrutture più grandi e performanti, come sta avvenendo in Valdinievole con il Tubone.
L'opera è stata illustrata presso l'impianto Cuoiodepur da Andrea Guastamacchia e Simone Millozzi, amministratore delegato e presidente di Acque, alla presenza del sindaco di San Miniato Simone Giglioli, dell'assessora empolese alla Transizione Ecologica Laura Mannucci, del direttore dell'Autorità Idrica Toscana Alessandro Mazzei, del direttore tecnico del Consorzio Cuoiodepur Gualtiero Mori e del presidente di Confservizi Cispel Toscana Nicola Perini.
Il depuratore di Pagnana, che tratta 5,8 milioni di metri cubi di reflui l'anno servendo quasi 90mila abitanti e che per anni è stato un impianto di riferimento grazie anche alla certificazione ambientale ISO 14001, è oggi vicino al limite della sua capacità e non può sostenere ulteriori incrementi di carico. Da qui la necessità di collegarlo al depuratore sanminiatese attraverso un'infrastruttura concepita per migliorare efficienza, qualità del trattamento e sostenibilità complessiva del sistema, rispondendo alle normative vigenti e alle sfide poste dal cambiamento climatico. I lavori prevedono la realizzazione di due collettori paralleli in ghisa sferoidale, per un totale di 26 chilometri di nuove condotte che attraverseranno i comuni di Empoli, Fucecchio e San Miniato, posate tramite tecniche tradizionali e avanzate come spingitubo, microtunnelling e trivellazione orizzontale controllata. I reflui saranno convogliati da una nuova centrale di sollevamento, dotata di due linee indipendenti, e le condotte avranno diametri di 500 e 400 millimetri, mentre quelle per gli attraversamenti in subalveo dell'Elsa e dell'Egola saranno di 630 millimetri. I lavori, affidati a novembre, sono iniziati con i saggi archeologici preliminari e si concluderanno entro la fine del 2027.
“Alle spalle del progetto c'è un lavoro durato anni: l'Accordo del Cuoio è una delle iniziative più rilevanti a livello regionale” ha affermato Simone Millozzi, ricordando che l'opera sposterà a regime circa 15 milioni di metri cubi di reflui l'anno. Per Alessandro Mazzei “la perseveranza paga: dal protocollo del 2004 a oggi siamo alla vigilia della conclusione del Tubone e dell'avvio di un altro intervento chiave”.
Il sindaco di San Miniato Simone Giglioli ha parlato di un momento simbolico “frutto della collaborazione tra enti e territori diversi, con benefici anche sul fronte dell'economia circolare”, mentre Nicola Perini ha definito il progetto “un salto di qualità nella gestione dei reflui civili, un investimento che rafforza la sostenibilità ambientale e la solidità del modello toscano”.
L'assessora empolese Laura Mannucci ha sottolineato i benefici per la città, definendo l'intervento “un passo avanti significativo per la qualità della vita”, mentre l'ad di Acque Andrea Guastamacchia ha rimarcato la visione strategica dell'opera, “un esempio concreto di collaborazione tra pubblico e privato che migliora la qualità del refluo e ne aumenta il riutilizzo, generando valore per l'intero territorio”.






