Sabato all'Auser un incontro con Emanuele Felice e il suo Manifesto per un'altra politica
10-12-2025 15:36 - Cronaca
Auser Empolese Valdelsa porta in città Emanuele Felice per un pomeriggio dedicato alle grandi domande del nostro tempo. Sabato 13 dicembre 2025, alle ore 17, il Centro Auser Insieme di via Spartaco Lavagnini 53 a Empoli ospiterà l’autore del volume Manifesto per un’altra economia e un’altra politica, docente di Storia economica all’Università IULM e voce autorevole nel dibattito contemporaneo sulle trasformazioni dell’Occidente.
L’incontro, parte del ciclo “Incontri Culturali” organizzati da Auser Sociologia in collaborazione con Confesercenti Empolese Valdelsa, vedrà la presenza di Lapo Cantini, responsabile Confesercenti Firenze, e del senatore Dario Parrini, con il coordinamento del presidente Auser Empoli Donato Petrizzo e la consulenza di Marisa La Vecchia e Gianluca D’Alessio.
Il libro di Felice, pubblicato da Feltrinelli, affronta le fratture che segnano le società occidentali: disuguaglianze economiche crescenti, crisi climatica, instabilità politica, insicurezza sociale. L’autore spiega come la riflessione alla base del saggio sia maturata nel corso degli anni, fin dai suoi studi sul rapporto tra economia, etica e politica, ma che l’urgenza di scriverlo derivi dal timore che l’Europa possa ripercorrere le derive democratiche viste negli Stati Uniti durante l’era Trump.
Nel suo “Manifesto” Felice sostiene che l’economia, lungi dall’essere una scienza neutra, nasce storicamente come strumento dell’etica e della politica e dovrebbe oggi tornare a servire fini collettivi: riduzione delle disuguaglianze, tutela dell’ambiente, promozione dell’innovazione. Lasciata a sé stessa, secondo l’autore, l’economia rischia di favorire il potere dei più forti, creando una distanza crescente tra élite e popolazione e riproducendo un sistema simile all’Ancien Régime, nel quale la ricchezza si accumula per nascita e non per merito.
A tutto questo si aggiunge la minaccia ambientale: un capitalismo non governato che erode le risorse del pianeta, mentre la geopolitica globale riduce il commercio internazionale ma lascia intatta la libertà della finanza, aumentando il rischio di conflitti. Felice riconosce che la crescita economica degli ultimi due secoli ha portato benessere diffuso, ma sottolinea come tale sviluppo sarebbe stato possibile anche senza le profonde ingiustizie e forme di oppressione che hanno segnato la storia.
La sua proposta è quella di un’economia fondata su investimenti strategici in istruzione, ricerca, ambiente e riduzione delle disuguaglianze, finanziati sia attraverso il debito sia colpendo rendite e speculazioni. Il problema principale, osserva, è la mancanza di una classe politica con la visione e il coraggio necessari per orientare questi cambiamenti. Sul futuro, l’autore si mantiene cauto ma non pessimista: crede possibile che gli Stati Uniti si distacchino dal trumpismo e che l’Europa, pur frenata da istituzioni complesse, possa ancora fare da ponte tra le grandi potenze globali, promuovendo un commercio internazionale ancorato ai diritti sociali.
L’incontro di Empoli rappresenta così un’occasione preziosa per riflettere, insieme alla cittadinanza, su come immaginare un’economia e una politica capaci di guardare al bene comune, mettendo al centro la giustizia sociale, la sostenibilità ambientale e un modello di sviluppo davvero inclusivo.






