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Referendum Multiutility, il Comitato accusa: “Ritardi e scelte politiche, rischio boicottaggio”

26-09-2025 11:26 - Politica
Cresce la tensione in vista del referendum abrogativo della delibera comunale n. 93/2022 su Multiutility, che si terrà il 9 novembre.
Il Comitato Trasparenza per Empoli, promotore della consultazione e autore della raccolta di oltre quattromila firme, ha diffuso una nota pubblica in cui denuncia i tempi e le modalità di confronto scelte dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alessio Mantellassi.

Il Comitato ricorda di aver inviato il 18 settembre una prima richiesta di incontro al Sindaco per “confrontarsi e concordare, per quanto possibile, le modalità organizzative e garantire un regolare svolgimento del voto”.
Alla mancata risposta è seguita una seconda lettera, datata 23 settembre, contenente una serie di richieste “ragionevoli e necessarie”, tra cui:
  • mantenere le stesse sedi di voto delle consultazioni ordinarie, oppure, in subordine, ridurle non oltre i due terzi delle 22 sezioni, per evitare disagi e disincentivi al voto in un’unica giornata di apertura;
  • predisporre comunicazioni chiare e visibili in caso di cambio di sede, con indicazioni precise su indirizzo e orari dei seggi;
  • garantire, dal 10 ottobre, una campagna informativa continua tramite sito comunale, social, cartellonistica e URP, in più lingue (cinese, inglese, francese, spagnolo) per coinvolgere anche i residenti stranieri;
  • chiarire le modalità di attribuzione degli spazi per la propaganda, l’accesso alla sezione web istituzionale dedicata, i criteri di aggiornamento delle liste elettorali e la distribuzione delle tessere per i cittadini non comunitari.
Solo nei giorni scorsi è arrivata una risposta dal Comune, con la convocazione del Comitato il 7 ottobre, cioè 33 giorni prima del referendum. “Evidentemente – scrivono i promotori – il Sindaco ha deciso di convocarci un minuto prima della comunicazione pubblica sulle deliberazioni assunte in merito ai punti indicati nella nostra lettera”.
Pur riconoscendo che la scelta “probabilmente è legittima”, il Comitato sottolinea che “Sindaco, Giunta e maggioranza si assumono tutta la responsabilità politica delle decisioni che verranno prese in questi dodici giorni”.
I promotori avvertono che, se le loro richieste non saranno accolte, “gran parte della cittadinanza non potrà che pensare a una volontà di boicottare il referendum, già emersa con la decisione di non convocarlo nella scorsa primavera e di non accorparlo alle elezioni regionali del 12 ottobre”.

Il Comitato, che si definisce “apartitico e trasversale”, invita i cittadini a leggere integralmente la seconda lettera – resa pubblica per garantire la massima trasparenza – e attende una “sollecita risposta da parte delle istituzioni cittadine, perché il regolare e sereno svolgimento del referendum è un diritto di tutta la comunità”.