Più cemento uguale più disagio per le temperature, il sogno è una Empoli a cubatura zero
21-07-2025 16:29 - Opinioni
di Gordon Baldacci
La stagione estiva riporta in auge un problema che anno dopo anno tende ad estendersi anche oltre i confini delle città più grandi. Stiamo parlando delle “Isole di Calore” dove le temperature sono più elevate rispetto alle zone circostanti. Fino alla fine degli anni duemila, erano zone circoscritte e localizzate che a fatica in alcuni casi raggiungevano le periferie delle città toscane. Poi il clima ha iniziato a cambiare innalzando le temperature con una velocità dirimente, e le stesse città a continuare ad espandersi.
La differenza fra “temperatura percepita” e “temperatura del suolo”
Nelle mappe messe a disposizione di tutti dal programma europeo Copernicus, che vanta già in archivio, misurazioni e dati da altri precedenti progetti, alcuni collegati all'Eumetsat, all'Esa, e ad altre misurazioni satellitari, ci rendono possibili elementi e misurazioni molto precise e soprattutto dettagliate zona per zona. I risultati poi vengono immessi nei sistemi di re-analisi e da lì emergono le mappe che poi rendiamo disponibili e fruibili da tutti gli utenti.
Come sempre le aree rosse sulla mappa indicano i punti caldi, mentre le aree blu rappresentano le zone più fresche. Queste mappe sono utili per identificare le zone che necessitano di interventi per mitigare l'effetto UHI, (Urban Heat Island, UHI) come l'aumento della vegetazione o l'utilizzo di materiali più riflettenti. La differenza fra questi dati e quelli del valore percepito sta nel fatto che nel primo caso sono valori effettivamente misurati, nel secondo la cifra finale è figlia di un calcolo empirico.
La temperatura percepita, o temperatura apparente, non è una misurazione fisica diretta, ma una sensazione soggettiva che tiene conto di fattori come la temperatura dell'aria, l'umidità e la velocità del vento. Non esiste un'unica formula per calcolarla, ma esistono indici come l'humidex e il wind chill che combinano la temperatura dell'aria con altri fattori per approssimare la sensazione termica percepita.
Empoli ha una sua UHI, come è nata e si è evoluta?
Fino a metà del decennio scorso, le isole di calore erano appannaggio solo delle grandi città e delle zone periferiche collegate ad esse, ma con l'aumento delle ondate di calore e di pari passo la cementificazione anche nelle cittadine di provincia, sono giunti dati che anno dopo anno, dimostrano come lungo il Valdarno Inferiore, si vanno formando altre “isole” in cui alla temperatura dell'aria non sempre estrema, si va associando un ulteriore immissione di calore che viene rilasciato dalla radiazione solare assorbita da case, asfalto, costruzioni in metallo. A tutto questo si va ad aggiungere la mobilità, il traffico, gli impianti di climatizzazione. Sono tutte emissioni di calore che non si disperdono facilmente, se fuori la temperatura è al di sopra dei 34/35 °C
Empoli ha una sua UHI, come è nata e si è evoluta?
Fino a metà del decennio scorso, le isole di calore erano appannaggio solo delle grandi città e delle zone periferiche collegate ad esse, ma con l'aumento delle ondate di calore e di pari passo la cementificazione anche nelle cittadine di provincia, sono giunti dati che anno dopo anno, dimostrano come lungo il Valdarno Inferiore, si vanno formando altre “isole” in cui alla temperatura dell'aria non sempre estrema, si va associando un ulteriore immissione di calore che viene rilasciato dalla radiazione solare assorbita da case, asfalto, costruzioni in metallo. A tutto questo si va ad aggiungere la mobilità, il traffico, gli impianti di climatizzazione. Sono tutte emissioni di calore che non si disperdono facilmente, se fuori la temperatura è al di sopra dei 34/35 °C
Ecco perché paradossalmente, seppur le temperature dell'aria magari non superano valori estremi, le temperature di tutto quello che ci circonda possono essere di molto superiori. Ragion per cui anche la sera, quando l'aria si raffredda piuttosto velocemente dopo il tramonto del sole, la resistenza termica di tante strutture che abbiamo attorno, rilascia calore, inficiando il refrigerio che l'aria naturalmente offrirebbe.
Tali “Isole di Calore”, poi sono uno dei propulsori ottimi, purtroppo, quando subentrano le condizioni per fenomeni temporaleschi, teoricamente normali, ma enfatizzati dall'energia immagazzinata dalle aree urbanizzate, dove calore e umidità stazionano maggiormente.
Le Isole di Calore, e le Sacche di Calore, quali le differenze?
La Toscana in questo ha già di suo uno svantaggio importante, ovvero la presenza a causa della sua conformazione morfologica, di diverse zone in cui per contesti orografici naturali si formano già “ sacche di calore”, come ad esempio nelle nostre zone, l'area del comune di Capraia e Limite, (spesso zona di record estremi a livello persino europeo) e quella di Arnovecchio, Fibbiana, La Torre, in cui proprio per la conformazione fisica delle colline attorno e della presenza dell'Arno, al caldo si aggiunge la quantità di umidità in surplus, generosamente donata dal fiume più importante della Toscana.
Tali “Isole di Calore”, poi sono uno dei propulsori ottimi, purtroppo, quando subentrano le condizioni per fenomeni temporaleschi, teoricamente normali, ma enfatizzati dall'energia immagazzinata dalle aree urbanizzate, dove calore e umidità stazionano maggiormente.
Le Isole di Calore, e le Sacche di Calore, quali le differenze?
La Toscana in questo ha già di suo uno svantaggio importante, ovvero la presenza a causa della sua conformazione morfologica, di diverse zone in cui per contesti orografici naturali si formano già “ sacche di calore”, come ad esempio nelle nostre zone, l'area del comune di Capraia e Limite, (spesso zona di record estremi a livello persino europeo) e quella di Arnovecchio, Fibbiana, La Torre, in cui proprio per la conformazione fisica delle colline attorno e della presenza dell'Arno, al caldo si aggiunge la quantità di umidità in surplus, generosamente donata dal fiume più importante della Toscana.
Oppure altre zone come dimostra la collina di Monteboro, certamente non urbanizzata ma al centro di un crocevia specifico, dove lo Scirocco e l'Ostro nelle ondate di calore favoriscono un aumento esponenziale delle temperature. Fatte salve queste zone in cui non serve aggiungere altro per evitare ulteriori espansioni urbanistiche, che peggiorerebbero ulteriormente un quadro “naturale” già molto particolare, quello che sorprende è il netto cambio di clima che sta interessando Empoli soprattutto ovviamente nelle sue zone più urbanizzate.
In un decennio Empoli si scalda più velocemente e si raffredda più lentamente
A parità di temperature dell'aria registrare in un determinato periodo che va da giugno a settembre, Empoli rispetto a soli dieci anni fa, guadagna oltre otto gradi nei valori termici registrati al suolo, sulla media termica dell'intera stagione estiva. Significa che i soliti 35 gradi registrati nel 2015 e nel 2024 sono enfatizzati da un valore di oltre otto gradi in più rispetto a quello che il terreno rendeva nelle estati del precedente decennio. Tutto questo come sempre non per sminuire il cambiamento climatico in atto, (l'estate 2015 fu per certi versi molto simile a quella dell'anno scorso), quindi già molto calda ma semplicemente per dimostrare che in alcune zone grazie a dei microclimi locali radicati da secoli; potrebbe essere un pochino meno pressante a differenza di altre.
Con l'intensivo sbilanciamento verso una minore presenza di spazi aperti e non cementificati, si va a finire per incrementare ancora di più il disagio e la temperatura, non percepita ma reale. La speranza oltre che dai governi internazionali per cambiare il nostro approccio verso il pianeta in cui viviamo, deve ritrovare anche poi nelle comunità locali, la volontà a non “peggiorare” la situazione. Sarebbe davvero incoraggiante e convincente, che alle prossime elezioni amministrative, oltre agli slogan che già conosciamo, per una città sicura, accogliente, produttiva, ci fosse una forza di governo locale che proponesse come frase centrale del proprio programma: “ Empoli a cubatura zero”
In un decennio Empoli si scalda più velocemente e si raffredda più lentamente
A parità di temperature dell'aria registrare in un determinato periodo che va da giugno a settembre, Empoli rispetto a soli dieci anni fa, guadagna oltre otto gradi nei valori termici registrati al suolo, sulla media termica dell'intera stagione estiva. Significa che i soliti 35 gradi registrati nel 2015 e nel 2024 sono enfatizzati da un valore di oltre otto gradi in più rispetto a quello che il terreno rendeva nelle estati del precedente decennio. Tutto questo come sempre non per sminuire il cambiamento climatico in atto, (l'estate 2015 fu per certi versi molto simile a quella dell'anno scorso), quindi già molto calda ma semplicemente per dimostrare che in alcune zone grazie a dei microclimi locali radicati da secoli; potrebbe essere un pochino meno pressante a differenza di altre.
Con l'intensivo sbilanciamento verso una minore presenza di spazi aperti e non cementificati, si va a finire per incrementare ancora di più il disagio e la temperatura, non percepita ma reale. La speranza oltre che dai governi internazionali per cambiare il nostro approccio verso il pianeta in cui viviamo, deve ritrovare anche poi nelle comunità locali, la volontà a non “peggiorare” la situazione. Sarebbe davvero incoraggiante e convincente, che alle prossime elezioni amministrative, oltre agli slogan che già conosciamo, per una città sicura, accogliente, produttiva, ci fosse una forza di governo locale che proponesse come frase centrale del proprio programma: “ Empoli a cubatura zero”
Un primo passo per gli empolesi di oggi, per permetterne uno più grande a quelli di domani nella difesa della casa comune in cui viviamo e vivranno i nostri figli e nipoti.