News
percorso: Home > News > Primo piano

Premiati i Maestri del Lavoro, un riconoscimento individuale che dà lustro a una comunità

15-11-2025 14:26 - Primo piano
Trent'anni di eccellenze del mondo del lavoro, racchiusi in una quindicina di nomi, altrettante storie di dedizione e passione per lil proprio mestiere e che raccontano un tessuto, quello empolese, ricco di professionalità.
Il Cenacolo degli Agostiniani ha ospitato una cerimonia dal profondo valore simbolico e civile: l'iniziativa organizzata dalla Federazione Nazionale Maestri del Lavoro in onore delle cittadine e dei cittadini empolesi insigniti, negli ultimi trent'anni, della prestigiosa Stella al Merito del Lavoro, conferita dal Presidente della Repubblica. Un appuntamento che, oltre a celebrare traguardi personali, ha trasformato il cuore culturale della città in un luogo di riflessione collettiva sul significato del lavoro nella società contemporanea.

L'evento è stato impreziosito dalla presenza del sindaco Alessio Mantellassi, che ha consegnato una pergamena ai Maestri del Lavoro empolesi come segno di riconoscimento del contributo offerto alla comunità attraverso anni di professionalità, dedizione e responsabilità. Accanto al primo cittadino erano presenti il vicepresidente nazionale per il Centro della Federazione, Gino Piccini, il console regionale Massimo Tucci e il console metropolitano Alberto Taiti, testimonianza dell'importanza che la Federazione attribuisce alla valorizzazione delle eccellenze locali.

Nel suo intervento, Mantellassi ha sottolineato il senso più profondo dell'iniziativa: non una semplice celebrazione, ma un atto di restituzione simbolica alla città. «Questa cerimonia – ha spiegato il sindaco – non si limita ad attribuire un riconoscimento formale. È il modo in cui una comunità si ferma, osserva il cammino percorso, riconosce il valore della cultura e dell'etica del lavoro. I Maestri del Lavoro sono testimoni di un patrimonio immateriale fatto di impegno, sacrificio, competenza, senso del dovere. Un patrimonio che non deve essere disperso, ma condiviso e tramandato».

Il sindaco ha inoltre ricordato come la Stella al Merito del Lavoro, regolata dalla legge 142/1992 e assegnata a mille lavoratori ogni anno su proposta del Ministero del Lavoro, rappresenti uno dei riconoscimenti civili più elevati della Repubblica italiana, proprio perché legato alla dimensione quotidiana e concreta del lavoro, nonché al suo valore etico e sociale.

I Maestri del Lavoro sono dipendenti che, nel corso della loro vita professionale, si sono distinti per laboriosità, integrità morale, competenza e capacità di costituire un esempio per le generazioni più giovani. La loro figura assume oggi un significato particolare, soprattutto alla luce dei cambiamenti del mercato del lavoro, della digitalizzazione e delle nuove sfide sociali. In un contesto in cui la coesione delle comunità passa sempre più attraverso il riconoscimento reciproco e la valorizzazione del merito, iniziative come quella empolese rappresentano un argine simbolico contro la frammentazione, la precarietà e la perdita di riferimenti.

La cerimonia voluta dal sindaco Mantellassi ha riunito i Maestri del Lavoro insigniti dal 1996 al 2025. Ecco i nominativi celebrati:
  • Lorenzo Bagnoli (2024), Nuovo Pignone Srl
  • Alla memoria di Polo Becagli (1996)
  • Vanna Boschetti (1996), il premio è stato ritirato dai familiari. (Qui maggiori informazioni https://premio-contessa-emilia.comune.empoli.fi.it/edizione-2025/donne-del-presente/vanna-boschetti-locci/)
  • Emilio Cappelli (2015), e-distribuzione
  • Massimo Corsinovi (2023), Nuovo Pignone
  • Roberto Gelli (2018), responsabile dello sviluppo delle reti di distribuzione per le regioni Toscana ed Umbria per e-distribuzione.
  • Claudio Giunti (2023), Leonardo Spa
  • Cav. Alessandra Nacci (2021), direttore amministrativo-finanziario del gruppo Irplast
  • Carlo Pastorelli (2024), Referente Small and Micro Business Channels - regioni Toscana, Umbria e Marche per Enel Energia
  • Francesco Pezzatini (2025), Hospital Consulting
  • Paolo Ribecchini (2003), Banca Popolare dell' Etruria e del Lazio scarl - Firenze
  • Simone Rimi (2025), Banca Nazionale del Lavoro
  • Paolo Scardigli (2004), ex bancario, noto come presidente dell'associazione Astro
Le storie, dicevamo. Sono storie personali, che però hanno una valenza collettiva, comunitaria, cittadina. Lo ha sottolineato con forza il sindaco Mantellassi. Ognuno dei premiati ha raccontato la sua, brevemente. Son ostorie di passione per il lavoro, di dedizione, anche di speranza: molti dei premiati hanno dedicato - o lo stanno facendo tuttora - il loro tempo per tramandare ai più giovani le loro conoscenze, la loro esperienza. Ci sono dipendenti della Nuovo PIgone (addirittura di quando si chiamava ancora Officine Galileo), dipendenti dell'Enel, delal Telecom (fin da quand'era Teti), bancari. Per Polo Becagli, che ci ha lasciati da poco tempo, ritira la moglie e i figli: "La dedizione di nostro padre per il lavoro era esemplare. Lavorava alla Sip, in occasioni delle alluvioni ha salvato diverse centraline telefoniche". Ritira il figlio anche per Vanna Boschetti: "E' rimasta a casa - spiega - ha 90 anni, è lucida, ma non se la sentiva". Era una bancaria, forse una delle prime funzionarie donne d'Italia. Sono tutte storie umane e personali che si intrecciano, in epoche diverse, con le storie di tutti noi.

La presenza di nominativi che attraversano tre decenni racconta la continuità dell'impegno lavorativo della comunità empolese. Dai più recenti Rimi e Pezzatini fino alle onorificenze storiche come quelle del 1996, ogni storia contribuisce a delineare un mosaico professionale che riflette l'evoluzione del tessuto produttivo del territorio.

Oltre all'aspetto celebrativo, la cerimonia ha avuto un forte valore comunitario: ha ricordato come il lavoro, nella sua dimensione etica, non sia soltanto un mezzo di sostentamento, ma un elemento costitutivo della dignità personale e collettiva. La Federazione Nazionale Maestri del Lavoro, attraverso i suoi Consolati regionali e provinciali, continua a promuovere questo messaggio, coinvolgendo scuole, associazioni e istituzioni in progetti di orientamento, educazione civica e trasmissione dell'esperienza.

In un'epoca segnata da trasformazioni profonde – dalla digitalizzazione ai nuovi modelli di produzione e consumo – iniziative come quella del Cenacolo degli Agostiniani ricordano che il valore del lavoro non è soltanto economico, ma anche culturale e identitario.

La città, con questa cerimonia, si conferma terreno fertile per la promozione della cultura del lavoro e del merito. La scelta del luogo, il Cenacolo degli Agostiniani, uno degli spazi simbolici di Empoli, non è casuale: un luogo che unisce storia, arte e cultura, e che diventa cornice ideale per una celebrazione che intende porsi come ponte tra passato e futuro.

Mentre la pergamena veniva consegnata, uno ad uno, agli insigniti o ai loro familiari, ogni applauso ha scandito un messaggio chiaro: il lavoro ben fatto non è mai un fatto privato. È un contributo alla città, alla sua crescita e alla sua identità. E oggi Empoli ha scelto di riconoscerlo, con gratitudine e con orgoglio.