12 Luglio 2025
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Regionali, le candidature locali "dividono" il Pd: e spunta l'ipotesi primarie

11-07-2025 16:57 - Politica
di Emilio Chiorazzo

Mentre la riconferma di Eugenio Giani alla guida della Regione si complica ogni giorno di più, nelle federazioni locali del Partito Democratico il lavoro ferve per la scelta delle candidature territoriali. Nell'Empolese-Valdelsa – territorio che per una volta si ritrova interamente dentro lo stesso collegio – il dibattito non è solo politico, è aritmetico: due o quattro candidature? Una questione di numeri, ma anche di ambizioni, equilibri e spinte territoriali.

Il ticket Barnini-Cucini – sindaci uscenti e dirigenti regionali – circola con insistenza. Nessuna ufficializzazione, certo, ma da settimane i due viaggiano sulle strade delle Feste dell'Unità con il passo di chi si prepara a qualcosa. A essere sinceri i due hanno ricevuto un incarico a livello di città Metropolitana per raccogliere, dall' ascolto della base, idee, suggerimenti, critiche ed esigenze per il programma da presentare agli elettori, ma sarebbe ingenuo pensare che non sia anche una campagna d'immagine. E non è certo uno scandalo: fanno politica, e la politica si gioca anche su questo terreno.

Intanto nelle Unioni comunali si discute. Non ancora di nomi – per carità – ma del numero di candidature. E qui si apre il dilemma. Empoli vorrebbe due nomi forti, per contare di più quando si tratterà di discutere le deleghe. Un gioco di concentrazione del consenso. Altri territori, però, spingono per quattro nomi, equamente distribuiti tra uomini e donne, come prevede la legge sulla parità di genere. Non solo per rappresentare meglio ogni territorio della zona, ma per allargare la platea dei voti e tenere dentro anche chi non si riconosce nelle proposte dominanti, chi ha smesso di votare con qual si voglia motivazione . Più voci, più possibilità di intercettare consensi. E presentarsi alla distribuzione delle deleghe con un peso specifico che possa giustificare la pretesa di un riconoscimento (tradotto, un assessorato) per la nostra area geografica.

Dietro la cortina della “scelta democratica”, affiorano tensioni vere. I sindaci uscenti, non solo Barnini e Cucini, rivendicano esperienza e radicamento. E chi è rimasto fuori – come l'ex sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli, oggi consulente del presidente Giani – bussa con decisione alla porta. A Fucecchio, infatti, l'Unione comunale ha già votato un documento per chiedere quattro candidature e anche il ricorso alle primarie (soprattutto se si opta per le due candidature), per evitare pacchetti preconfezionati.

Una rivolta? No è la dialettica interna che il Pd definisce segno di vitalità. Ma, nel frattempo, le spine si moltiplicano. Perché mentre a Firenze si dibatte sulla ricandidatura di Giani, nei territori si consuma una partita tutta interna, dove la lotta è per non restare fuori. E la domanda resta sospesa: due o quattro? Forse sarebbe meglio chiedersi quali due o quattro. E, soprattutto, per fare cosa.
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