Piero Bartalucci: "Che paura avete di 4mila empolesi che votano un referendum?"
28-07-2025 13:54 - Politica
Con un lungo post sul proprio profilo facebook, Piero Bartalucci, esponente ormai da molti anni della sinistra empolese, è intervenuto sulla questione dell'accorpamento del referendum. Ecco le sue parole:
Far dipendere da un parere del segretario comunale la decisione di non accorpare il referendum sulla quotazione in borsa della multiutility con la tornata elettorale regionale è semplicemente ridicolo. Dovreste ricordare che quando i cittadini votano è sempre una festa, soprattutto se 4.000 empolesi lo hanno chiesto, nei modi e nei termini stabiliti dalla legge, apponendo una firma con il proprio nome in calce a un modulo poi autenticata da un consigliere comunale.
Ma che pensate sia diventata la politica? Che pensate di fare? Fate i calcoli di convenienza, nel timore che accorpandolo avrebbero votato più elettori per il referendum rischiando di far vincere il SI? E allora? Vi spaventa tanto la partecipazione popolare al voto? Oppure vi siete impegnati con Alia e con la sindaca di Firenze a scongiurare questa iattura? Forse perché l'esito avrebbe potuto, potenzialmente mettere in discussione l'operazione quando sarà il momento della farla? E' lecito pensarlo, altrimenti perché rifuggire un confronto aperto e democratico, trasparente e alla luce del sole invece di nascondervi dietro i pareri burocratici di un segretario comunale o di un funzionario del ministero qualsiasi?
Purtroppo in un contesto globale di crisi politica ed economica sempre più grave, anche a sinistra la partecipazione viene spesso vista come un orpello, un peso aggiuntivo. Come si vede ci si rifugia spesso in soluzioni individualiste e tecniciste, sacrificando i veri valori della solidarietà e della cooperazione. Oggi l'avete fatto ma in futuro cercate di non abusate dell'intelligenza delle persone.
Far dipendere da un parere del segretario comunale la decisione di non accorpare il referendum sulla quotazione in borsa della multiutility con la tornata elettorale regionale è semplicemente ridicolo. Dovreste ricordare che quando i cittadini votano è sempre una festa, soprattutto se 4.000 empolesi lo hanno chiesto, nei modi e nei termini stabiliti dalla legge, apponendo una firma con il proprio nome in calce a un modulo poi autenticata da un consigliere comunale.
Ma che pensate sia diventata la politica? Che pensate di fare? Fate i calcoli di convenienza, nel timore che accorpandolo avrebbero votato più elettori per il referendum rischiando di far vincere il SI? E allora? Vi spaventa tanto la partecipazione popolare al voto? Oppure vi siete impegnati con Alia e con la sindaca di Firenze a scongiurare questa iattura? Forse perché l'esito avrebbe potuto, potenzialmente mettere in discussione l'operazione quando sarà il momento della farla? E' lecito pensarlo, altrimenti perché rifuggire un confronto aperto e democratico, trasparente e alla luce del sole invece di nascondervi dietro i pareri burocratici di un segretario comunale o di un funzionario del ministero qualsiasi?
Dovreste sapere che permettere a tutti i cittadini di partecipare ai processi decisionali significa proprio il contrario, cioè essere protagonisti e fautori del cambiamento. Mettere le persone al centro dovrebbe essere il cuore di ogni nostra azione. Da anni sentiamo dire che le persone e la partecipazione dei cittadini sono gli elementi centrale del cambiamento che serve, sia a livello nazionale che internazionale. Ricordatevi che in autunno ci sono le regionali e a seguire le politiche. In quella sede non si scherza, non saranno ammesse forzature o peggio furbizie, la posta sarà altissima e ci giochiamo tutto, non solo il governo del paese ma anche l'orizzonte politico dei prossimi anni.
Purtroppo in un contesto globale di crisi politica ed economica sempre più grave, anche a sinistra la partecipazione viene spesso vista come un orpello, un peso aggiuntivo. Come si vede ci si rifugia spesso in soluzioni individualiste e tecniciste, sacrificando i veri valori della solidarietà e della cooperazione. Oggi l'avete fatto ma in futuro cercate di non abusate dell'intelligenza delle persone.