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Sotto accusa per il caso Cocci: Poggianti davanti ai magistrati venerdì 12

11-09-2025 20:21 - Cronaca
Già domani (venerdì 12), con l'interrogatorio in Procura a Prato dell'avvocato Andrea Poggianti, si apre una nuova fase dell'inchiesta che ruota intorno al cosiddetto "caso Cocci", la vicenda giudiziaria che vede al centro la diffusione di lettere anonime contenenti materiale sessualmente esplicito e pesanti accuse contro Tommaso Cocci, ex capogruppo di Fratelli d'Italia a Prato.

Poggianti, 35 anni, vicepresidente del consiglio comunale di Empoli e capogruppo del CentroDestra per Empoli, si presenterà domani 12 settembre di fronte agli inquirenti in qualità di persona indagata. Su di lui e su Claudio Belgiorno, ex consigliere comunale di FdI a Prato, pendono accuse di revenge porn e diffamazione aggravata. Entrambi sono sospettati di essere gli autori – o comunque i responsabili della diffusione – di una campagna di delegittimazione politica ai danni di Cocci, attraverso la circolazione anonima di foto intime e accuse infamanti.
Secondo quanto sarebbe stato ricostruito finora dalla Procura di Prato, tra l'autunno 2024 e l'estate 2025 sono state inviate numerose lettere anonime a politici, giornalisti e sostenitori di Fratelli d'Italia, tutte contenenti immagini di Cocci nudo, ottenute presumibilmente da un account social ormai chiuso, e testi in cui si parlava di rapporti gay, consumo di droga e coinvolgimento di minori.
L'inchiesta coordinata dal procuratore Luca Tescaroli, ipotizza un disegno mirato a distruggere l'immagine pubblica di Cocci e a estrometterlo dalla corsa per le elezioni regionali, dove era considerato tra i candidati in pectore.

Le perquisizioni scattate nei giorni scorsi a carico dei due indagati hanno portato a nuovi sviluppi: nello studio legale di Poggianti a Empoli, la Digos e la Guardia di Finanza hanno effettuato una copia forense dei dispositivi informatici, alla ricerca di eventuali tracce digitali utili all'indagine.
A margine dell'inchiesta, Poggianti ha scelto finora di non fare passi indietro dal punto di vista politico. «Non mi dimetto. No, assolutamente no. Sono indagato, mica condannato in terzo grado», ha dichiarato nei giorni scorsi, all'indomani della perquisizione che ha coinvolto anche le proprietà della sua famiglia. «La perquisizione ha finalità non solo di accusa, ma anche di verifica. Può servire a scagionare una persona. Io sono sereno e confido nella magistratura».

Nell'interrogatorio di domani, venerdì 12, che segna l'avvio degli atti difensivi formali, Poggianti potrà finalmente fornire la propria versione dei fatti e chiarire eventuali responsabilità o estraneità. Un passaggio cruciale anche alla luce del coinvolgimento diretto del suo nome in una vicenda che ha scosso non solo il clima politico pratese, ma anche quello dell'Empolese.
«Gli accertamenti svolti hanno il fine di acquisire elementi utili a verificare la fondatezza delle accuse o a dimostrare l'estraneità degli indagati ai fatti oggetto di contestazione», ha fatto sapere in una nota la Procura di Prato.
Andrea Poggianti si era dimesso volontariamente da Fratelli d'Italia nel febbraio 2024, in seguito alla vicenda, politica, che aveva interessato la scelta del candidato sindaco per le amministrative di Empoli, caduta su SImone Campinoti e non sulla sua figura. «Dal partito non ho più ricevuto alcuna comunicazione né ho più avuto rapporti - ha raccontato - Mentre tanti che hanno fatto parte del mio percorso politico e si sono candidati con me mi hanno fatto sentire la loro vicinanza. Con loro abbiamo deciso di sostenere la Lega alle prossime regionali e abbiamo votato all'unanimità l'inserimento in lista di una nostra attivista».
Candidature che verranno presentate domani sera (venerdì 13) all'agriturismo Montemagnoli, alla presenza di Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega. Per evitare tensioni, Poggianti non parteciperà all'iniziativa. «Non voglio mettere in imbarazzo nessuno», ha sottolineato.