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Piogge e temperature: un settembre nella norma

09-10-2025 17:50 - Opinioni
di Gordon Baldacci

Come ogni mese, dopo la prima settimana, giungono i dati definitivi che ci permettono di comprendere se quello appena trascorso, è stato più freddo, più caldo, se è piovuto di meno, oppure in surplus.

Settembre 2025, persegue una linea evolutiva molto simile a quella dello scorso anno, con un +0,2 °C di anomalia termica, praticamente un mese a pieno titolo nella norma. Persino a livello precipitativo siamo senza alcun segnale anomalo, cosa che non accadeva dal 2013. Bene direte voi, un mese trascorso placido, tiepido quanto serve, piovoso il giusto, peccato che anche stavolta la media nelle medie, sia frutto di diversi dati estremi. Andiamo a scoprire citando un vecchio paradosso, l'esempio della pizza in compagnia e della pizza da soli. Abbiamo sempre consumato due pizze, ma qualcuno ne ha mangiata di più e qualcun altro è rimasto digiuno.

Partiamo da un dato importante, rispetto all'anno scorso Empoli e dintorni non sono stati preda di fenomeni intensi e violenti da provocare danni importanti. Non è un elemento da poco, considerando il fatto che altrove, il cambio stagionale, concentrato tutto in meno di quarantotto ore ha permesso che, la tanta energia in gioco, aprisse fasi di maltempo violente e pericolose, del tutto simili a quelle intercorse fra il 6 ed il 7 settembre del 2024 e che in molti ancora faticano a dimenticare, per i danni ricevuti e non sempre ripagati. Quest'anno invece, la calda forse anche troppo, estate ci ha accompagnati praticamente in parallelo con il calendario astronomico. Abbiamo raggiunto e superato i 33/34 gradi fra il 19 ed il 20 settembre, mentre di notte seppur ovviamente con durate delle stesse sempre maggiori, raramente siamo scesi sotto i 15 gradi fino alla fine della seconda decade. Poi la rottura stagionale, il termometro che perde in ventiquattro ore dapprima sette gradi, e nelle successive quarantotto altri cinque. In meno di due giorni ci siamo ritrovati dai 33 ai 18 °C di massima, mentre nel frattempo anche le minime iniziavano a flettere sottomedia, raggiungendo valori che di solito si registrano nella seconda decade del mese di ottobre.

Anche le piogge che in apparenza sono in linea con il periodo si sono concentrate in tre giorni su trenta, quando nel passato, settembre era il mese che vedeva almeno sette giorni con piogge non estreme piuttosto lineari negli accumuli. Questa analisi che può sembrare capziosa, non è per cercare il pelo nell'uovo, ma per far comprendere che la nostra piccola zona neutra, conquistata nel mese di settembre è un po' come nel mese di luglio, figlia di profondi scompensi. Dal troppo caldo, al troppo freddo, in pochissimo tempo, quasi a voler recuperare quel gap latente che ci ha fatto credere di essere al cinquantesimo giorno di agosto, invece che alle soglie dell'equinozio d'autunno.

Allargando lo sguardo altrove, si trovano però ancora segnali che di neutrale hanno ben poco. Quattro quinti del territorio nazionale, non hanno avuto un così importante cambio circolatorio, soprattutto le zone alpine, le adriatiche centrali e le regioni ioniche. Senza contare che a livello precipitativo, l'Appennino settentrionale ha vissuto una fase tra le più siccitose nel mese di settembre, mentre le zone della Pianura Padana sono si in surplus precipitativo, ma al caro prezzo di fenomeni alluvionali che hanno provocato danni sia nell'entroterra che lungo le zone costiere della Romagna.

Se poi decidiamo di focalizzarci sull'intero continente, nove decimi del territorio ha vissuto un settembre travestito da agosto, con addirittura una violenta e duratura ondata di calore sui Balcani che ha stracciato record storici non solo per il mese di settembre ma per assurdo anche per il mese di agosto.

Stavolta su Empoli è andata bene, ci siamo ritrovati nel punto giusto, nel momento giusto, per poterci rendere conto ancora meglio, cosa può accadere in un mese di transizione come è quello di settembre, confermando che la stagione estiva ormai ha esteso i suoi gangli anche al primo mese di quello che consideriamo noi addetti ai lavori, l'autunno meteorologico. Va aggiunto poi a latere, che il mese di ottobre ci ha catapultato di nuovo in una situazione schizofrenica, con quasi una settimana di freddo fuori stagione e molto probabilmente altre belle giornate che ci stanno riportando sopra i 24/25 °C in tante zone dell'entroterra ma molto avare di precipitazioni degne di nota. La classica ottobrata è un periodo tradizionalmente possibile fra la prima e la seconda settimana del mese, ma quello che in parte preoccupa, è il tassello successivo, ovvero quel rimandare l'apertura alle canoniche “noiose” piogge autunnali di decade in decade, portando ad ipotizzare un mese di novembre, che nelle proiezioni a lungo termine, promette di far pagare e con gli interessi, la belle ed effimere giornate tardo estive, a cui stiamo assistendo da giorni.

Vedremo.