Sicurezza soccorritori, un problema da affrontare
02-12-2025 15:40 - Cronaca
L’ultimo episodio arriva da Teramo e segue quelli di Pistoia e di Empoli, dove un volontario è ancora in ospedale per un’aggressione subita mentre svolgeva il suo quotidiano servizio. Volontari e soccorritori sono sempre più a rischio nel loro operare quotidiano sui mezzi di soccorso, una situazione che purtroppo coinvolge anche il personale sanitario.
Per questo tutti coloro che sono impegnati in questo delicato settore si stanno chiedendo cosa fare per assicurare quanto più possibile la sicurezza di chi opera in strada o nelle diverse associazioni. Fra le ipotesi che si stanno valutando, c’è quella di creare un protocollo specifico, specie per gli interventi su pazienti in stato di alterazione ed in zone notoriamente pericolose per l’incolumità. Un lavoro che richiede uno sforzo anche da parte delle amministrazioni comunali che, da parte loro, hanno ben presente il problema e cercano di fare la loro parte per garantire la sicurezza in posti conosciuti ed individuati come potenzialmente pericolosi. Nel caso dell’aggressione a Pistoia, ad esempio, si trattava di una zona di spaccio e poco illuminata e che quindi rappresentava potenzialmente un pericolo per gli operatori.
Di sicuro, così come per i sanitari, anche per i soccorritori è necessario lavorare per assicurare la loro incolumità dando la possibilità di operare in sicurezza. Uno sforzo congiunto che richiede la collaborazione da parte di tutti.
Per questo tutti coloro che sono impegnati in questo delicato settore si stanno chiedendo cosa fare per assicurare quanto più possibile la sicurezza di chi opera in strada o nelle diverse associazioni. Fra le ipotesi che si stanno valutando, c’è quella di creare un protocollo specifico, specie per gli interventi su pazienti in stato di alterazione ed in zone notoriamente pericolose per l’incolumità. Un lavoro che richiede uno sforzo anche da parte delle amministrazioni comunali che, da parte loro, hanno ben presente il problema e cercano di fare la loro parte per garantire la sicurezza in posti conosciuti ed individuati come potenzialmente pericolosi. Nel caso dell’aggressione a Pistoia, ad esempio, si trattava di una zona di spaccio e poco illuminata e che quindi rappresentava potenzialmente un pericolo per gli operatori.
Di sicuro, così come per i sanitari, anche per i soccorritori è necessario lavorare per assicurare la loro incolumità dando la possibilità di operare in sicurezza. Uno sforzo congiunto che richiede la collaborazione da parte di tutti.






