Referendum senza quorum. Mantellassi: “Risultato rispettato, ma avanti con acqua pubblica e no alla quotazione in Borsa”
10-11-2025 15:36 - Politica
EMPOLI – All'indomani del referendum comunale per l'abrogazione della delibera che prevedeva l'adesione di Empoli alla Multiutility dei servizi, il sindaco Alessio Mantellassi ha tenuto una conferenza stampa per commentare un risultato che ha riacceso il dibattito cittadino sulla gestione pubblica dei servizi essenziali.
Il referendum si è fermato a 12.292 votanti, pari al 28,48% degli aventi diritto, dunque non ha raggiunto il quorum necessario per l'abrogazione. Ma, come ha sottolineato lo stesso Mantellassi, l'esito non cancella il valore politico della consultazione né l'impegno dell'amministrazione per mantenere pubblici i servizi fondamentali.
“Voglio innanzitutto ringraziare chi ha lavorato ai seggi e tutta la macchina amministrativa – ha esordito il sindaco – che è riuscita a organizzare sedi alternative, non potendo sospendere la didattica. Il ringraziamento va anche a chi è andato a votare. Ma è importante chiarire che il referendum riguardava una delibera specifica, quella relativa alla cessione delle quote del Comune di Empoli ad Alia Multiutility. Non era un referendum sull'acqua pubblica né sulla quotazione in Borsa”.
“Acqua pubblica e no alla Borsa: la nostra posizione è invariata”
Il referendum si è fermato a 12.292 votanti, pari al 28,48% degli aventi diritto, dunque non ha raggiunto il quorum necessario per l'abrogazione. Ma, come ha sottolineato lo stesso Mantellassi, l'esito non cancella il valore politico della consultazione né l'impegno dell'amministrazione per mantenere pubblici i servizi fondamentali.
“Voglio innanzitutto ringraziare chi ha lavorato ai seggi e tutta la macchina amministrativa – ha esordito il sindaco – che è riuscita a organizzare sedi alternative, non potendo sospendere la didattica. Il ringraziamento va anche a chi è andato a votare. Ma è importante chiarire che il referendum riguardava una delibera specifica, quella relativa alla cessione delle quote del Comune di Empoli ad Alia Multiutility. Non era un referendum sull'acqua pubblica né sulla quotazione in Borsa”.
“Acqua pubblica e no alla Borsa: la nostra posizione è invariata”
Mantellassi ha poi voluto fugare ogni dubbio sul tema che, nelle ultime settimane, aveva polarizzato la discussione pubblica: “Siccome il dibattito è virato sull'acqua pubblica, voglio rassicurare tutti: non è venuta meno la posizione dell'amministrazione pro-acqua pubblica e contro la quotazione in Borsa. Alia deve rimanere al 100% pubblica, questa è la posizione che avevamo in campagna elettorale due anni fa, e questa è rimasta. Da sindaco ho lavorato per mantenerla, come è certificato nel piano industriale di Alia approvato nell'aprile 2025 e nei provvedimenti votati a settembre in Consiglio comunale”.
Sul fronte del servizio idrico, Mantellassi ha ribadito che il percorso di ripubblicizzazione di Acque Spa è già avviato: “Quel percorso è cominciato nel 2021 e noi spingiamo per portarlo avanti. Stiamo lavorando per rafforzare la presenza pubblica nella società, che oggi ha una governance pubblica al 51%. Ci confronteremo con i soci pisani per aumentare ulteriormente quella quota, fino a trasformare Acque Spa in una società totalmente in-house. Questa è la nostra linea, e non era in discussione con il referendum”.
“Il referendum non riguardava l'acqua pubblica”
Sul fronte del servizio idrico, Mantellassi ha ribadito che il percorso di ripubblicizzazione di Acque Spa è già avviato: “Quel percorso è cominciato nel 2021 e noi spingiamo per portarlo avanti. Stiamo lavorando per rafforzare la presenza pubblica nella società, che oggi ha una governance pubblica al 51%. Ci confronteremo con i soci pisani per aumentare ulteriormente quella quota, fino a trasformare Acque Spa in una società totalmente in-house. Questa è la nostra linea, e non era in discussione con il referendum”.
“Il referendum non riguardava l'acqua pubblica”
Il sindaco ha voluto rimarcare la distinzione tra il contenuto effettivo della consultazione e il significato politico che parte del dibattito le aveva attribuito:
“Il fallimento del referendum riguarda solo quella delibera approvata nel 2022. Non vengono meno le posizioni che abbiamo sempre sostenuto. Non è che siccome il referendum non è passato, allora non si fa l'acqua pubblica. Quel tema non era oggetto del voto, ma resta al centro della nostra azione politica. L'acqua pubblica si fa, e su questo Empoli è in prima linea”.
La macchina del voto: “Un'organizzazione complessa, ma regolare”.
“Il fallimento del referendum riguarda solo quella delibera approvata nel 2022. Non vengono meno le posizioni che abbiamo sempre sostenuto. Non è che siccome il referendum non è passato, allora non si fa l'acqua pubblica. Quel tema non era oggetto del voto, ma resta al centro della nostra azione politica. L'acqua pubblica si fa, e su questo Empoli è in prima linea”.
La macchina del voto: “Un'organizzazione complessa, ma regolare”.
Rivendicando il lavoro svolto dall'amministrazione per garantire lo svolgimento del referendum, Mantellassi ha ricordato le difficoltà tecniche affrontate per assicurare la regolarità del voto:
“Abbiamo rispettato tutte le regole, come sempre. Non potendo utilizzare le scuole, abbiamo individuato sedi alternative, allestite in tempi strettissimi. È stato un lavoro complesso ma ben riuscito: 42 sezioni, 42 presidenti, oltre cento scrutatori. Tutti hanno operato con professionalità. L'informazione ai cittadini è stata garantita nei limiti previsti dalla legge, con materiali tradotti in sette lingue e pubblicati sui canali istituzionali”.
Un accenno anche ai margini di miglioramento: “Sicuramente alcune norme dello Statuto comunale andranno aggiornate. Penso al caso dei neo diciottenni che non hanno potuto votare: è un punto che porteremo in Consiglio comunale, perché la partecipazione va favorita sempre”.
“Nessun boicottaggio: rispetto per tutti, ma chiarezza sulle competenze” .Alle accuse di scarso impegno o di “boicottaggio silenzioso”, il sindaco ha risposto in modo diretto: “Non c'è stato nessun boicottaggio. Il Comune non deve fare campagna elettorale, ma garantire imparzialità e correttezza. E lo ha fatto. La parte politica spetta ai comitati e ai partiti. Noi abbiamo mantenuto il profilo istituzionale, come sempre avviene per ogni consultazione”.
“Due piani distinti: quello istituzionale e quello politico”.
“Abbiamo rispettato tutte le regole, come sempre. Non potendo utilizzare le scuole, abbiamo individuato sedi alternative, allestite in tempi strettissimi. È stato un lavoro complesso ma ben riuscito: 42 sezioni, 42 presidenti, oltre cento scrutatori. Tutti hanno operato con professionalità. L'informazione ai cittadini è stata garantita nei limiti previsti dalla legge, con materiali tradotti in sette lingue e pubblicati sui canali istituzionali”.
Un accenno anche ai margini di miglioramento: “Sicuramente alcune norme dello Statuto comunale andranno aggiornate. Penso al caso dei neo diciottenni che non hanno potuto votare: è un punto che porteremo in Consiglio comunale, perché la partecipazione va favorita sempre”.
“Nessun boicottaggio: rispetto per tutti, ma chiarezza sulle competenze” .Alle accuse di scarso impegno o di “boicottaggio silenzioso”, il sindaco ha risposto in modo diretto: “Non c'è stato nessun boicottaggio. Il Comune non deve fare campagna elettorale, ma garantire imparzialità e correttezza. E lo ha fatto. La parte politica spetta ai comitati e ai partiti. Noi abbiamo mantenuto il profilo istituzionale, come sempre avviene per ogni consultazione”.
“Due piani distinti: quello istituzionale e quello politico”.
Interpellato sulla differenza tra la mobilitazione del Partito Democratico per altri referendum e la prudenza mostrata in questa occasione, Mantellassi ha distinto con chiarezza i ruoli: “Ci sono due piani diversi. Come sindaco, ho il dovere di garantire neutralità istituzionale. Come cittadino e come politico, posso avere opinioni personali. Ma il Comune non è un soggetto politico: non invita al voto né orienta le scelte dei cittadini”.
Ha poi aggiunto una nota più personale, richiamando la propria esperienza giovanile:
“Il referendum sull'acqua pubblica del 2011 mi aveva appassionato molto. Ero giovanissimo – ha scherzato – ma credevo in quella battaglia. Era un referendum nazionale contro la privatizzazione dell'acqua. Quello di Empoli era diverso: un atto tecnico del 2022, non un quesito di principio. Se si fosse trattato di un referendum sull'acqua o sulla quotazione in Borsa, sarei stato io il primo a dire: votiamo e diciamo no. Ma non era questo il caso”.
“Rispettiamo chi ha votato, ma si va avanti nella direzione intrapresa”.
Ha poi aggiunto una nota più personale, richiamando la propria esperienza giovanile:
“Il referendum sull'acqua pubblica del 2011 mi aveva appassionato molto. Ero giovanissimo – ha scherzato – ma credevo in quella battaglia. Era un referendum nazionale contro la privatizzazione dell'acqua. Quello di Empoli era diverso: un atto tecnico del 2022, non un quesito di principio. Se si fosse trattato di un referendum sull'acqua o sulla quotazione in Borsa, sarei stato io il primo a dire: votiamo e diciamo no. Ma non era questo il caso”.
“Rispettiamo chi ha votato, ma si va avanti nella direzione intrapresa”.
Con tono pacato ma deciso, Mantellassi ha infine ribadito che il voto di domenica non cambia l'indirizzo politico del Comune:
“Rispettiamo chi ha partecipato al voto, chi ha fatto campagna e chi ha espresso il proprio punto di vista. Ma il referendum non ha abrogato la delibera del 2022, e quindi la linea dell'amministrazione resta invariata. Il percorso nella Multiutility continua, sempre con l'obiettivo di rafforzare la gestione pubblica e mantenere il controllo dei servizi in mano ai cittadini”.
“Parlare nei luoghi della democrazia”
“Rispettiamo chi ha partecipato al voto, chi ha fatto campagna e chi ha espresso il proprio punto di vista. Ma il referendum non ha abrogato la delibera del 2022, e quindi la linea dell'amministrazione resta invariata. Il percorso nella Multiutility continua, sempre con l'obiettivo di rafforzare la gestione pubblica e mantenere il controllo dei servizi in mano ai cittadini”.
“Parlare nei luoghi della democrazia”
In chiusura, il sindaco ha voluto richiamare il valore del confronto istituzionale:
“Capisco che ciò che si dice in Consiglio comunale possa sembrare meno incisivo di un comizio o di un post sui social. Ma io parlo nei luoghi che la democrazia mi assegna, e lì ho già espresso la posizione dell'amministrazione, con chiarezza e responsabilità”.
“Capisco che ciò che si dice in Consiglio comunale possa sembrare meno incisivo di un comizio o di un post sui social. Ma io parlo nei luoghi che la democrazia mi assegna, e lì ho già espresso la posizione dell'amministrazione, con chiarezza e responsabilità”.






