Pd, confermati i candidati: Brenda Barnini capolista del collegio Firenze 3
09-09-2025 11:51 - Politica
"Prima le persone, poi le cose": sarà il claim della campagna elettorale per le Regionali lanciata dal Pd.
Con l’approvazione definitiva delle liste da parte della direzione regionale del Partito Democratico della Toscana, prende ufficialmente il via la campagna elettorale per le elezioni regionali del 12 e 13 ottobre. In primo piano, nel collegio Firenze 3 — che comprende tutti gli undici comuni dell'Empolese Valdelsa — la lista dei candidati rispecchia integralmente quanto proposto dall’assemblea territoriale del 25 agosto: Brenda Barnini capolista, seguita da Giacomo Cucini, Daria Isolani e Silvano Guerrini.
Una decisione accolta con soddisfazione dalla Federazione territoriale del partito e dal suo segretario Jacopo Mazzantini, che ha voluto sottolineare non solo la coerenza del percorso fatto, ma anche il valore politico e rappresentativo della lista: “La nostra lista è stata accolta così come era stata proposta. Abbiamo lavorato a lungo per costruire un equilibrio che tenesse insieme le diverse sensibilità politiche interne al partito, senza imporre nomi calati dall’alto”, ha dichiarato.
Il valore della rappresentanza territoriale. Al centro del discorso di Mazzantini c’è un tema che resta caldo: quello della rappresentanza reale dei territori. Se da un lato il segretario celebra il riconoscimento del lavoro del gruppo dirigente empolese, dall’altro non nasconde la propria critica nei confronti della scelta regionale di ricorrere al listino bloccato, uno strumento che — secondo Mazzantini — rischia di penalizzare la pluralità e il radicamento locale: “Sacrificare la rappresentanza di interi territori anche in caso di vittoria è un errore che può allontanare ulteriormente i cittadini dalla politica”, ha affermato. “Il Partito Democratico è nato per dare più voce ai cittadini, non per chiudersi in logiche autoreferenziali”.
Le parole di Mazzantini suonano come un appello interno al partito, ma anche come un messaggio chiaro all’elettorato: il PD dell’Empolese Valdelsa vuole farsi portavoce delle istanze locali, riaffermando il principio della partecipazione come cuore pulsante del progetto democratico.
Barnini e Cucini: volti dell’esperienza amministrativa. Capolista sarà Brenda Barnini, ex sindaca di Empoli, che si candida con l’intento di portare in Regione la voce e le necessità delle comunità locali: “La politica è fatta di scelte, non di occasioni. Nei prossimi cinque anni la Toscana dovrà saper decidere come difendere e rilanciare il sistema produttivo, garantire il diritto alla salute e rispondere ai bisogni delle famiglie”, ha dichiarato Barnini. Un programma che si preannuncia improntato alla concretezza e alla difesa dei diritti fondamentali.
Accanto a lei, Giacomo Cucini, sindaco di Certaldo fino a un anno fa, forte di un’esperienza amministrativa decennale, che si dice pronto a mettere le sue competenze al servizio dell’intero territorio: “Vogliamo ridare centralità all’Empolese Valdelsa con nuovi servizi, infrastrutture moderne, trasporti efficienti e una sanità territoriale capillare”. Cucini evidenzia anche l’importanza della coesione territoriale, indicando la difesa del suolo e la prevenzione del rischio idrogeologico tra le sue priorità.
Un messaggio simbolico: la campagna parte da Iano Il primo evento ufficiale della campagna si terrà venerdì 12 settembre alle 17.30 a Iano, piccola frazione nel comune di Montaione. Una scelta tutt’altro che casuale: il PD ha voluto lanciare un messaggio forte scegliendo di partire non da un capoluogo o da una grande città, ma da un borgo periferico. Il motto scelto per questo avvio simbolico è chiaro: “Prima le persone, poi le cose”.
Con questo gesto, il partito intende ribadire il proprio impegno verso le comunità spesso dimenticate, lontane dai riflettori ma centrali nella vita del territorio. È un segnale che punta a ricostruire quel legame di fiducia con i cittadini, minato negli ultimi anni da un crescente senso di distacco tra politica e quotidianità.
Le sfide del PD toscano tra rinnovamento e continuità Le elezioni regionali di ottobre si profilano come una sfida cruciale per il Partito Democratico, che in Toscana punta a consolidare la propria leadership storica ma deve fare i conti con un elettorato sempre più critico e frammentato. L’approvazione della lista nel collegio Firenze 3 segna un passaggio importante: qui si gioca una partita che è tanto politica quanto identitaria.
Con figure fortemente radicate come Barnini e Cucini, il PD prova a coniugare esperienza amministrativa e capacità di ascolto, proponendo un modello di governo locale che possa essere proiettato anche a livello regionale. L’obiettivo è chiaro: continuare a governare bene, ma con un rinnovato slancio partecipativo, che faccia della prossimità alle persone il vero motore dell’azione politica.
In un clima di sfiducia crescente verso le istituzioni, il Partito Democratico dell’Empolese Valdelsa lancia la sua campagna elettorale mettendo al centro i cittadini, la coerenza dei percorsi politici e la necessità di risposte concrete ai problemi del territorio. Il segnale che arriva da Iano è emblematico: per il PD, la Toscana del futuro si costruisce ascoltando prima di tutto le comunità locali, restituendo dignità politica anche ai luoghi più piccoli e decentrati.
La campagna è appena iniziata, ma il messaggio è già chiaro: non si vince solo con i nomi, ma con le idee, i valori e soprattutto con la fiducia dei cittadini, dicono i dirigenti territoriali.
Una decisione accolta con soddisfazione dalla Federazione territoriale del partito e dal suo segretario Jacopo Mazzantini, che ha voluto sottolineare non solo la coerenza del percorso fatto, ma anche il valore politico e rappresentativo della lista: “La nostra lista è stata accolta così come era stata proposta. Abbiamo lavorato a lungo per costruire un equilibrio che tenesse insieme le diverse sensibilità politiche interne al partito, senza imporre nomi calati dall’alto”, ha dichiarato.
Il valore della rappresentanza territoriale. Al centro del discorso di Mazzantini c’è un tema che resta caldo: quello della rappresentanza reale dei territori. Se da un lato il segretario celebra il riconoscimento del lavoro del gruppo dirigente empolese, dall’altro non nasconde la propria critica nei confronti della scelta regionale di ricorrere al listino bloccato, uno strumento che — secondo Mazzantini — rischia di penalizzare la pluralità e il radicamento locale: “Sacrificare la rappresentanza di interi territori anche in caso di vittoria è un errore che può allontanare ulteriormente i cittadini dalla politica”, ha affermato. “Il Partito Democratico è nato per dare più voce ai cittadini, non per chiudersi in logiche autoreferenziali”.
Le parole di Mazzantini suonano come un appello interno al partito, ma anche come un messaggio chiaro all’elettorato: il PD dell’Empolese Valdelsa vuole farsi portavoce delle istanze locali, riaffermando il principio della partecipazione come cuore pulsante del progetto democratico.
Barnini e Cucini: volti dell’esperienza amministrativa. Capolista sarà Brenda Barnini, ex sindaca di Empoli, che si candida con l’intento di portare in Regione la voce e le necessità delle comunità locali: “La politica è fatta di scelte, non di occasioni. Nei prossimi cinque anni la Toscana dovrà saper decidere come difendere e rilanciare il sistema produttivo, garantire il diritto alla salute e rispondere ai bisogni delle famiglie”, ha dichiarato Barnini. Un programma che si preannuncia improntato alla concretezza e alla difesa dei diritti fondamentali.
Accanto a lei, Giacomo Cucini, sindaco di Certaldo fino a un anno fa, forte di un’esperienza amministrativa decennale, che si dice pronto a mettere le sue competenze al servizio dell’intero territorio: “Vogliamo ridare centralità all’Empolese Valdelsa con nuovi servizi, infrastrutture moderne, trasporti efficienti e una sanità territoriale capillare”. Cucini evidenzia anche l’importanza della coesione territoriale, indicando la difesa del suolo e la prevenzione del rischio idrogeologico tra le sue priorità.
Un messaggio simbolico: la campagna parte da Iano Il primo evento ufficiale della campagna si terrà venerdì 12 settembre alle 17.30 a Iano, piccola frazione nel comune di Montaione. Una scelta tutt’altro che casuale: il PD ha voluto lanciare un messaggio forte scegliendo di partire non da un capoluogo o da una grande città, ma da un borgo periferico. Il motto scelto per questo avvio simbolico è chiaro: “Prima le persone, poi le cose”.
Con questo gesto, il partito intende ribadire il proprio impegno verso le comunità spesso dimenticate, lontane dai riflettori ma centrali nella vita del territorio. È un segnale che punta a ricostruire quel legame di fiducia con i cittadini, minato negli ultimi anni da un crescente senso di distacco tra politica e quotidianità.
Le sfide del PD toscano tra rinnovamento e continuità Le elezioni regionali di ottobre si profilano come una sfida cruciale per il Partito Democratico, che in Toscana punta a consolidare la propria leadership storica ma deve fare i conti con un elettorato sempre più critico e frammentato. L’approvazione della lista nel collegio Firenze 3 segna un passaggio importante: qui si gioca una partita che è tanto politica quanto identitaria.
Con figure fortemente radicate come Barnini e Cucini, il PD prova a coniugare esperienza amministrativa e capacità di ascolto, proponendo un modello di governo locale che possa essere proiettato anche a livello regionale. L’obiettivo è chiaro: continuare a governare bene, ma con un rinnovato slancio partecipativo, che faccia della prossimità alle persone il vero motore dell’azione politica.
In un clima di sfiducia crescente verso le istituzioni, il Partito Democratico dell’Empolese Valdelsa lancia la sua campagna elettorale mettendo al centro i cittadini, la coerenza dei percorsi politici e la necessità di risposte concrete ai problemi del territorio. Il segnale che arriva da Iano è emblematico: per il PD, la Toscana del futuro si costruisce ascoltando prima di tutto le comunità locali, restituendo dignità politica anche ai luoghi più piccoli e decentrati.
La campagna è appena iniziata, ma il messaggio è già chiaro: non si vince solo con i nomi, ma con le idee, i valori e soprattutto con la fiducia dei cittadini, dicono i dirigenti territoriali.